Concetti Chiave
- L'antonomasia sostituisce un nome comune con uno proprio, spesso di un personaggio noto per un attributo distintivo, come dire "questo ragazzo è Ercole" per indicare la forza.
- La metafora trasferisce il significato di un termine dal suo senso letterale a quello figurato, basandosi su una somiglianza, come dire "le rose delle tue guance".
- La metonimia sostituisce un termine con un altro legato da vicinanza o affinità, come usare "bicchiere" per riferirsi al contenuto.
- L'ossimoro unisce due termini contraddittori per creare un nuovo significato, come "affrettati lentamente".
- L'iperbole esagera un concetto per enfatizzare, dicendo per esempio "sono mille anni che non ti sento!"
Figure retoriche, elenco e descrizione
Antonomasia: sostituisce un nome comune con uno proprio, generalmente di un personaggio celebre per un tratto caratterizzante. Questo ragazzo è Ercole(Nel senso che è forte).
Paragone: sottrae un aspetto significativo di un oggetto o soggetto attribuendolo attraverso un confronto a un altro soggetto o oggetto. Marco è puntuale come un orologio( si sottrae la puntualità dell’orologio).
Similitudine: il paragone è totalmente sviluppato ma non reversibile.
Comparazione: paragone in cui i due termini sono scambiabili producendo frasi equivalenti. Marco è più magro di Antonio = Antonio è meno magro di Luca.
Metafora: trasferisce il significato di un termine o locuzione dal suo senso letterale a quello figurato, sulla base di un rapporto di somiglianza, è una similitudine abbreviata e semplificata. Le rose delle tue guance(le tue guance sono come rose).
Catacresi: tipo di metafora non più percepita come tale perché entra nell’uso comune della lingua. Le gambe del tavolo.
Metonimia: sostituisce un termine con un altro che abbia con il primo un rapporto di vicinanza o affinità, determina uno spostamento di significato, per cui si dice l’effetto al posto della causa e viceversa, il contenente al posto del contenuto, l’autore per l’opera, il concreto per l’astratto e viceversa:
•La causa per l’effetto. Vedo il tuo dolore(il pianto).
•L’effetto per la causa. Talor lasciando le sudate carte(conseguenza della fatica dello studio).
•Il contenente per il contenuto. Bere un bicchiere(ciò che è dentro al bicchiere).
•L’astratto per il concreto. Si è sottoposto alle domande dell’indagine(cioè degli investigatori).
•Il concreto per l’astratto. Avere del fegato(coraggio).
•L’autore per l’opera. Leggo Manzoni(un’opera di Manzoni)
Ossimoro: neutralizza l’opposizione tra due termini di significato contrario o contraddittorio che vengono accostati fra loro; attraverso il loro accostamento, infatti, si esprime un significato diverso che annulla la loro opposizione. Affrettati lentamente( deve andare veloce ma senza sacrificare prudenza e attenzione per ciò che si compie).
Iperbole: aggiunta di parole che esagerano il significato. Sono mille anni che non ti sento!
Ripetizione:
•Anafora: ripetizione di una o più parole all’inizio di un verso o di una frase.
•Epifora: ripetizione di una o più parole alla fine di un verso o di una frase.
Pleonasmo: aggiunta ridondante di un termine che logicamente è già presente nel contesto della frase. A Lucia le ho detto la verità.
Antitesi: aggiunta di un significato nuovo che emerge dalla contrapposizione di due parole o espressioni dal significato opposto. Breve è la vita, e lunga è l’arte.
Allegoria: sostituzione di una parola o di una frase o di un intero periodo con un altro di significato più profondo: il significato letterale viene totalmente cancellato o sostituito con quello che si intende dire realmente. La bandiera(la patria).
Ironia: sostituzione di un’espressione con un’altra che dice l’esatto opposto. Ma che cattivi studenti che siete, avete fatto tutti i compiti perfettamente(bravi).
Antifrasi: sostituzione del significato di un discorso per dare a intendere il contrario, spesso in modo più aggressivo ed esplicito dell’ironia. Ma che bella giornata anche oggi!(piove a dirotto).
Litote: sostituzione di un termine con la negazione del suo contrario. Non male(bene).
Poliptoto: uso della stessa parola a breve distanza in forme diverse.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione dell'antonomasia nelle figure retoriche?
- Come si differenzia la similitudine dal paragone?
- In che modo la metonimia opera uno spostamento di significato?
- Qual è l'effetto dell'ossimoro in un testo?
- Qual è la differenza tra ironia e antifrasi?
L'antonomasia sostituisce un nome comune con uno proprio, generalmente di un personaggio celebre per un tratto caratterizzante, come dire "Questo ragazzo è Ercole" per indicare che è forte.
La similitudine è un paragone totalmente sviluppato ma non reversibile, mentre il paragone sottrae un aspetto significativo di un oggetto o soggetto attribuendolo attraverso un confronto a un altro soggetto o oggetto.
La metonimia sostituisce un termine con un altro che abbia con il primo un rapporto di vicinanza o affinità, come dire "bere un bicchiere" per indicare il contenuto del bicchiere.
L'ossimoro neutralizza l'opposizione tra due termini di significato contrario o contraddittorio accostandoli, esprimendo un significato diverso che annulla la loro opposizione, come "affrettati lentamente".
L'ironia sostituisce un'espressione con un'altra che dice l'esatto opposto in modo sottile, mentre l'antifrasi lo fa in modo più aggressivo ed esplicito, spesso per dare a intendere il contrario.