Mika
di Mika
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Versione originale in latino


Siqua recordanti benefacta priora voluptas
est homini, cum se cogitat esse pium,
nec sanctam violasse fidem, nec foedere nullo
divum ad fallendos numine abusum homines,
multa parata manent in longa aetate, Catulle,
ex hoc ingrato gaudia amore tibi.
Nam quaecumque homines bene cuiquam aut dicere possunt
aut facere, haec a te dictaque factaque sunt.
Omnia quae ingratae perierunt credita menti.
Quare iam te cur amplius excrucies?
Quin tu animo offirmas atque istinc teque reducis,
et dis invitis desinis esse miser?
Difficile est longum subito deponere amorem,
difficile est, verum hoc qua lubet efficias:
una salus haec est, hoc est tibi pervincendum,
hoc facias, sive id non pote sive pote.
O di, si vestrum est misereri, aut si quibus umquam
extremam iam ipsa in morte tulistis opem,
me miserum aspicite et, si vitam puriter egi,
eripite hanc pestem perniciemque mihi,
quae mihi subrepens imos ut torpor in artus
expulit ex omni pectore laetitias.
Non iam illud quaero, contra me ut diligat illa,
aut, quod non potis est, esse pudica velit:
ipse valere opto et taetrum hunc deponere morbum.
O di, reddite mi hoc pro pietate mea.

Traduzione all'italiano


Se c'è qualche piacere per l'uomo che ricorda le buone azioni compiute in passato, quando pensa di essere una persona corretta e di non avere violato la sacra parola data, né di avere abusato della volontà degli dei in nessun patto per ingannare gli uomini, molte gioie ti aspettano pronte, o Catullo, durante la tua vita da questo amore non corrisposto.
Infatti, tutto ciò che gli uomini possono dire o fare di bene per qualcuno, queste da te sono state dette e fatte: tutte cose che, affidate a una persona ingrata, sono andate perdute.
Per questo, ormai, perché dovresti ancora tormentarti? Perché non ti fai forza nell'animo e non ti allontani da costei e smetti di essere infelice, dal momento che gli dei ti sono contrari?
È difficile accantonare improvvisamente un lungo amore; è difficile, ma a qualunque costo devi farlo: l'unica salvezza è questa, questo deve essere vinto da te, sia che ciò non sia possibile sia che lo sia.
O dei, se è proprio di voi avere compassione, o se mai a qualcuno avete prestato un estremo soccorso nel momento stesso della morte, guardate me misero e, se ho condotto una vita in modo puro, strappatemi questa peste dolorosa, che strisciando a me nel profondo delle membra, come una paralisi, mi strappa dal petto ogni piacere.
Non chiedo già che ella contraccambi il mio amore, o, cosa impossibile, che voglia essere onesta: per quanto mi riguarda, voglio guarire e cercare di deporre questo morbo opprimente.
O dei, concedetemi per la mia devozione.

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