Concetti Chiave
- Il suino pesante è principalmente rappresentato dalla razza Large White, ideale per la produzione, grazie alla sua mole e robustezza, mentre il suino leggero include razze come il Landrace, caratterizzato da una struttura corporea allungata e una buona produzione di carne.
- I sistemi di allevamento si dividono in cicli aperti e chiusi, con il ciclo aperto che comprende riproduzione e ingrasso nella stessa azienda, e il ciclo chiuso che prevede l'uso di centri genetici per la riproduzione.
- L'alimentazione varia a seconda della fase di crescita, con una dieta ad alta energia per i suinetti e un'alimentazione razionata per le scrofe e i verri, per ottimizzare la crescita e la produttività.
- La riproduzione è ottimizzata attraverso l'uso di inseminazione artificiale, che offre vantaggi tecnici, genetici, sanitari ed economici, permettendo un miglior controllo delle tempistiche e una riduzione dei costi di mantenimento dei verri.
- La gestione della gestazione e del parto è cruciale per ridurre la mortalità embrionale e fetale e garantire la produttività, con un focus sull'evitare stress e mantenere l'alimentazione equilibrata durante la gravidanza.
Suini
Suino pesante: large white, duroc, razze autoctone
Suino leggero: landrace belga e pietrain
Largewhite: idoneo alla produzione di suino pesante
Origine: inglese
Mantello: cute rosa e setole bianche
Morfologia:
1.profilo concavo,
2.orecchie erette,
3.statura media con notevole mole,
4.arti non lunghi ma robusti con unghioni forti,
5.tronco tozzo,
6.costato appiattito.
Parametri produttivi:
1.IMG 750g/gg con 370 UF su 100 kg
2.Buona produzione tagli carnosi con 2,2-2,5 di spessore di lardo.
3.Resa alla macellazione 80-82%
4.Ottime attitudini lattifere e materne
5.Buona precocità, longevità, fertilità, rusticità e prolificità.
I verri usati come riproduttori sono adatti per la selezione genetica della linea maschile specifica per i caratteri della riproduzione o per ottenere linee pure o ibridi.
Landrace: idoneo per la produzione di suino leggero
Origine: belga- danese- olandese
Mantello: cute rosa e setole bianche
Morfologia:
1.Profilo rettilineo
2.Orecchie lunghe e portate in avanti
3.Statura media con notevole mole,
4.Arti robusti e allungati con unghioni forti
5.Tronco allungato con 3-4 vertebre in più grazie alla selezione genetica con comparsa di caratteri come quello recessivo che causa ipertrofia. I soggetti ipertrofici: forte sviluppo muscolare, poco adipe e miopatia essudativa (pse, a chiazze con struttura muscolare compromessa e trasuda l’acqua).
6.Costato arrotondato
Parametri produttivi:
1.IMG 800-850g/gg
2.Buona produzione tagli carnosi
3.Resa alla macellazione 80-82%
4.Buone attitudini lattifere e materne
5.Buona fertilità, precocità, longevità e media rusticità.
I verri usati come riproduttori sono adatti per la selezione genetica della linea femminile, specifica per i caratteri riproduttivi o per la produzione di linee pure o ibridi.
Tipologie di allevamento
Ciclo aperto: riproduzione + ingrasso nella stressa azienda
Suino pesante
Riproduzione
o incroci (masch. LW+femm.LI; masch. D+femm.LWLI) o razze pure (LW/LI)
Rimonta: interna o esterna per evitare consanguineità
Settori: quarantena, eros/fecondazione, gestazione, sala parto, sala svezzamento
Ingrasso
Settori: lattoni, magroncelli, magrone, grasso o pesante
Soggetti in uscita: suino pesante 150-170 kg (trasformazione) o suino pesante per trasformazione DOP
Suino leggero
Riproduzione
o incroci ( masch.LB+femm.P) o razze pure (LB/P)
rimonta: interna o esterna per evitare consanguineità
settori: quarantena, eros/fecondazione, gestazione, sale parto, sala svezzamento
Ingrasso
Settori: lattoni, magroncelli, magri o leggeri
Soggetti in uscita: suino leggero 100-110 kg per carne freschi o insaccati
Ciclo chiuso: sia suino pesante che leggero, riproduzione o ingrasso
Suino pesante o leggero
Riproduzione
Fatta in centri genetici o centri riproduttori
Si possono usare sia razze pure (i sogg. Di 30 kg verranno poi fatti ingrassare portandoli a 160-170 kg per il pesante e 100-110kg per il leggero) che ibridi (100-110kg per leggero, 160-170kg per il pesante).
Categorie commerciali
Lattonzolo: 0→24gg da 1kg a 6/8kg
Lattone: 24→70-80gg da 6/8 kg a 30/35 kg
Magroncello: 70-80gg→4-5mesi da 30-35kg a 60 kg
Magro (suino leggero) 4-5mesi→6-7mesi da 60kg a 110-120kg max
Magrone 4-5mesi→7-8mesi da 60kg fino 110 poi suino pesante fino al 10 mese con peso da 110kg a 160kg.
Tipologie di alimentazione
Alimentazione del suinetto
1. pre-starter con alimentazione a volontà da 3-4gg post-nascita fino 7g post- svezzamento con raggiungimento di 6 kg.
Energia disponibile 3550 kcal/kgSS.
2.Starter con alimentazione a volontà da 7gg post-svezzamento fino 25kg.
Energia disponibile 3400 kcal/kgSS
I grammi di mangime giornalieri dipendono dall’età del soggetto:
20gg→ 100-150g-die
30gg→ 200-250g-die
5-6sett→ 500g-die
2mesi→ 800g-die
Pre-starter e starter hanno elevato contenuto di farina lattea perché fino al 21 gg la produzione enzimatica del suinetto è parziale, specie per quelli riguardanti i polisaccaridi.
Nei primi 4-5gg non viene prodotto HCl, ma si hanno enzimi come lattasi, lipasi e proteasi; dopo 21gg è presente HCl e la pepsina è attiva vi sono anche amilasi, maltasi e saccarasi.
Alimentazione del suino pesante (accrescimento→ ingrasso)
Magroncello
Peso vivo: 25-35 kg
Durata fase: 55-60gg dip. Dalla precocità della razza in purezza o in incrocio.
Età: 2,5-3→4,5mesi
Mangime:1,2-2,2 kgSS/gg
IMG: 500-600g/gg
Magrone
Peso vivo: 50-60→100 kg
Durata fase: 60-70 gg dip. Dalla precocità della razza in purezza o in incrocio.
Età: 4,5-5→7-8 mesi
Mangime:2,2-3,2 kgSS/gg
IMG: 750g/gg
Ingrasso
Peso vivo: 100-110→160kg
Durata fase: 60-70gg dip. Dalla precocità della razza in purezza o in incrocio.
Età: 4,5-5→7-8mesi
mangime: 3,2-3,8 kgSS/gg
IMG: 600-700g/gg
Nel suino pesante DOP vi sono vincoli di tempo imposti dal disciplinare.
Alimentazione del suino leggero (accrescimento→finissaggio)
Magroncello
Peso vivo: 30→50-60kg
durata fase:55-60gg
età: 2,5-3→4,5-5mesi
mangime:1,2-2,2 kg/gg
IMG:600-700g/gg
Magro
peso vivo: 50-60→110-120kg
durata fase:60-70gg
età:4,5-5→7-8mesi
mangime: 2,2-3,2 kg/gg
IMG: 750-800g/gg
Alimentazione scrofetta e scrofa
1° fase (fino 60kg):
Alimentazione a volontà
PG: 17%
Energia digeribile: 3100kcal/kg
2° fase(oltre 60kg):
Alimentazione razionata 2,2-2,6 kg/gg di mangime
PG: 15%
Energia digeribile: 3100kcal/kg
Gestazione
Alimentazione razionata per evitare troppo accumulo
Primi 3 mesi: 2,2-2,6 kg/gg
3sett: 2,8-3,2 kg/gg
Giorni pre-parto: 1,7-1,8 kg/gg
PG: 14%
Energia digeribile: 2950 kcal
lattazione
Alimentazione a volontà perché dipende dalla nidiata
PG: 16-17%
Energia digeribile: 3550kcal
Alimentazione del verretto
Fino 60 kg
Alimentazione a volontà
PG:17%
Energia digeribile: 3100 kcal
Dopo 60 kg
Alimentazione razionata con 2,2-2,6 kgSS/gg
PG: 15%
Energia digeribile: 3100 kcal
Alimentazione verro: 2,5-3 kgSS/gg in rappolto al numero di monte a settimane.
Riproduzione
Le scrofe sono caratterizzate dall’elevata prolificità in un breve intervallo generazional. La scrofetta raggiunge la pubertà con la comparsa del primo calore tra i 5 e i 7mesi di età con un peso di 90-100kg.
Fattori che influenzano il raggiungimento della pubertà:
1.Genotipo animale
2.Età
3.Peso corporeo
4.Stimolazione di varia natura: temperatura, fotoperiodo, spazio a disposizione, numerosità dei gruppi, possibilità di contatto col verro etc.
L raggiungimento ottimale della pubertà è visto in base all’età correlata al peso vivo.
Si consiglia di aspettare 2-3 calori prima di coprire la scrofa.
Effetto verro è importante per la comparsa del calore, per questo per abiutare le femmine all’odore del maschio questo viene posto nel loro box per 20-30min/gg.
Il calore si manifesta ogni 21 gg.
Se la pubertà non viene raggiunta entro il 9 mese dal 10% degli animali si può supporre che sia dovuto al genotipo, se la % aumenta si hanno problemi di menagement.
L’età in cui il verro manifesta la capacità di produrre seme fertile è molto variabile, presenza di spermatozoi fertili si hanno intorno al 170-200gg di età, per la fertilità massima ottimale va aspettato almeno un anno e inoltro gli animali non vanno sfruttati troppo intensamente perché viene ridotta la fertilità.
1 monta al mese dal 7-9 mese di età
1 monta ogni 15 gg dal 10-11 mese di età
1 monta a sett dal 11-12 mese di età, dopo si può aumentare
Ciclo estrale e fecondazione
Il ciclo estrale è di circa 21 gg ma può variare da 18 a 23 gg e non presenta interruzioni stagionali. L’ovario della scrofa produce un elevato numero di cellule germinali, maggiori alle reali esigenze (>50).
Il tasso di ovulazione è variabile: nelle scrofette al 1° calore da 8-10, nelle scrofe >20.
Verso il 18-20°gg si ha il calore vero e proprio, con la durata di 48-60 h, ma si può prolungare anche a 3-4 gg. I sintomi esteriori si evidenziano a carico degli organi genitali e nel comportamento: la vulva appare arrossata e turgida, l’animale è irrequieto, annusa le altre scrofe, attira l’attenzione del verro, si ha il riflesso d’immobilità che rimane per 48-60 h in presenza di verro e 24h se uomo esercita pressione.
Questo riflesso è utile perché consente d’individuare il corretto calore ed effettuare la fecondazione.
In genere si fecondano il tardo pomeriggio le scrofe che presentano, in presenza di verro, l’immobilità al mattino; e di mattino se al controllo della sera rimangono immobili. Per aumentare la fertilità si fa la seconda inseminazione circa 12.24 h dopo la prima.
Gestazione e parto
La gravidanza dura ca 3mesi 3 sett 3gg. Le scrofe passano 2/3 della loro vita in gravidanza, durante questa fase si ha un’elevata mortalità embrionale e fetale con maggiori perdite entro la 4° sett dalla fecondazione. Se la mortalità si verifica dopo è meno importante perché dipende dallo spazio uterino.
Dopo la fecondazione le scrofe vengono poste in gabbie singolo o bow multipli e durante le prime 3 sett bisogna evitare stress per non compromettere l’annidamento degli embrioni.
L’alimentazione con livello energetico troppo elevato aumenta la mortalità embrionale, vengono dunque ridotte le prestazioni riproduttive.
Trascorsi 23-24 gg dalla copertura si fa una diagnosi di gravidanza attraverso un ecografo che consente di individuare le scrofe non gravide che si dovranno rifecondare.
Fasi del parto:
1.Preparazione: diventa irrequieta e sotto l’effetto degli ormoni prolattina e ossitocina inizia a produrre colostro.
2.Espansione feti: la scrofa si pone in posizione per eliminare i feti, questa fase può durare da 1 a 4 h se si prolunga si ha morte dei feti.
3.Espulsione placenta: il distacco è molto precoce e se parto lento i feti muoiono di anossia. L’espulsione avviene con le contrazioni uterine e se ritarda si possono avere metriti che causano:
-Febbre alta
-Perdita appetito
-Scarsa produzione lattea
Nei casi più gravi l’infezione si può estendere alle mammelle.
L’istinto materno si manifesta dopo il parto, si possono verificare fenomeni di cannibalismo per questo si usano le gabbie parto.
Alcuni giorni prima del parto le femmine devono essere lavate e trattate conto i parassiti. Anche la sala deve essere disinfettata e vuota per alcuni giorni.
L’ambiente deve essere sano: asciutto, ventilato, no correnti di aria, temperatura 20-22°C.
In ogni gabbia si ha la zona nido per i suinetti con una fonte di calore (T 35°C). dopo il parto si ha il taglio dei denti e della coda nei suinetti e al 3gg trattamenti contro l’anemia. Entro 2-3 sett si castrano i maschi quando non si ha ancora il cambio di alimentazione.
Allattamento e svezzamento
Una lattazione troppo corta penalizza la numerosità della nidiata successiva, perché aumenta la mortalità embrionale precoce con peggioramento della produttività annua per scrofa. Un allattamento breve non consente l’adattamento dei suinetti ad alimento solido e se allattamento troppo prolungato l’intervallo interparto e parto concepimento di allungano con riduzione del numero di parti l’anno.
L’allattamento deve durare non meno di 3 sett e non più di 4. Allo svezzamento i suinetti pesano circa 5-7 kg e vengono spostati in gabbie apposite in locale riscaldato con ricambio di aria fino 16-18 kg per poi andare nei box a terra fino30-35 kg, da qui inizia la fase di accrescimento e ingrasso successiva.
Produttività delle scrofe e parametri riproduttivi
Oltre il 90% degli ovuli prodotti dalla scrofa viene fecondato, ma si hanno varie perdite, dovute a vari fattori, che possono arrivare a 40-50%. L’allevatore deve gestire tutte la fasi in modo da ridurre queste perdite, il parametro che da il risultato finale dell’allevatore è il numero medio di suinetti svezzato per scrofa l’anno che da un lato indica il reddito dell’allevatore e dall’altro i costi. Valori ottimali si aggirano intorno 22-23 suinetti per scrofa l’anno. Il n° medio di suinetti svezzati, che per parto non deve essere inf. a 8 e superiore a 9, dipende dal numero medio di suinetti nati vivi per parto diminuito della % di mortalità alla nascita fino allo svezzamento. Questo numero dipende dal tasso di ovulazione e dalla sopravvivenza embionale. In situazioni normali si hanno 9-10 suinetti per parto con mortalità 10-15%.
Il numero medio di parti annui è 2,2-2,4.
Fecondazione artificiale
Vantaggi:
1.tecnico: inseminare nel momento opportuno senza verro.
2.Genetico: un verro su 25-30 scrofe, mentre con eiaculato 100-120 scrofe.
3.Sanitario: riduzione di malattie veneree
4.Economico: riduzione costi di mantenimento del verro
Prelievo del seme: attraverso un manichino dove i verri vengono addestrati a montarlo. Il prelievo effettuato con la tecnica della mano e l’uso di una vagina artificiale sterile con temperatura 37-38°C. il volume dell’eiaculato varia da 200-500 ml e il tempo di emissione da 2-10 min.
Frazioni del liquido:
1.Acquosa e trasparente con volume 5-10ml, che non deve essere raccolta
2.Bianco lattiginoso: 80ml che contiene 80% di spermatozoi dell’eiaculato
3.Acquosa: povera di spermatozoi rispetto alla prima ma contribuisce al volume tot del contenuto di spermatozoi
4.Tapioca: aspetto gelatinoso da separare con filtrazione
Valutazione:
-Macroscopica in base al colore e indicazioni sul volume e la concentrazione di spermatozoi
-Microscopio: % spermatozoi con movimento corretto ed eventuali anomalie
-Fotometro: concentrazione di seme su ml
Diluizione:
attraverso mestrui diluitori, soluzioni isotoniche che servono alla diluizione dell’eiaculato per produrre le dosi, oltre che proteggere gli spermatozoi da shock termici, va inoltre regolata l’acidità e fornito adeguato nutrimento. Lo sperma diluito presenta buona fertilità per alcuni giorno se conservato al buio a temperatura adeguata, ma può anche essere conservato in azoto liquido.
Per l’inseminazione si usa un catetere in gomma con punta a spirale. Le dosi del materiale seminale vengono posti in acqua a 37°C. dopo l’accertamento del calore viene pulita la vulva a secco, lubrificato il catetere con oli vegetali e tenendo sempre la punta verso l’alto introdotto spingendo in avanti con movimento rotatorio antiorario, quando si sente una resistenza si collega la fiala con la dose al catetere e si ha la discesa del materiale seminale. Ritirare il catetere girando in senso orario.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali caratteristiche morfologiche del suino Largewhite?
- Quali sono i parametri produttivi del suino Landrace?
- Quali sono le fasi principali dell'alimentazione del suinetto?
- Come viene gestita la riproduzione nei suini pesanti e leggeri?
- Quali sono i vantaggi della fecondazione artificiale nei suini?
Il suino Largewhite ha un profilo concavo, orecchie erette, statura media con notevole mole, arti robusti con unghioni forti, tronco tozzo e costato appiattito.
Il suino Landrace ha un incremento medio giornaliero (IMG) di 800-850g/gg, una buona produzione di tagli carnosi, una resa alla macellazione dell'80-82%, e buone attitudini lattifere e materne.
L'alimentazione del suinetto include una fase pre-starter con alimentazione a volontà da 3-4 giorni post-nascita fino a 7 giorni post-svezzamento, seguita da una fase starter fino a 25 kg, con un elevato contenuto di farina lattea.
Nei suini pesanti e leggeri, la riproduzione può avvenire tramite incroci o razze pure, con rimonta interna o esterna per evitare consanguineità, e viene gestita in settori specifici come quarantena, eros/fecondazione, gestazione, sala parto e sala svezzamento.
I vantaggi della fecondazione artificiale includono la possibilità di inseminare nel momento opportuno senza verro, miglioramenti genetici, riduzione delle malattie veneree e riduzione dei costi di mantenimento del verro.