Fabrizio Del Dongo
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Versione originale in latino


Hinc invictus patriam defensum revocatus bellum gessit adversus P. Scipionem, filium eius, quem ipse primo apud Rhodanum, iterum apud Padum, tertio apud Trebiam fugarat. Cum hoc exhaustis iam patriae facultatibus cupivit impraesentiarum bellum componere, quo valentior postea congrederetur. In colloquium convenit; condiciones non convenerunt. Post id factum paucis diebus apud Zamam cum eodem conflixit: pulsus – incredibile dictu – biduo et duabus noctibus Hadrumetum pervenit, In hac fuga Numidae, qui simul cum eo ex acie excesserant, insidiati sunt ei; quos non solum effugit, sed etiam ipsos oppressit.
Hadrumeti reliquos e fuga collegit; novis dilectibus paucis diebus multos contraxit.

Traduzione all'italiano


Da qui, senza essere mai stato vinto, richiamato a difendere la patria, Annibale sostenne la guerra contro Publio Scipione figlio di quello Scipione che egli stesso, prima, aveva cacciato presso il Rodano, per la seconda volta sul Po e per la terza volta presso il Trebbia. Con questo, ormai esaurite le risorse della patria, vista la situazione del momento, volle porre fine alla guerra con lui per riprendere in seguito la battaglia in modo più valoroso. Si incontrò con lui per un colloquio, ma non si trovarono d’accordo sulle condizioni. A pochi giorni dopo questo fatto, combatté contro di lui a Zama: sconfitto – incredibile a dirsi - in due giorni e due notti giunse a Adrumeto (1). In questa fuga, i Numidi (2), che insieme a lui si erano anch’essi ritirati, gli tesero un’imboscata; non solo riuscì a sfuggire loro, ma riuscì perfino a sterminarli. Ad Adrumeto riunì quelli che erano rimasti dopo la fuga. In pochi giorni, radunò molti nuovi soldati, ricorrendo a nuove leve.

(1) Città sulla costa orientale dell’odierna Tunisia, oggi chiamata Sussa.
(2) I Numidi occupavano i territori ad occidente di Cartagine. Durante le guerre puniche, una parte si alleò con i Cartaginesi ed un’ altra con i Romani.

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