Versione originale in latino
Vir quidam cum servis ab Attica ad Peloponnesum navigabat. Aquae satis tranquillae erant, sed repente navigium procelloso vento evertitur et submergitur, navigii dominum et servos in undas proicintur. Tum ille Neptunem deum summo studio implorare incipit: "Neptune, inferorum rex, domine aquarum, patrone nautarum, audi verba mea, serva me! In tua ara multas immolabo hostias, capros, gnos, vitulos, sed serva me, serva servos meos, Neptune!". Et servus, qui prope dominum nabat conabaturnuque audivere eum. "Domine - clamat - Neptunem invoca, sed simulos move brachia!".
Traduzione all'italiano
Un uomo navigava con i suoi servi nell'Attica verso il Pelopponeso. Le acque erano assai tranquille. Ma la barca improvvisamente venne sconvolta da un vento e fu sommera. Il padrone della nave e i servi vennero scagliati nelle onde. Allora egli iniziò ad implorare Nettuno con assoluta devozione: "Nettuno, re degli inferi, padrone delle acque, protettore dei marinai, ascolta la mia preghiera, salvami! nel tuo altare sacrificherò molte vittime, capre, agnelli, vitelli, ma salvami, salva i miei servi oh Nettuno!". E il servo, che nuotava vicino al padrone e tentava di soccorrerlo: "Padrone - grida - invoca Nettuno, ma muovi nello stesso tempo le braccia!".