Concetti Chiave
- L'olivo, originario dell'Asia Minore, è una pianta sempreverde longeva adatta ai climi mediterranei con inverni miti ed estati calde e secche.
- La varietà Olea europea sativa è stata selezionata da agricoltori siriani e palestinesi per la sua ricchezza in olio e assenza di spine.
- L'olivo è una specie eliofila tollerante alla salinità e adatta a terreni ben drenati, capace di crescere fino a 600-700 metri in zone meridionali.
- La produttività e qualità dell'olio d'oliva dipendono da fattori ambientali, agronomici e genetici, con la qualità influenzata per il 60% dalle scelte agronomiche.
- Le caratteristiche chimiche e organolettiche dell'olio sono influenzate da cultivar, epoca di raccolta, metodi di lavorazione e condizioni di conservazione.
L'olivo e la sua coltivazione
L'olivo o ulivo è una pianta che appartiene all’ordine delle Lamiales e alla famiglia delle Oleaceae; la sua area di origine è situata molto probabilmente in Asia Minore. La varietà attualmente coltivata, Olea europea sativa, è il risultato di varie selezioni che cominciarono migliaia di anni fa, quando agricoltori siriani e palestinesi riuscirono a ottenere dall’olivo selvatico una varietà ricca di olio e priva di spine. L'olivo è una pianta sempreverde molto longeva, che predilige ambienti tipicamente mediterranei caratterizzati da inverni miti ed estati lunghe, calde e secche, ma non è raro oggi trovare oliveti da reddito anche nelle fasce più settentrionali dell’Italia e non solo in prossimità dei laghi, dove il clima invernale è più mite.
Ecosistema oleifero
L'olivo rientra tra le specie eliofile, adatte ai climi aridi ma sensibili alle basse temperature; predilige terreni sciolti, ben drenati e tollera la salinità. La coltura può spingersi sino a 600-700 m, soprattutto nelle zone meridionali e in siti ben esposti. Grazie a un apparato radicale notevolmente espanso la pianta è in grado di sfruttare efficacemente l’acqua contenuta in un ampio volume di terreno; questa caratteristica insieme ad altre particolarità morfologiche e fisiologiche (come la presenza di una cuticola cerosa sulle foglie piccole e coriacee, la particolare conformazione degli stomi, che limita la traspirazione) le conferisce una spiccata xerofilia. i fattori che incidono sulla produttività di un oliveto e sulla qualità dell’olio estratto possono essere distinti in:ambientali, che comprendono le caratteristiche del clima (temperatura, piovosità, luce) e del suolo;
agronomici, che riguardano irrigazione, concimazione, epoca di raccolta;
genetici, che caratterizzano le singole varietà.
Le caratteristiche chimiche e organolettiche dell’olio vergine di oliva dipendono in particolarmodo da due importanti variabili: la cultivar e l’epoca di raccolta. A questi due fattori vanno poi aggiunti i metodi di raccolta e di trasporto, le tecniche di lavorazione e di conservazione. secondo gli esperti, la qualità di un olio dipende per il 60% dalle scelte agronomiche, il 30% dalle tecniche di estrazione e il 10% dagli interventi operati all’imbottigliamento.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine dell'olivo e come si è sviluppata la sua coltivazione?
- Quali sono le condizioni ambientali ideali per la coltivazione dell'olivo?
- Da cosa dipendono le caratteristiche chimiche e organolettiche dell'olio vergine di oliva?
L'olivo ha origine probabilmente in Asia Minore e la varietà coltivata oggi, Olea europea sativa, è il risultato di selezioni iniziate migliaia di anni fa da agricoltori siriani e palestinesi.
L'olivo predilige ambienti mediterranei con inverni miti ed estati calde e secche, terreni sciolti e ben drenati, ed è adatto a climi aridi ma sensibile alle basse temperature.
Le caratteristiche dell'olio dipendono principalmente dalla cultivar e dall'epoca di raccolta, oltre ai metodi di raccolta, trasporto, tecniche di lavorazione e conservazione.