INIZIO: Σκεψασθαι δε χρη, ω ανδρες δικασται, δια τι αν τις τοιουτων ανδρων φεισαιτο...
FINE: Ωστ'επι μεν τοις καλοις αισχυνεσθαι, επι δε τοος φιλοτιμεισθαι.
Bisogna riflettere, o giudici,: poiché qualcuno dovrebbe avere pietà per questi uomini? Forse perché sono stati infelici nei confronti della città, oppure sono disciplinati ed hanno vissuto saggiamente? Non è forse vero che da una parte la maggior parte di loro si è prostituita, hanno avuto rapporti con le sorelle, con coloro che hanno generato bambini dalle loro figlie, hanno rappresentato in modo sacrilego i misteri sacri, hanno mutilato le Erme, hanno compiuto empietà verso tutti gli dei, hanno ingannato tutta la città, sia comportandosi ingiustamente e illegalmente verso gli altri sia essendo mal disposti verso loro stessi astenendosi da ogni atrocità, essendo divenuti inesperti di ogni cattiva azione? Ma hanno provato ogni infamia e quello che hanno provato lo hanno fatto anche agli altri. Infatti si trovano in tale situazione che si vergognano da una parte per le loro belle azioni, dall’altra si vantano per le loro cattive azioni.