Concetti Chiave
- Il trifoglio bianco include due varietà principali: il nano per prati pascolo e il gigante per prati, entrambe con steli striscianti e foglie trifogliate.
- Il trifoglio bianco richiede molta umidità e luce, con semina eseguita entro marzo o settembre e irrigazione per scorrimento.
- Il trifoglio pratense ha steli eretti, predilige ambienti freschi e si adatta a terreni con pH fino a 6, ma non tollera siccità e alte temperature.
- Il trifoglio pratense è sensibile all'umidità che causa marciume radicale, ma resiste ai ritorni di freddo più della Medica.
- Entrambe le specie producono foraggio, con il trifoglio pratense più adatto all'insilato grazie al suo contenuto di zuccheri solubili.
Il trifoglio bianco comprende due specie: Trifolium repens var hollandicum(t nano)di taglia ridotta utilizzato soprattutto come prato pascolo, e il Trifolium repens var gigante(t ladino), di tagli maggiore utilizzato per prati.
Il trifogli bianco ha dapprima un apparato radicale fittonante che viene poi sostituito da un apparato avventizio fascicolato molto superficiale. Gli steli sono striscianti.Le fogli sono trifogliate e portate da un picciolo che nelle piante da pascolo è lungo 5-10 cm mentre nelle piante da sfalcio è lungo 40-60 cm. L’infiorescenza è a capolino e presenta fiori bianco-rosati. Il legume contiene 3-4 semi di forma cuoriforme e di colore giallo-rosso. È una pianta che predilige gli ambienti freschi e che non resiste alla siccità in quanto ha un apparato radicale molto superficiale. Sopporta le alte temperature solo se l’umidità dei primi strati di terreno è ottima. Richiede molta luce quindi la consociazione con graminacee può essere un fatto negativo in quanto queste la potrebbero privare di luce. La semina è eseguita entro marzo, ma se si esegue una consociazione con graminacee viene eseguita a settembre. Vengono seminati 7-8 kg/ha di semi, a file distanti 12-25 cm e alla profondità massima di 1 cm. È fondamentale l’irrigazione che spesso viene eseguita per scorrimento. La concimazione nell’anno d’impianto viene eseguito distribuendo 150-200 kg/ha di P2O5 e K2O se non si è eseguita letamazione. Se all’aratura di è eseguita letamazione invece, vengono distribuiti 80-100 kg/ha dei due concimi. Per quanto riguarda la concimazione negli anni successivi, a fine inverno vengono distribuiti 80-100 kg/ha dei due concimi e dopo il secondo taglio ne vengono distribuiti 40-50kg/ha.il foraggio prodotto è ottimo in quanto è composto solamente da fiori,foglie e piccioli. Gli steli vengono eliminati. La produzione di sostanza secca nel primo anno è pari a 5-6t/ha, nel secondo anno di 15-18t/ha e nel terzo anno di 10-12t/ha. Vengono eseguiti 4-6 sfalci all’anno.
Trifoglio pratense(Trifolium pratense)
Il trifoglio pratense ha un apparato radicale fittonante profondo, ma meno della medica. Le foglie sono trifogliate e sulla pagina superiore è presente un disegno a forma di V. Gli steli sono eretti e grossolani e la pianta in fioritura raggiunge un’altezza di 60-70cm. Le infiorescenze sono a capolino e sono costituite da più di 100 fiori di colore azzurro-violetto. Il frutto è un legume che contiene un seme giallo. Il trifoglio pratense predilige ambienti freschi, non sopporta la siccità e le temperature oltre 1 35°C. Si adatta a terreni con pH sino a 6. Viene coltivato in ambienti poco adatti alla Medica. La semina viene eseguita a marzo, mentre in collina ad aprile. Vengono seminati 20-24 kg/ha di semi, in file distanti 12-15 cm alla profondità massima di 1 cm. Il trifoglio violetto viene spesso coltivato in consociazione con graminacee, soprattutto Loiessa. Fattore molto pericoloso per il trifoglio violetto è l’umidità, perché favorisce il diffondersi del Mal de lo sclerozio, una malattia funginea che provoca marciume radicale e del colletto. Resiste ai ritorni di freddo più della Medica. Il foraggio prodotto è difficile da affienare in quanto gli steli sono grossi e ricchi d’acqua. È quindi consigliato l’uso della falcia condizionatrice a rulli. È molto adatto invece all’insilato in quanto è ricco di zuccheri solubili. Nel primo anno vengono prodotti 5-8 t/ha di sostanza secca, mentre nel secondo anno, ne vengono prodotte 12t/ha. Dopo di che è meglio interrompere il prato.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali differenze tra il trifoglio bianco e il trifoglio pratense?
- Quali sono le condizioni ideali per la crescita del trifoglio bianco?
- Come viene eseguita la concimazione del trifoglio bianco?
- Quali sono i rischi associati alla coltivazione del trifoglio pratense?
- Qual è la produzione di sostanza secca del trifoglio pratense nei primi due anni?
Il trifoglio bianco ha un apparato radicale superficiale e steli striscianti, mentre il trifoglio pratense ha un apparato radicale più profondo e steli eretti. Inoltre, il trifoglio bianco produce fiori bianco-rosati, mentre il trifoglio pratense produce fiori azzurro-violetti.
Il trifoglio bianco predilige ambienti freschi e umidi, non resiste alla siccità e richiede molta luce. È importante l'irrigazione e la semina avviene entro marzo o a settembre se consociato con graminacee.
La concimazione del trifoglio bianco nell'anno d'impianto prevede la distribuzione di 150-200 kg/ha di P2O5 e K2O, ridotti a 80-100 kg/ha se è stata eseguita letamazione. Negli anni successivi, si distribuiscono 80-100 kg/ha a fine inverno e 40-50 kg/ha dopo il secondo taglio.
Il trifoglio pratense è sensibile all'umidità, che può favorire il Mal de lo sclerozio, una malattia funginea che provoca marciume radicale e del colletto. Inoltre, non sopporta la siccità e temperature oltre i 35°C.
Nel primo anno, il trifoglio pratense produce 5-8 t/ha di sostanza secca, mentre nel secondo anno la produzione aumenta a 12 t/ha. Dopo il secondo anno, è consigliato interrompere il prato.