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Gli antenati concordi nella guerra contro i barbari

Sui Misteri

106. ἵνα δὲ εἰδῆτε, ὦ ἄνδρες, ὅτι τὰ πεποιημένα ὑμῖν εἰς ὁμόνοιαν οὐ κακῶς ἔχει, ἀλλὰ τὰ προσήκοντα καὶ τὰ συμφέροντα ὑμῖν αὐτοῖς ἐποιήσατε, βραχέα βούλομαι καὶ περὶ τούτων εἰπεῖν.οἱ πατέρες οἱ ὑμέτεροι γενομένων τῇ πόλει κακῶν μεγάλων, ὅτε οἱ τύραννοι μὲν εἶχον τὴν πόλιν, ὁ δὲ δῆμος ἔφευγε, νικήσαντες μαχόμενοι τοὺς τυράννους ἐπὶ Παλληνίῳ, στρατηγοῦντος Λεωγόρον τοῦ προπάππου τοῦ ἐμοῦ καὶ Χαρίου οὗ ἐκεῖνος τὴν θυγατέρα εἶχεν, ἐξ ἧς ὁ ἡμέτερος ἦν πάππος, κατελθόντες εἰς τὴν πατρίδα τοὺς μὲν ἀπέκτειναν, τῶν δὲ φυγὴν κατέγνωσαν, τοὺς δὲ μένειν ἐν τῇ πόλει ἐάσαντες ἠτίμωσαν.

Affinchè sappiate, o signori, che ciò che avete fatto per la concordia non è stata una cattiva idea, anzi avete preso una decisione opportuna e utile a voi stessi, intendo trattare brevemente questo argomento.

I vostri antenati, essendo toccate grande sventure alla città, quando la tenevano in loro potere e il popolo dovette fuggire, vinsero in battaglia i tiranni presso il Pallenio, sotto il comando di mio bisnonno Leogora e di Caria, di cui aveva sposato la figlia, che generò mio nonno, ritornati in patria, alcuni li mandarono a morte, altri li condannarono all'esilio, ad altri ancora permisero di rimanere in città, ma li privarono dei diritti civili.

[newpage]107. ὕστερον δὲ ἡνίκα βασιλεὺς ἐπεστράτευσεν ἐπὶ τὴν Ἑλλάδα, γνόντες τῶν συμφορῶν τῶν ἐπιουσῶν τὸ μέγεθος καὶ τὴν παρασκευὴν τὴν βασιλέως, ἔγνωσαν τούς τε φεύγοντας καταδέξασθαι καὶ τοὺς ἀτίμους ἐπιτίμους ποιῆσαι καὶ κοινὴν τήν τε σωτηρίαν καὶ τοὺς κινδύνους ποιήσασθαι. πράξαντες δὲ ταῦτα, καὶ δόντες ἀλλήλοις πίστεις καὶ ὅρκους μεγάλους, ἠξίουν σφᾶς αὐτοὺς προτάξαντες πρὸ τῶν Ἑλλήνων ἁπάντων ἀπαντῆσαι τοῖς βαρβάροις Μαραθῶνάδε, νομίσαντες τὴν σφετέραν αὐτῶν ἀρετὴν ἱκανὴν εἶναι τῷ πλήθει τῷ ἐκείνων ἀντιτάξασθαι· μαχεσάμενοί τε ἐνίκων, καὶ τήν τε Ἑλλάδα ἠλευθέρωσαν καὶ τὴν πατρίδα ἔσῳσαν.

Più tardi, quando il re marciò contro la Grecia, conoscendo la gravità delle sventure incombenti e l'apparecchio del re, deliberarono di raccogliere gli esuli, di reintegrare i cittadini nei loro diritti e di considerare comuni sia la salvezza sia i pericoli. Fatto ciò, prestatasi reciprocamente la fede e vincolatisi con solenni giuramenti, schierandosi essi stessi davanti a tutti i Greci, deliberarono di affrontare i barbari a Maratona, poiché stimavano che il loro proprio valore fosse sufficiente a tener testa alla moltitudine di quelli; e avendo combattuto, vinsero,liberarono la Grecia e salvarono la patria.

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