Concetti Chiave
- La Marocca di Casola è un pane scuro cotto in forno a legna, profumato di castagne e leggermente dolce, tipico della zona di Casola in Lunigiana.
- Si ottiene principalmente da farina di castagne, con una quantità variabile di farina di grano, e rappresentava il pane quotidiano dei poveri.
- Il castagno, pianta simbolo della Lunigiana, ha storicamente fornito castagne e legname essenziali per l'economia locale e la produzione di farina.
- La produzione delle castagne è ancora tradizionale, con essiccazione in locali riscaldati a legna e macinatura lenta in mulini ad acqua.
- La Marocca di Casola si abbina bene a miele, marmellate, pancetta, lardo di Colonnata, e formaggi come ricotta e pecorino.

Il castagno: molto longevo e diffuso in tutta la zona di Casola e nella Lunigiana, tanto da ricoprire fino a pochi decenni fa il territorio per i due terzi. Da sempre considerato un bene di valore e tramandato nel tempo oggi la coltura del castagno si è ridotta e mantenuta vicino ai paesi e nelle zone più facilmente accessibili, dove la qualità delle castagne è la migliore.
Alla cura dei castagneti vengono dedicati interi periodi dell’anno: per tenerli puliti, raccogliere la legna e per la raccolta delle castagne. Le piante vengono potate, concimate e le nuove piantine trapiantate ed innestate. Tanta attenzione è dovuta poiché, oltre alle saporite castagne, il tronco fornisce legna da ardere e pregiato legname adatto alla costruzione di mobili ed utensili; i ricci bruciati sono buoni come concime per il terreno, dalla corteccia si estrae il tannino e l’humus del sottobosco è ideale per funghi, altro generoso regalo di questi boschi.
Il termine “MAROCCA” deriva dalla parola mediterranea MARRA ( = mucchio di sassi) e da MARRONE (= castagno) parola alpina, forse paleo-europea, col significato originario di ciottolo. Nel senso corrente locale il termine sta ad indicare una cosa di consistenza dura, come doveva essere stata la marocca in origine e/o nei periodi di carestia, senza aggiunta di farina di grano e latte.
Le varietà di castagne più apprezzate, in Lunigiana, sono la Carpanese, la Punticosa o la Rastellina che molto meglio si prestano alla produzione di ottima farina. Queste sono piuttosto piccole, schiacciate da un lato, con la buccia di colore bruno e più resistente, ma come recita un proverbio di Casola: “castagna tsiga (piccola), polenta grossa”. Le castagne possono essere un alimento base per il loro alto valore energetico, ricche di calorie, fibre, vitamine e sali minerali: potassio, fosforo, ferro e calcio.
La raccolta e la trasformazione delle castagne in farina una volta diventavano eventi sociali che coinvolgevano tutti, dai bambini agli anziani. Oggi avvengono ancora in modo molto tradizionale: dalla cernita a mano alla sterilizzazione in acqua calda, senza uso di prodotti chimici. L’essicazione delle castagne avviene in locali riscaldati a legna. Sono i metati ovvero delle costruzioni basse, in pietra, su due piani. All’interno del primo piano, molto basso, arde il fuoco mantenuto vivo per tutto il periodo dell’essicazione. Viene utilizzata solo legna di castagno, a combustione lenta, per non rischiare di bruciare le castagne, poste al secondo piano sopra i così detti cannicci e rivoltate periodicamente con moto circolare, per garantire un’essicazione uniforme. La macinatura, che viene eseguita nei mulini ad acqua ancora funzionanti in Lunigiana, dev’essere fatta molto lentamente, per far si che si mantenga la freschezza e il profumo tipico di questo prodotto.
Gli ingredienti. La marocca di Casola è un pane fatto di farina di castagne (70%), farina di grano (30%), patate lesse, lievito madre, lievito di birra, acqua e sale. Cotto in forno a legna, il peso è di circa mezzo chilo. Il colore è scuro, la consistenza dura, il sapore dolce come il profumo e si conserva molto a lungo (una settimana circa).
Come si mangia la marocca di Casola
Non si tratta di un comune pane. Per il suo particolare sapore la marocca si sposa molto bene con i prodotti più svariati. In particolare è un vero piacere se vi si abbinano:
- Miele e marmellate, per un sapore all’antica, insieme ad un bel bicchiere di latte;
- Pancetta e lardo di Colonnata, soprattutto se adagiati sul pane scaldato o tostato;
- Formaggi, pecorino ma soprattutto la ricotta, da sempre la migliore amica della castagna.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e la composizione della marocca di Casola?
- Qual è il ruolo del castagno nella tradizione della Lunigiana?
- Come avviene la trasformazione delle castagne in farina?
- Quali sono le varietà di castagne più apprezzate in Lunigiana?
- Con quali alimenti si abbina bene la marocca di Casola?
La marocca di Casola è un pane tradizionale della Lunigiana, fatto principalmente con farina di castagne (70%) e farina di grano (30%), insieme a patate lesse, lievito madre, lievito di birra, acqua e sale. È cotto in forno a legna e ha un colore scuro e un sapore dolce.
Il castagno è fondamentale nella tradizione della Lunigiana, essendo stato una risorsa economica e alimentare per secoli. Le castagne erano essenziali nell'alimentazione e negli scambi commerciali, e il legno del castagno è utilizzato per vari scopi, inclusa la costruzione di mobili.
La trasformazione delle castagne in farina avviene in modo tradizionale, con cernita a mano, sterilizzazione in acqua calda, essiccazione in metati riscaldati a legna, e macinatura lenta nei mulini ad acqua, per preservare la freschezza e il profumo.
Le varietà di castagne più apprezzate in Lunigiana sono la Carpanese, la Punticosa e la Rastellina, che sono ideali per produrre farina di alta qualità. Sono piccole, schiacciate da un lato, con buccia bruna e resistente.
La marocca di Casola si abbina bene con miele e marmellate, pancetta e lardo di Colonnata, e formaggi come il pecorino e la ricotta, esaltando il suo sapore unico e dolce.