Versione originale in latino
Sed et aliorum generum artes studiosissime et diversissimas exercuit. Thra[e]x et auriga, idem cantor atque saltator, battuebat pugnatoriis armis, aurigabat extructo plurifariam circo; canendi ac saltandi voluptate ita efferebatur, ut ne publicis quidem spectaculis temperaret quo minus et tragoedo pronuntianti concineret et gestum histrionis quasi laudans vel corrigens palam effingeret. Nec alia de causa videtur eo die, quo periit, pervigilium indixisse quam ut initium in scaenam prodeundi licentia temporis auspicaretur. Saltabat autem nonnumquam etiam noctu; et quondam tres consulares secunda vigilia in Palatium accitos multaque et extrema metuentis super pulpitum conlocavit, deinde repente magno tibiarum et scabellorum crepitu cum palla tunicaque talari prosiluit ac desaltato cantico abiit. Atque hic tam docilis ad cetera natare nesciit.
Traduzione all'italiano
Inoltre si dedicò pure con passione a tutti gli altri generi di arti, le più diverse tra loro. Di volta in volta gladiatore tracio, e cocchiere, ballerino e cantante, si esercitava con armi di combattimento o conduceva i carri nei circhi edificati in diverse parti. Provava un tal piacere nel canto e nella danza che, anche durante spettacoli pubblici non poteva fare a meno di accompagnare la voce dell'attore tragico e di ripetere davanti a tutti i gesti dell'istrione, come per approvarli o correggerli. Sembra che soltanto per questo motivo abbia ordinato una veglia il giorno prima della sua morte, per fare cioè il suo debutto sulla scena con il favore della notte. Spesso danzava anche di notte; una volta, nel corso della seconda vigilia convocò al Palatino tre ex consoli e quando essi giunsero pieni delle più terribili apprensioni li fece salire su un palco quindi, improvvisamente, con un gran fracasso di flauti e di fischietti, saltò fuori indossando un mantello e una tunica lunga, eseguì una danza accompagnata dal canto e scomparve. Eppure lui che imparava così facilmente tutto, non seppe mai nuotare.