Versione originale in latino
Quid fles, Asterie, quem tibi candidi
primo restituent vere Favonii
Thyna merce beatum,
constantis iuvenem fide
Gygen? Ille Notis actus ad Oricum
post insana Caprae sidera frigidas
noctes non sine multis
insomnis lacrimis agit.
Atqui sollicitae nuntius hospitae,
suspirare Chloen et miseram tuis
dicens ignibus uri,
temptat mille vafer modis.
Ut Proetum mulier perfida credulum
falsis inpulerit criminibus nimis
casto Bellerophontae
maturare necem, refert;
narrat paene datum Pelea Tartaro,
Magnessam Hippolyten dum fugit abstinens,
et peccare docentis
fallax historias monet.
Frustra: nam scopulis surdior Icari
vocis audit adhuc integer. At tibi
ne vicinus Enipeus
plus iusto placeat cave;
quamvis non alius flectere equum sciens
aeque conspicitur gramine Martio,
nec quisquam citus aeque
Tusco denatat alveo,
prima nocte domum claude neque in vias
sub cantu querulae despice tibiae
et te saepe vocanti
duram difficilis mane.
Traduzione all'italiano
Perché piangi, Asterie, che i sereni Favoni ti riporteranno, all'inizio di primavera, felice di merce timia, giovane di fedeltà costante il tuo Gige? Quello, spinto dai Noti verso Orico dopo la folle costellazione della capra, passa insonne le fredde notti, non senza molte lacrime. Eppure il messaggero di un ospite smaniosa, dicendo che Cloe sospira e brucia misera per il tuo amore, astuto, lo tenta in mille modi. Racconta come una donna perfida abbia indotto con falsa accusa il credulone Preto ad affrettare la morte al troppo casto Bellerofonte. Narra che Peleo per poco non (fu) dato all'oltretomba mentre astinente, fuggiva la regina Ippolita dei Magneti e mette in campo, ingannatore, storie che insegnano a peccare. Invano:infatti, più sordo degli scogli di Icaro ascolta la voce finora integro. Ma tu sta attenta che il vicino Enipeo non ti piaccia più del giusto; sebbene non di vede un altro che sappia altrettanto piegare il cavallo sul campo di Marte e nessuno altrettanto veloce che nuota nell'alveo (fiume) Etrusco. All'inizio della sera chiudi la casa e non guardare giù sulla via se si sente il suono di un flauto triste, e tu rimani inflessibile a lui che spesso ti chiama crudele (e tu spesso provocata chiamata crudele).