Versione originale in latino
Non in eadem intentione aequaliter retinenda mens est, sed ad iocos devocanda. Cum puerulis Socrates ludere non erubescebat, et Scipio triumphale illud ac militare corpus movebat ad numeros, non molliter, ut nunc mos est, sed ut antiqui illi viri solebant inter lusum ac festa tempora virilem in modum tripudiare. Danda est animis remissio: meliores acrioresque requieti surgent. Ut fertilibus agris non est imperandum ita animorum impetus assiduus labor franget. Nascitur ex assiduitate laborum animorum hebetatio quaedam et languor. Ergo indulgendum est animo et dandum subinde otium.
Traduzione all'italiano
La mente non deve essere tenuta nella medesima applicazione con costanza, ma deve essere attirata verso i passatempi. Socrate non si vergognava di giocare con i ragazzi; e Scipione mosse quel suo famoso corpo degno di un trionfo e da soldato a passo di danza, non dolcemente, come ora è abitudine, ma come quegli uomini antichi erano soliti danzare in modo virile durante il gioco e i periodi di festa. Deve essere dato un po’ di svago agli animi: riposati crescono migliori e più forti. Come non si deve esigere dai terreni fertili, così una fatica continua indebolisce l’entusiasmo degli animi. Dalla fatica continua deriva come uno sfinimento della mente. Dunque bisogna essere indulgenti con l’animo e dargli spesso un momento di riposo.