Versione originale in latino
Fabricius Luscinus magna gloria vir magnisque rebus gestis fuit. P. Cornelius Rufinus manu quidem strenuus et bellator bonus militarisque disciplinae peritus admodum fuit, sed furax homo et avaritia acri erat. Hunc Fabricius non probabat neque amico utebatur. Sed cum in temporibus rei difficillimis consules creandi essent et is Rufinus peteret consulatum competitoresque eius essent imbelles quidam et futiles, summa ope adnixus est Fabricius ut Rufino consulatus deferretur. Eam rem plerisque admirantibus, quod hominem avarum, cui esset inimicissimus, creari consulem vellet, «Malo» - inquit - «civis me compilet quam hostis vendat».
da Aulo Gellio
Traduzione all'italiano
Fabrizio Luscino fu un uomo di grande fama e di grandi imprese. Publio Cornelio Rufino fu certamente valoroso, un abile guerriero e un esperto della disciplina militare, ma era un uomo rapace e di un’impensabile avarizia.
Fabrizio non lo lodava, né ricorreva a lui. Ma poiché durante un periodo molto difficile per lo Stato, dovevano essere eletti i consoli e Rufino ambiva al consolato e certi suoi avversari erano inoffensivi e senza valore, con grande forza, Fabrizio si adoperò affinché a Rufino fosse affidato il consolato. E alla maggior parte di coloro che si meravigliano di questa scelta, cioè che volesse che fosse eletto console un uomo avaro e suo grande nemico, disse: “ Preferisco che mi derubi un cittadino piuttosto che mi venda un nemico”.