Concetti Chiave
- Il potere politico è spesso percepito in modo ambivalente, con atteggiamenti di diffidenza e ammirazione, simili a quelli espressi verso Machiavelli.
- Lo stato moderno ha ampliato le sue funzioni e responsabilità, ma spesso appare inefficiente, incapace di risolvere problemi senza soluzioni burocratiche.
- La politica sta vivendo una crisi di funzioni, con nuove forze come la cultura e la tecnica che si affiancano o contrappongono al potere tradizionale.
- Alcuni studiosi parlano di tecnocrazia e meritocrazia, mentre la democrazia è vista da alcuni come un regime permissivo e dispotico.
- L'intellettuale ha il compito di difendere la libertà e l'originalità, opponendosi all'intolleranza e alla burocratizzazione, favorendo un approccio antidogmatico.
Ancora: lo stato moderno, anche in conseguenza del fallimento di altri organismi, si è arricchito di funzioni e compiti, ha dilatato i suoi poteri di intervento e di controllo, ha esteso la sua presenza anche là dove prima operava il singolo, si è addossate moltissime responsabilità: contemporaneamente non riesce ad esprimere il volto più alacre e moderno del popolo che lo crea, si muove con fatica e con grande spreco, non solo di denaro, tende ad addormentare le situazioni quando è inetto a risolvere per inadeguata preparazione anche tecnica, oppure le avvia a soluzioni burocratiche, le peggiori, pone al vertice gente arida mentre sarebbe necessaria la presenza di gente intrepida, capace di rapide decisioni, ricca di estro.

Certo, non esiste un solo modo di essere democratici, e non c'è solo una via di approccio ai problemi dell'uomo socialmente operante ed organizzato. Si pensi tra l'altro alla maggiore presenza dei sindacati nella vita degli stati. E si pensi anche ai compiti che in una società così fatta ha l'intellettuale con il suo impegno antidogmatico, con il suo virile e razionale coraggio, con la sua abitudine alla demistificazione e al ripudio delle frasi fatte: l'intellettuale sa che le forze politiche non hanno una potenza naturalistica ed inarrestabile, ma possono e debbono essere dominate, sa che tutto è prodotto dall'uomo e tutto può essere prodotto per l'uomo, sa che sul piano sociale il suo compito più importante è di difendere la libertà contro l'intolleranza, l'originalità contro la burocratizzazione, la novità contro il formalismo, sa che tutte le istituzioni sono strumenti operativi, nascono in un tempo e non possono essere considerate dei fini rigidi, delle forze bloccanti, conosce le vie dell'opposizione e della contestazione, desta le forze genuine dell'uomo. Al qualunquista poi che finge sdegno per la politica e preferisce la stolida e nefasta politica delle "mani nette" sono dirette le seguenti parole di Thomas Mann, che sono un monito ed un invito a fare politica se vogliamo non essere ancora sorpresi dall'arrivo dei dittatori e dei colonnelli: "Non è forse vero che l'uomo che oggi dichiara: 'Io di politica non mi occupo' ci sembra alquanto insulso? Noi sentiamo la sua dichiarazione non solo come egoistica, estraniata dal mondo, ma anche come uno stolto autoinganno, come una stupida inferiorità. Una tale affermazione palesa un'ignoranza non tanto intellettuale, quanto morale.
Domande da interrogazione
- Qual è l'atteggiamento comune verso la politica e i politici secondo il testo?
- Come viene descritto lo stato moderno nel testo?
- Quali sono le critiche mosse alla democrazia nel testo?
- Qual è il ruolo dell'intellettuale nella società secondo il testo?
- Qual è il messaggio di Thomas Mann riguardo all'atteggiamento verso la politica?
Il testo descrive un atteggiamento ambivalente verso la politica, caratterizzato da cautela e diffidenza o stima e ammirazione, simile a come si percepiscono le cose bifronti.
Lo stato moderno è descritto come un'entità che ha ampliato le sue funzioni e poteri, ma che fatica a esprimere un volto moderno e alacre, spesso risolvendo problemi in modo burocratico e inefficace.
La democrazia è criticata come una menzogna convenzionale, un regime dispotico che opera in modi più raffinati rispetto ai totalitarismi, rendendo la libertà inefficace.
L'intellettuale ha il compito di difendere la libertà contro l'intolleranza, l'originalità contro la burocratizzazione, e di demistificare le frasi fatte, opponendosi alle forze politiche.
Thomas Mann critica chi si disinteressa della politica, considerandolo un autoinganno stolto e un'ignoranza morale, e invita a fare politica per evitare l'arrivo di dittatori.