Versione originale in latino
Cum Ceres Proserpinam filiam suam quaereret, devenit ad Eleusinum regem, cuius uxor Cothonea puerum Triptolemum pepererat, seque nutricem lactantem simulavit. Hanc regina libens nutricem filio suo recepit. Ceres cum vellet alumnum suum immortalem reddere, interdiu lacte divino alebat, noctu clam in igne obruebat. Itaque praeterquam solebant mortales crescebat; et sic fieri cum mirarentur parentes, eam observaverunt. Cum Ceres eum vellet in ignem mittere, pater expavit. Illa irata Eleusinum exanimavit, at Triptolemo alumno suo aeternum beneficium tribuit. Nam fruges propagatum currum draconibus iunctum tradidit, quibus vehens orbem terrarum frugibus obsevit. Postquam domum rediit, Celeus eum pro benefacto interfici iussit. Sed re cognita iussu Cereris Triptolemo regnum dedit, quod ex patris nomine Eleusinum nominavit, Cererique sacrum instituit, quae Thesmophoria Graece dicuntur.
Traduzione all'italiano
Cercando sua figlia Proserpina, Cerere arriva presso il sovrano Eleusino, la cui consorte, Cotonea, aveva dato alla luce un bambino, Trittolemo, e lei si finse una nutrice. La sovrana la accolse di buon grado in qualità di nutrice per suo figlio. Cerere, volendo rendere il suo alunno immortale, di giorno lo allattava con del latte divino, di notte di nascosto lo riponeva nel fuoco. E così cresceva più di quanto erano abituati i mortali; e siccome i genitori si stupirono che ciò succedeva in questi termini, la seguirono. Dato che Cerere voleva gettare il neonato nel fuoco, il padre si allarmò. Lei, irata, uccise Eleusino, e diede al suo assistito Trittolemo un beneficio eterno. Difatti, per diffondere i frutti, gli diede un carro legato a dei dragoni, viaggiando sui quali piantò le messi nel mondo. Dopo essere tornato in patria Celeo comandò di trafiggerlo in cambio di un beneficio. Però venuto a sapere della situazione, per comando di Cerere, diede a Trittolemo il regno, che soprannomino Eleusino dal nome del padre, e lo stabilì una festa sacra a Cerere, che in lingua greca è detta Tesmoforia.