Pillaus
(7338 punti)
1' di lettura

Versione originale in latino


D. Iunio Q. Haterio consulibus sedecim annos natus Nero Octaviam Caesaris filiam in matrimonium accepit. Utque studiis honestis [et] eloquentiae gloria enitesceret, causa Iliensium suscepta Romanum Troia demissum et Iuliae stirpis auctorem Aeneam aliaque haud procul fabulis vetera facunde executus perpetrat, ut Ilienses omni publico munere solverentur. Eodem oratore Bononiensi coloniae igni haustae subventum centies sestertii largitione. Reddita Rhodiis libertas, adempta saepe aut firmata, prout bellis externis meruerant aut domi seditione deliquerant; tributumque Apamensibus terrae motu convulsis in quinquennium remissum.

Traduzione all'italiano


[53 d.C.]. Nell'anno del consolato di Decimo Giunio e di Quinto Aterio, Nerone, all'età di sedici anni, sposò Ottavia, figlia di Claudio. E onde farlo brillare per nobili studi e gloria di eloquenza, gli venne affidata la difesa degli abitanti di Ilio. Sviluppando con facondia il tema dei Romani discesi da Troia e di Enea capostipite della stirpe Giulia, ed altri temi pressoché leggendari, riuscì a far esonerare gli abitanti di Ilio da ogni tributo. Grazie al patrocinio del medesimo oratore, la colonia di Bologna, distrutta da un incendio, beneficiò di un sussidio di dieci milioni di sesterzi. Agli abitanti di Rodi fu restituita la libertà amministrativa, più volte tolta o riconfermata, a seconda dei meriti acquisiti in guerre esterne o delle responsabilità accumulate per le ribellioni interne. E vennero esonerati dai tributi, per cinque anni, perché vittime di un terremoto, i cittadini di Apamea.

Domande e risposte