Concetti Chiave
- Guido Cavalcanti, nato a Firenze nel 1250, fu esiliato nel 1300 per il suo sostegno ai guelfi bianchi, condividendo parte del destino di Dante.
- A differenza di Dante, Cavalcanti perse la fede religiosa, riflettendo questa perdita nei suoi componimenti poetici.
- L'amore in Cavalcanti è un sentimento umano e terreno, che causa sofferenza e angoscia, non più un percorso verso Dio.
- La donna è vista come un essere irraggiungibile e inconoscibile, non più un angelo, causando distruzione fisica e spirituale nell'amante.
- Nonostante le tematiche dolorose, lo stile di Cavalcanti rientra nel dolce stil novo, con versi melodici e un linguaggio accessibile.
Indice
- La vita e l'esilio di Cavalcanti
- L'amore e la sofferenza in Cavalcanti
- La visione della donna e lo stile
La vita e l'esilio di Cavalcanti
Figlio di Cavalcante nacque nel 1250 a Firenze e come Dante prese posizione a favore dei guelfi bianchi e quindi nel 1300 venne esiliato anche lui. La prima parte della sua vita è estremamente simile a quella di Dante, ma Cavalcanti non diventa profondamente religioso come il suo concittadino, anzi perde la fede e questo si riflette nei suoi componimenti.
L'amore e la sofferenza in Cavalcanti
Il sentimento dell’amore non è più visto in ottica divina ma diviene un sentimento prettamente umano e come tale fa soffrire se non corrisposto. Quindi esso non è più un sentimento che permette attraverso la donna amata di arrivare a Dio, come lo era in Dante, ma è una forza oscura che si impossessa dell’anima generando paura, angoscia, sofferenza. Questa sofferenza non trova pace, perché Cavalcanti non crede in Dio, perciò essa lo accompagna fino alla morte, questo lo possiamo vedere nella ballata "Perch’io no spero di tornar giammai". Nascono da queste concezioni.

La visione della donna e lo stile
Lo sbigottimento, il tremore, le lacrime, I sospiri, che conducono l’amante alla distruzione fisica e spirituale. La donna non è più un angelo, ma è un essere inconoscibile, irraggiungibile. Il dramma del poeta è fortemente interiorizzato ed esso è così devastante che gli spiritelli (cioè gli spiriti che presiedono alle varie funzioni vitali del corpo) a mano a mano se ne vanno via, causando la morte del poeta. Anche in Cavalcanti ritorna la tematica della sofferenza per l’esilio, com’era anche per Dante. Nonostante le tematiche "cruenti" lo stile di Cavalcanti rientra nelle caratteristiche del dolce stil novo, con versi melodici, linguaggio non troppo ricercato come nella poesia alta di Guittone, che era all’opposto dello stilnovismo.
Domande da interrogazione
- Quali sono le differenze tra la visione dell'amore di Cavalcanti e quella di Dante?
- Come viene rappresentata la figura della donna nei componimenti di Cavalcanti?
- Qual è lo stile poetico di Cavalcanti e come si differenzia da quello di Guittone?
Cavalcanti vede l'amore come un sentimento umano che causa sofferenza se non corrisposto, mentre per Dante l'amore è un mezzo per avvicinarsi a Dio.
La donna è vista come un essere inconoscibile e irraggiungibile, non più un angelo, causando distruzione fisica e spirituale nell'amante.
Lo stile di Cavalcanti rientra nel dolce stil novo, con versi melodici e un linguaggio non troppo ricercato, a differenza della poesia alta di Guittone.