
I numeri parlano chiaro. Un recente studio della Commissione europea dello scorso settembre, ha rivelato che gli studenti che hanno fatto l’Erasmus hanno più possibilità di trovare lavoro rispetto ai loro colleghi che sono rimasti a casa durante l’università.
E questo non è l’unico dato positivo che vede protagonisti gli studenti Erasmus. Infatti sembra prospettarsi per loro la possibilità del voto all’estero.SE VAI ALL’ESTERO LAVORI – Lo studio dice che i ragazzi che sono andati in erasmus mentre studiavano per la laurea hanno più facilità a trovare lavoro a cinque anni dal conseguimento del titolo di studio. Lo studio fa emergere un dato, gli studenti andati all’estero con il programma erasmus hanno un tasso di disoccupazione più basso del 23% rispetto a quelli rimasti a casa, quindi di fatto più possibilità di occupazione.
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ITALIA QUARTA PER MOBILITA’ – Il nostro Paese da questo studio esce vittorioso, almeno in parte. Dai dati risulta che l’Italia si piazza al quarto posto come nazione che investe nei giovani e nei progetti di erasmus, infatti nell’anno accademico 2012/2013 sono stati 25.224 gli studenti che sono partiti dalle nostre regioni per sbarcare nei paesi europei.
UN PASSO VERSO IL VOTO - Notizie positive per quanto riguarda la possibilità per gli studenti in Erasmus di votare all’estero, dopo le polemiche dei mesi passati. Infatti, proprio ieri il Senato ha approvato l’emendamento che prevede questa opportunità per tutti gli studenti che studiano lontano dal nostro Paese. Un piccolo passo che, per diventare realtà, deve ancora aspettare l’approvazione della legge. "L'emendamento approvato oggi- dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK-Coordinamento Universitario- rappresenta un passo avanti nella direzione di diritti di civiltà nei confronti di chi trascorre per studio o lavoro parte della sua vita lontano dal proprio paese di residenza"
Carmine Zaccaro