Versione originale in latino
Sed uterque mensuram implevimus, et [tu], quantum princeps tribuere amico posset, et ego, quantum amicus a principe accipere: cetera invidiam a[ug]ent. Quae quidem, ut omnia mortalia, infra tuam magnitudinem iacet, sed mihi incumbit, mihi subveniendum est. Quo modo in militia aut via fessus adminiculum orarem, ita in hoc itinere vitae senex et levissimis quoque curis impar, cum opes meas ultra sustinere non possim, praesidium peto. Iube re[m] per procuratores tuos administrari, in tuam fortunam recipi. Nec me in paupertatem ipse detrudam, sed traditis quorum fulgore praestringor, quod temporis hortorum aut villarum curae seponitur, in animum revocabo. Superest tibi robur et tot per annos summi fastigii regimen: possumus seniores amici quietem reposcere. Hoc quoque in tuam gloriam cedet, eos ad summa vexisse, qui et modica tolerarent."
Traduzione all'italiano
Ma abbiamo colmato entrambi la misura, tu per quanto un principe può dare a un amico, io per quanto un amico può accettare da un principe: tutto il resto non fa che accrescere l'invidia. Invidia che, come le altre cose umane, non arriva alle vette della tua grandezza, ma incombe su di me, per cui ho bisogno d'aiuto. Perciò, come in guerra o lungo un cammino, io, stanco, cercherei in te un appoggio, così, in questo viaggio della vita, io, vecchio e inadatto anche alle incombenze meno gravi, non potendo reggere il peso delle mie ricchezze, ti chiedo un aiuto. Dà ordine ai tuoi procuratori di amministrare queste sostanze e di inglobarle nei tuoi beni. Non ch'io voglia ridurmi in povertà, ma, consegnate quelle ricchezze il cui splendore mi abbaglia, tornerò a dedicare allo spirito quel tempo prima riservato alla cura di ville e giardini. Tu puoi contare su tante energie e sulla capacità, addestrata in molti anni, di reggere il potere: noi, amici ormai vecchi, possiamo chiederti di riposare. Anche questo tornerà a tua gloria, l'aver cioè innalzato ai vertici più alti uomini che sanno adattarsi anche a condizioni modeste."