Versione originale in latino
Licuit paternis opibus contento intra Macedoniae terminos per otium corporis exspectare obscuram et ignobilem senectutem, quamquam ne pigri quidem sibi fata disponunt, sed unicum bonum diuturnam vitam existimantes saepe acerba mors occupat. Verum ego, qui non annos meos, sed victorias numero, si munera fortunae bene conputo diu vixi. Orsus a Macedonia, imperium Graeciae teneo, Thraciam et Illyrios subegi, Triballis Maedisque imperito; Asiam, qua Hellesponto, qua Rubro mari subluitur, possideo. Iamque haud procul absum fine mundi, quem egressus aliam naturam, alium orbem aperire mihi statui. Ex Asia in Europae terminos momento unius horae transivi. Victor utriusque regionis post nonum regni mei, post vicesimum atque octavum annum vitae videorne vobis in excolenda gloria, cui me uni devovi, posse cessare? Ego vero non deero et, ubicumque pugnabo, in theatro terrarum orbis esse me credam. Dabo nobilitatem ignobilibus locis, aperiam cunctis gentibus terras, quas natura longe submoverat. In his operibus extingui mihi, si fors ita feret, pulchrum est.
Ea stirpe sum genitus, ut multam prius quam longam vitam debeam optare
Traduzione all'italiano
Mi sarebbe stato possibile, contento delle ricchezze paterne, attendere nell’inattività fisica un’oscura e ingloriosa vecchiaia entro i confini della Macedonia, benché neppure gli incapaci dispongano del proprio destino, ma spesso una morte prematura colpisce proprio coloro che ritengono una lunga vita l’unico bene. Ma io, che non conto i miei anni, ma le mie vittorie, ho vissuto a lungo, se calcolo bene i doni della fortuna. Cominciando dalla Macedonia, detengo il dominio sulla Grecia, ho sottomesso la Tracia e l’Illiria, comando sui Triballi e sui Medi; posseggo l’Asia, dalla parte bagnata dall’Ellesponto a quella bagnata dal Mar Rosso. Ed ormai non sono molto lontano dai confini del mondo, attraversato il quale, ho deciso di aprirmi un’altra natura, un altro mondo. Sono passato dall’Europa ai confini dell’Asia nello spazio di una sola ora. Vittorioso di entrambe le terre dopo nove anni di regno e dopo ventotto di vita, vi sembra che io possa desistere dall’accrescere la mia gloria, alla quale sola io mi sono consacrato? Certamente non mi tirerò indietro e, ovunque combatterò, penserò di trovarmi sulla scena del mondo. Darò notorietà a luoghi sconosciuti, mostrerò a tutti i popoli le terre che la natura per lungo tempo aveva tenuto separate. Se la sorte così deciderà, sarà cosa giusta che io muoia durante queste imprese.
Sono nato da una stirpe che vuole che io debba preferire una vita intensa piuttosto che una lunga.