Concetti Chiave
- La consociazione delle culture permette di utilizzare al meglio lo spazio e gli strati del terreno, aumentando la redditività complessiva.
- Se ben scelte, le piante consociate possono abbassare i costi di produzione e compensare i danni di raccolti scarsi con produzioni migliori di altre specie.
- Le consociazioni possono essere permanenti o temporanee e si distinguono in erbacee, legnose e miste, a seconda delle piante coinvolte.
- La scelta delle piante da consociare deve tenere conto di fattori ambientali, economici e biologici per evitare azioni dannose reciproche.
- La consociazione è comune nell'orticoltura, con esempi come patata e pomodoro o pomodoro e cipolla, che dimostrano l'efficacia della pratica.
La consociazione delle culture
Su uno stesso appezzamento le piante possono essere coltivate da sole . Nel primo caso si hanno le culture specializzate e nel secondo si ha la consociazione. Quando insieme alle piante erbacee si coltivano anche quelle legnose, come nel caso delle viti allevate ad alta impalcatura lungo le prode dei campi e di piante erbacee avvicendate, si ha la cultura promiscua.
Se scelte con criterio, le consociazioni sono vantaggiose per le seguenti ragioni:
1) Permettono di sfruttare nel migliore dei modi lo spazio e gli strati del terreno
2) Offrono il modo di aumentare la redditività del terreno
3) Abbassano il costo di produzione delle singole piante consociate
4) Possono compensare i danni del cattivo raccolto di una cultura con la maggiore produzione dell’altra
Nel caso di piante foraggere a lenta crescita come era medica, permettono di utilizzare il terreno con la pianta consociata temporaneamente (es.
Non tutte le piante sono convenienti da consociare tra di loro. Per esempio: il riso, il tabacco ed il noce non si consociano mai. Invece una grande adattabilità presentano le leguminose foraggere.
Nella scelta delle piante da consociarsi occorre tener conto delle speciali condizioni ambientali, economiche, biologiche ed agrarie. Infatti, si possono consociare:
a) quelle che hanno le stesse esigenze ecologiche
b) quelle che non esercitano reciprocamente, alcuna azione dannosa
c) quelle che presentano diverse esigenze rispetto alla nutrizione
d) quelle che hanno un apparato radicale diverso
e) quelle che traggono vantaggio dagli stessi lavori preparatori e dalle stesse cure culturali
f) quelle che si sviluppano o maturano i frutti in tempi diversi
g) quelle che possono servire da sostegno alle altre
Rispetto al tempo, le consociazioni possono essere permanenti o temporanee.
Rispetto alle piante consociate possono esistere: consociazioni erbacee, consociazioni legnose e consociazioni miste
Qualche esempio di consociazione:
• Consociazione fra piante erbacee: granoturco/fagioli, rape/avena, avena/lupinella, erba medica/gran turchino
• Consociazioni legnose:olivi/viti, peschi/viti, olivi/agrumi, olivi/mandorli o fichi, olivi/fichi d’India
• Consociazioni miste: olivi/leguminose, viti/fagioli, agrumi/alcuni ortaggi
• Purtroppo, a volte, si procede a consociazioni irrazionali come viti/patate, viti/erba medica
Talvolta le piante da consociarsi si seminano contemporaneamente (es. granoturco/fagioli); altre volte, invece, si semina prima quella che dovrà essere tolta più presto e dopo si semina quella che dovrà restare più a lungo. Questo si verifica soprattutto con le culture da orto.
La consociazione è molto frequente nell’ orticoltura. Qualche esempio:
• patata/pomodoro-granoturco-fagiolo-piselli-cavolfiore-lattuga
• pomodoro/finocchio-cavolfiore-cavolo verza-lattuga-cipolla-ravanello
• broccoli/spinaci-cipolline-insalata
• sedano/cipolla-aglio-carciofo-piselli-ravanello-lattuga
Domande da interrogazione
- Quali sono i vantaggi principali della consociazione delle culture?
- Quali criteri devono essere considerati nella scelta delle piante da consociare?
- Quali sono alcuni esempi di consociazioni di piante erbacee e legnose?
- Quali sono le consociazioni irrazionali menzionate nel testo?
La consociazione delle culture offre vantaggi come un migliore sfruttamento dello spazio e degli strati del terreno, un aumento della redditività, una riduzione dei costi di produzione e la possibilità di compensare i danni di un cattivo raccolto con la maggiore produzione di un'altra cultura.
Nella scelta delle piante da consociare, bisogna considerare le condizioni ambientali, economiche, biologiche e agrarie, assicurandosi che le piante abbiano esigenze ecologiche simili, non esercitino azioni dannose reciproche, abbiano esigenze nutrizionali diverse, apparati radicali differenti, e che traggano vantaggio dagli stessi lavori preparatori e cure culturali.
Esempi di consociazioni di piante erbacee includono granoturco/fagioli e rape/avena, mentre esempi di consociazioni legnose includono olivi/viti e peschi/viti.
Il testo menziona consociazioni irrazionali come viti/patate e viti/erba medica, che non sono considerate vantaggiose.