Concetti Chiave
- Manzoni rappresenta il Romanticismo italiano unendo idee illuministiche a una religiosità critica, rifiutando il materialismo di Foscolo e Leopardi.
- La provvidenza è centrale nella visione di Manzoni, che considera il male parte di un disegno storico più ampio, invitando a vivere con coerenza i valori evangelici.
- Manzoni fonde storia e poesia, rifiutando la mitologia e promuovendo il romanzo storico, dove l'arte ha scopo educativo e rispetta la verità storica.
- Nel teatro, Manzoni abolisce le unità aristoteliche di tempo e luogo, mantenendo quella d'azione, per creare un coinvolgimento emotivo più realistico.
- Nonostante la sua iniziale difesa del romanzo storico, Manzoni in seguito sostiene che la storia da sola possa fornire le verità necessarie.
Indice
Manzoni e il Romanticismo Italiano
Manzoni è il rappresentante più significativo del movimento romantico italiano. In lui si realizza la sintesi delle idee illuministiche con quelle cristiane. Vi è quindi il rifiuto del materialismo ateo di Foscolo e Leopardi, ma non quello delle idee illuministiche di giustizia, libertà, uguaglianza, fraternità, le quali però vengono per così dire "battezzate" da una religiosità cattolico- giansenista, non dogmatica, ma critica, aperta alle idee democratiche e laiche del suo tempo, austera e rigorosa sul piano morale.
La Provvidenza e il Male
L'idea religiosa dominante è quella di provvidenza, grazie alla quale anche il male -secondo il Manzoni- può essere ricompreso in una visione più globale della storia.
Il dolore che gli uomini soffrono a causa delle ingiustizie/oppressioni non può mai essere disperato se si ripone fiducia nella provvidenza divina. Chi vuole compiere il male è guardato dal Manzoni non con disprezzo ma con ironia, appunto perché il credente sa in anticipo che il corso della storia non può essere modificato dalle singole azioni negative degli uomini. Ovviamente per il Manzoni gli uomini non devono attendere passivamente la realizzazione del bene, ma devono avere consapevolezza, nel mentre cercano di vivere con coerenza il loro ideale evangelico di giustizia, che la realizzazione del bene dipenderà dai tempi storici della provvidenza più che dalla loro volontà. Senza questa consapevolezza gli uomini tenderebbero ad attribuire a loro stessi la causa di ogni bene, il che li porterebbe facilmente a ricadere nel male.
Poesia e Verità Storica
Sul piano poetico, Manzoni rifiuta categoricamente ogni mitologia, ogni fantasia che non abbia riscontri reali, ogni imitazione pedissequa dei classici greco-romani. Accetta la fusione della storia con la poesia (di qui ad es. il concetto di "romanzo storico"), perché se la storia racconta la verità oggettiva degli avvenimenti, la poesia può raccontare la verità soggettiva dei singoli protagonisti. La letteratura deve avere - questa è la sua formula più riuscita - l'utile per scopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo. L'invenzione deve essere limitata all'integrazione del dato storico. Il vero storico - per il Manzoni - è sempre quello che desta maggior interesse. L'arte quindi avrà un valore educativo se sarà finalizzata alla comprensione della verità storica (soprattutto la verità del popolo, degli strati sociali più umili, che fanno la storia). Scopo del drammaturgo/poeta/romanziere è quello di saper trarre dal vero reale il vero ideale, senza alterare i fatti storici, ma riservandosi uno spazio (il coro) in cui poter parlare personalmente, rendendosi interprete dei sentimenti morali dell'umanità.
Riforma Drammatica di Manzoni
Nel teatro Manzoni propone l'abolizione delle unità aristoteliche di tempo e luogo, salvando solo quella di azione. Le due unità erano rigorosamente rispettate nel teatro italiano perché si credeva, in tal modo, di poter salvaguardare il principio di verosimiglianza dell'azione degli attori. Trasportare da un luogo all'altro gli avvenimenti o prolungare l'azione aldilà di un giorno, si pensava che togliesse allo spettatore la convinzione (l'illusione) di essere direttamente coinvolto per 2 o 3 ore nell'azione degli attori. Il Manzoni invece dà per scontato che lo spettatore sappia di assistere a una finzione (il teatro stesso di per sé è illusione), per cui lo spettatore - secondo lui - non ha difficoltà ad accettare il susseguirsi d'avvenimenti concatenati che accadono in tempi e luoghi diversi. Naturalmente il drammaturgo, per poter tenere ben legati avvenimenti così separati, deve scegliere quelli più significativi, perché solo così lo spettatore potrà sentirsi coinvolto emotivamente nell'azione. Manzoni parla della sua riforma drammatica nella Lettera allo Chauvet.
Tuttavia, poco dopo aver scritto i Promessi sposi, il Manzoni nega l'utilità del romanzo storico, sostenendo che la verità che la storia ci fa conoscere è sufficiente; per cui o si fa storia o si fa invenzione.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo di Manzoni nel Romanticismo italiano?
- Come Manzoni interpreta il concetto di Provvidenza?
- Qual è la visione di Manzoni sulla relazione tra poesia e verità storica?
- In cosa consiste la riforma drammatica proposta da Manzoni?
- Qual è la posizione di Manzoni sul romanzo storico dopo "I Promessi Sposi"?
Manzoni è il rappresentante più significativo del Romanticismo italiano, sintetizzando idee illuministiche e cristiane, rifiutando il materialismo ateo ma accettando idee di giustizia e libertà.
Manzoni vede la Provvidenza come una forza che permette di comprendere il male in una visione storica più ampia, invitando a non disperare e a vivere coerentemente con ideali evangelici.
Manzoni rifiuta la mitologia e la fantasia non reale, accettando la fusione di storia e poesia per raccontare verità soggettive, con l'arte che ha un valore educativo se finalizzata alla comprensione della verità storica.
Manzoni propone l'abolizione delle unità aristoteliche di tempo e luogo nel teatro, mantenendo solo quella di azione, credendo che lo spettatore accetti la finzione teatrale e possa seguire avvenimenti in tempi e luoghi diversi.
Dopo "I Promessi Sposi", Manzoni nega l'utilità del romanzo storico, sostenendo che la verità storica è sufficiente e che bisogna scegliere tra storia e invenzione.