Kanakin
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Versione originale in latino


Mercurium hospitio mulieres olim duae
inliberali et sordido receperant;
quarum una in cunis parvum habebat filium,
quaestus placebat alteri meretricius.
Ergo ut referret gratiam officiis parem,
abiturus et iam limen excedens ait:
“Deum videtis; tribuam vobis protinus
quod quaeque optarit.” Mater suppliciter rogat
barbatum ut videat natum quam primum suum;
moecha ut sequatur sese quidquid tetigerit.
Volat Mercurius, intro redeunt mulieres.
Barbatus infans, ecce, vagitus ciet.
Id forte meretrix cum rideret validius,
nares replevit umor ut fieri solet.
Emungere igitur se volens prendit manu
traxitque ad terram nasi longitudinem,
et aliam ridens ipsa ridenda extitit.

Traduzione all'italiano


Due coabitanti avevano accolto Mercurio nella loro
casa povera e lercia. Una delle due teneva un bimbo
nella culla, l’altra esercitava il meretricio.
Pertanto, volendo quello rendersi utile per ricambiare
la loro ospitalità, mentre s’avviava verso l’uscio, disse:
«Vi trovate di fronte a un dio e subito potrò
concedervi ciò che ciascuna di voi mi chiederà».
La madre, supplichevole, chiede di vedere il suo bimbo
presto con la barba, la prostituta, invece, di avere
in suo possesso qualunque cosa abbia toccato. Vola via
Mercurio, mentre le due donne ritornano in casa. Il bimbo
diventa barbuto e vagisce, la prostituta scoppia
a ridere per quel portento e le sue narici, come spesso accade, si gonfiano di moccio; volendo soffiarsi il naso
lo afferrò con la mano e lo trascinò a terra sempre
più lungo e mentre rideva dell’altra donna
divenne lei stessa oggetto di derisione.

Domande e risposte