Versione originale in latino
Arma virumque cano, Troiae qui primus ab oris
Italiam, fato profugus, Laviniaque venit
litora, multum ille et terris iactatus et alto
vi superum saevae memorem Iunonis ob iram;
multa quoque et bello passus, dum conderet urbem,
inferretque deos Latio, genus unde Latinum,
Albanique patres, atque altae moenia Romae.
Musa, mihi causas memora, quo numine laeso,
quidve dolens, regina deum tot volvere casus
insignem pietate virum, tot adire labores
impulerit. Tantaene animis caelestibus irae?
Traduzione all'italiano
Canto le armi e l’eroe che per primo dalle coste di Troia profugo per fato giunse in Italia e le spiagge lavinie, quello, sbattuto per terra e per mare dalla forza degli dei, per l’ira di Giunone crudele che non dimentica, soffrendo molto anche in guerra affinchè fondasse la città e portasse gli dei nel Lazio, da cui derivarono la stirpe dei Latini, i padri albani e le mura dell’alta Roma. Musa, ricordami le cause, per quale volontà offesa o di che cosa dolendosi la regina degli dei abbia indotto quel’uomo famoso per pietà a penare tante sventure. Forse che le ire negli animi degli dei celesti siano così grandi?