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La guerra e i giovani
La guerra fu sostenuta da movimenti nazionalistici e dalle grandi masse (soprattutto giovani). Nel movimento nazionalistico, c'è l'idea della guerra come bagno di sangue che rigenera dalla decadenza. I giovani della piccola-medio borghesia, che stanno maturando una nuova idea di giovinezza, vedono la guerra come occasione di morte eroica (o morte bella) conseguente al conflitto avvenuto faccia a faccia. Quindi per loro nella guerra è possibile emergere dall'anonimato creato dalla società di massa.
In realtà, la Prima Guerra Mondiale non è un duello diretto, ma i giovani si trovano in mezzo ad altri soldati in trincea e in mezzo a molti cadaveri. Si trovano, quindi, di fronte ad una morte di massa, vergognosa, anonima e tremenda. I giovani escono dalla guerra con l'idea di aver vissuto un'esperienza unica, di essersi trovati in un mondo che è l'altro da sé rispetto al mondo civile e di aver trovato valori nuovi.
che coloro che non hanno vissuto la guerra non hanno. Altra caratteristica della Prima Guerra Mondiale è che l'economia dei singoli paesi e soprattutto l'apparato industriale devono essere rivolti allo sforzo bellico: bisogna, cioè, produrre di più sia per sostituire ciò che viene usurato o distrutto, sia per essere alla pari con il nemico e cercare di superarlo. Le potenze, quindi, si rincorrono l'un l'altra nella corsa al riarmo. La caratteristica della seconda rivoluzione industriale è il rapporto scienza-tecnologia. Tale rapporto c'è anche nella guerra, in cui si aggiunge, però, un ulteriore elemento: l'apparato bellico. Nella situazione bellica bisogna essere continuamente tesi all'innovazione perché altrimenti o si è subordinati al nemico che avanza o si è sconfitti da esso. Per uno storico, quindi, la Prima Guerra Mondiale, con l'innovazione e il consumo bellico, è.una metafora della società di consumo. L'industria, durante la guerra, non si blocca, ma si sviluppa non solo in ambito tecnologico, ma anche negli altri settori (ad esempio, tessile, alimentare...). Ad un certo punto, tutte le potenze hanno le stesse armi e potenzialità e, quindi, la guerra diventa guerra di posizione. La guerra porta anche altre innovazioni: miglioramento degli ospedali, degli interventi chirurgici, sviluppo della psicanalisi... Se l'intero apparato economico di un paese deve essere finalizzato allo sforzo bellico, la distribuzione e la regolarizzazione dei prodotti industriali non possono essere affidati al mercato, ma è lo stato che deve intervenire direttamente. Lo stato, quindi, sostiene in modo diretto lo sviluppo dei settori strategici industriali attraverso un nuovo organo dipendente dallo stato stesso. Alla fine della guerra, l'industria passa una fase di crisi perché deve riconvertire la produzione da apparatobellico e uno di pace e in ciò lo stato non interviene più.Anche nelle fabbriche ausiliarie nate proprio per la guerra si instaura una ferrea disciplina militare.La Prima Guerra Mondiale comporta anche la mobilitazione della popolazione civile. Ci sono duepiani: da un lato la popolazione civile è coinvolta nella distruzione della guerra; dall’altro c’è unamobilitazione della popolazione ideologica, cioè la drammaticità della guerra fa sì che tutta la