Versione originale in latino
Meretricem Athenis Ephesum avehit.
Id dum ero amanti servos nuntiare volt
Legato peregre, ipsus captust in mari
Et eidem illi militi dono datust.
Suum arcessit erum Athenis et forat,
Geminis communem clam parietem in aedibus,
Licere ut quiret convenire amantibus.
Obharentis custos hos videt de tegulis:
Ridiculis autem, quasi sit alia, luditur.
Itemque impellit militem Palaestrio
Omissam faciat concubinam, quando ei
Senis vicini cupiat uxor nubere.
Ultro abeat orat, donat multa. Ipse in domo
Senis prehensus poenas pro moecho luit.
Traduzione all'italiano
Il soldato porta via la meretrice da Atene ad Efeso
mentre il servo vuole annunciare ciò al padrone che (l')amava,
in missione all'estero, ma lui stesso fu catturato in mare
e venne dato in dono a quello stesso soldato.
Fa venire il suo padrone da Atene e buca,
di nascosto la parte comune nelle due case gemelle,
richiede che sia possibile per i due amanti incontrarsi.
Un custode li vede dall'alto di un tetto mentre si abbracciano:
ma viene preso in giro con grandi burle, come se fosse un'altra.
Così Palestrione sprona il soldato
affinché lasci andar via la concubina, dato che
la moglie del vecchio vicino desidera sposarlo.
La prega di andarsene spontaneamente, le dona molte cose. Egli stesso
sorpreso nella casa del vecchio paga il fio come adultero