Versione originale in latino
Magna virtute, diversis moribus, fuerunt viri duo, M. Cato et C. Caesar. Igitur eis genus, aetas, eloquentia, prope aequalia fuerunt, magnitudo animi par, item gloria. Caesar beneficiis ac munificentia magnus habebatur, integritate vitae Cato. Ille mansuetudine et misericordia clarus factus erat, huic severitas dignitatem addiderat. Caesar liberalitate et venia, Cato parsimonia et severitate gloriam adeptus est. Illius facilitas, huius constantia laudabatur.
Postremo Caesar in animum induxerat laborare, vigilare, negotiis amicorum intentus sua neglegere, nihil denegare quod dono dignum esset; sibi magnum imperium, exercitum, bellum novum exoptabat, ubi virtus enitescere posset. At Catoni studium modestiae, decoris, sed maxime severitatis erat.
da Sallustio
Traduzione all'italiano
Marco Catone e Gaio Cesare furono due uomini di grande valore, ma di temperamento diverso. Pertanto avevano quasi lo stesso lignaggio, età, eloquenza, la stessa grandezza d’animo come pure la fama.
Cesare era considerato per i favori e la liberalità, Catone per l’integrità di vita. Quello era diventato famoso per la clemenza e la misericordia, a questo la severità aveva accresciuto la dignità. Cesare raggiunse la gloria per la sua liberalità e il suo perdono (per la sua propensione al perdono), Catone per la parsimonia e la dignità. Era lodata la compiacenza dell’uno e la costanza dell’altro.
Infine Cesare era portato a soffrire nell’animo (interiormente), ad essere vigilante, ad essere attento agli interessi degli amici e a trascurare i propri, a non rifiutare niente che fosse degno di essere donato; per sé desiderava una carica prestigiosa, un esercito e un’altra guerra in cui il valore potesse risplendere. Ma Catone aveva la passione della modestia, del decoro, ma soprattutto dell’austerità.