Concetti Chiave
- La zoognostica studia la conformazione esteriore e l'attitudine degli animali per determinarne il valore commerciale.
- Questa disciplina è strettamente collegata ad altre come anatomia, fisiologia, zootecnia generale e speciale.
- Il formalismo basato solo sulla morfologia non sempre dà risultati soddisfacenti per aspetti produttivi.
- La valutazione funzionale ha migliorato la produzione, ma ha trascurato importanti aspetti morfologici legati alla longevità.
- Il metodo morfo-funzionale combina aspetti produttivi e morfologici per una valutazione equilibrata degli animali.
La zoognostica
La zoognostica è la disciplina che si occupa dello studio della conformazione esteriore e dell'attitudine degli animali al fine di stabilirne il valore commerciale. Nello studio dell'animale, la zoognostica trova rapporti con molte altre discipline, in particolare con l'anatomia, la fisiologia, la zootecnia generale (specialmente con la genetica e il miglioramento genetico di cui è l'espressione) e ancora di più con la zootecnia speciale, per la quale costituisce l'elemento di valutazione dei mezzi produttivi (gli animali) e con la patologia.
La valutazione degli animali, eseguita secondo i principi della zoognostica, ha subito alterne vicende.
Ben presto ci si accorse che, per alcuni aspetti produttivi, il metodo del formalismo basato sulla morfologia dell'animale (forma, misurazioni, indici, appiombi) non poteva dare risultati soddisfacenti, fu così introdotta la valutazione funzionale che, per esempio, applicata alla vacca da latte, negli USA portò a grandi risultati dal punto di vista produttivo. Tuttavia, se da un lato con questo metodo si dava una notevole accelerazione alla selezione per i caratteri direttamente legati alla produzione (quantità di latte prodotto), dall'altro si trascuravano quelli morfologici (correttezza degli appiombi e struttura degli arti, direzione della groppa e forza dei legamenti nella mammella) che sono aspetti estremamente importanti ai fini della longevità, quindi anche della produttività complessiva della bovina.
Oggi si è visto che il metodo migliore per valutare un animale è quello morfo-funzionale, in cui la valutazione della potenzialità genetica dell'individuo non prescinde dalla sua morfologia, che a sua volta deve essere il risultato di un adattamento ai fini della produttività che si vuole perseguire.
Tanto che nella formulazione degli indici di selezione per la valutazione dei riproduttori entrano sia i caratteri produttivi sia quelli morfologici.