pser
di pser
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Versione originale in latino


“Quamquam, ad quid loquor? Ut te ulla res franget, ut tu umquam te corrigas, ut tu ullam fugam mediteris, ut tu ullum exilium cogites? Velim istam mentem tibi di immortales dent. Tametsi video, si, mea voce perterritus, ire in exilium volueris, quanta tempestas propter invidiam tuam mihi impendeat. Sed certe non est postulandum ut tu vitiis tuis commovearis, ut legum poenas pertimescas, ut rei publicae cedas. Quam ob rem, ut saepe iam dixi, profiscere.
Ac si mihi inviadiam conflare vis, recta in exilium i, Catilina; si id feceris, vix sermones hominum feram, si in exilium iussu consulis iversi, vix molem istium invidiae feram. Sin autem servire meae laudi et gloriae mavis, egredere cum inportuna sceleratorum manu, confer te ad Manlium, concita perditos cives, secerne te a bonis, infer bellum patriae: ita omnes te putabant non a me eiectum ad alienos, sed ad tuos invitatum isse. Ibis tandem aliquando quo te iam pridem ista tua cupiditas effrenata ac furiosa rapiebat; neque enim tibi haec res adfert dolorem, sed quandam incredibilem voluptatem. Ad hanc amentiam te natura peperit, voluta exercuit, fortuna servavit.

Traduzione all'italiano


“ Del resto, perché parlo? Affinché non ti scoraggi nessuna cosa, affinché non ti corregga mai, affinché tu non pensi minimamente ad una fuga, affinché tu non pensi a nessun esilio? Vorrei che ti dessero questa mente gli dei immortali. Tuttavia vedo che vorresti andare in esilio, se, spaventato dalla mia voce, una così grande sciagura mi minacci a causa del tuo odio. Ma certamente non bisogna chiedere che tu ti turbi con i tuoi difetti, che tu abbi paura dei castighi dettati dalle leggi, che ti arrendi allo stato. Per questo motivo, come spesso già dissi, vattene. E se la mia forza incendia il tuo odio, vai direttamente in esilio, Catilina; se fari così a stento sopporterò i discorsi degli uomini, se invece andrai in esilio per decreto del console, a stento sopporterò il peso dell’odio di costui. Se invece preferisci salvare la mia lode e la mia gloria, entra con un malvagio manipolo di assassini, unisci a Manlio e dopo aver raccolto cittadini disperati, dividiti dai buoni, porta la guerra alla tua patria: così tutti riterranno che tu sei andato verso gli stranieri non scacciato da me, ma invitato verso i tuoi amici. Alla fine andrai finalmente dove da tempo scoprivi questo tuo sfrenato e furioso desiderio; e né infatti questo avvenimento di porterà dolore, ma un qualche incredibile piacere. La natura ti generò propenso verso questa pazzia, la volontà la esercitò, la sorte la preservò.

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