Versione originale in latino
Servius Tullius deinceps gubernacula urbis invadit, nec obscuritas inhibuit quamvis matre serva creatum. Nam eximiam indolem uxor Tarquini Tanaquil liberaliter educaverat, et clarum fore visa circa caput flamma promiserat. Ergo inter Tarquini mortem adnitente regina substitutus in locum regis quasi in tempus, regnum dolo partum sic egit industrie, ut iure adeptus videretur. Ab hoc populus Romanus relatus in censum, digestus in classes, decuriis atque collegis distributus, summaque regis sollertia ita est ordinata res publica, ut omnia patrimonii, dignitatis, aetatis, artium officiorumque discrimina in tabulas referrentur, ac sic maxima civitas minimae domus diligentia contineretur.
Traduzione all'italiano
Servio Tullio prese poi il potere di Roma, nemmeno l'oscurità glielo impedì, sebbene fosse nato da una madre schiava. Infatti, la moglie di Tarquinio, Tanaquilla, aveva educato nobilmente quel giovane di straordinaria indole e la fiamma apparsa intorno alla testa aveva promesso che sarebbe stato famoso. Dunque, alla morte di Tarquinio, subentrato al posto del re con l'appoggio della regina, quasi provvisoriamente, condusse il regno ottenuto con l'inganno, con tanta abilità che sembrava l'avesse conseguito di pieno diritto. Da questo il popolo romano fu diviso secondo il censo, distribuito in classi, ripartito in decurie e collegi e per l'estrema solerzia del re lo Stato fu ordinato così che tutte le differenze di patrimonio, grado sociale, età, occupazioni e cariche pubbliche venivano segnate sui registri e così una città grandissima veniva conservata con la diligenza di una piccolissima casa.