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2.1 I COMPORTAMENTI SUI SOCIAL NETWORK E I RAPPORTI

CON GLI EMITTENTI LOCALI

Le mie possono sembrare parole retoriche e so che è molto difficile pensare

positivo in un contesto di appiattimento di valori e di ideali, di paura e

sfiducia, però è da questa difficoltà che deve emergere il bello della

gioventù e affrontare la quotidianità.

L’alcol, la droga ed il fumo inibiscono il cervello ed il comportamento

normale e cosciente, invece, lo devono usare per aprirsi agli altri, per

scambiare le opinioni e mettere a confronto con gli altri le proprie paure

è difficoltà ma anche i progetti e le cose belle. Nella mia esperienza

personale non sono una persona molto legata a questi comportamenti,

sia per quanto riguarda il bere sostanze alcoliche sia per l’uso di droghe

o frequentare discoteche.

La vita è un bene, un’occasione che tutti abbiamo per essere protagonisti,

per questo io la voglio vivere nella consapevolezza, che sui social network,

Facebook, Instagram, YouTube... i social network occupano un posto

importante nella vita di oggi dei ragazzi, ma non solo; infatti, il 28% degli

utenti di Facebook ha più di 34 anni.

Questa è la fascia di età in cui gli account aumentano più rapidamente

perché Facebook ha cambiato il nostro DNA sociale.

Grazie a questo "libro" noi abbiamo imparato ad essere più aperti, a

condividere i nostri momenti di gioia o di tristezza, l'arrivo di un nuovo

membro della famiglia o l'addio di un amico.

Ed è proprio questo il punto di forza di Facebook, la cui applicazione per le

nuove tecnologie (smartphone e tablet) è stata scaricata più di un miliardo di

volte e gli utenti totali sono circa due miliardi, come ha annunciato il

creatore stesso del social network nel giugno del 2017.

Marc Zuckerberg fondò Facebook il 4 febbraio 2004, mentre studiava

presso l'Università di Harvard con Andrew McCollum e Eduardo Saverin.

Nonostante Facebook sia un fantastico mezzo con cui puoi "tenere stretti" i

legami creati con alcune persone, è molto rischioso perché dei dati e dei file

multimediali condivisi si perde totalmente il controllo e potrebbero venire

utilizzati in modo inappropriato e non gradito all'utente.

Con Facebook è possibile anche "chattare" privatamente con una persona

che può trovarsi anche a 12 mila chilometri di distanza. Grazie ai social

network sono stati italianizzati tre verbi inglesi: chattare, che deriva da "to

chat" e significa messaggiare, postare, il cui significato è condividere e

taggare, in inglese "to tag", menzionare.

In Italia c'è stato un forte incremento nel 2008 ed ora il numero totale degli

utenti supera i 30 milioni.

Quindi Facebook è uno strumento al passo coi tempi che unisce e rende il

mondo più piccolo e più a portata di mano, ma bisogna utilizzarlo con

cautela ed attenzione, perché può diventare pericoloso.

Google è un'enciclopedia mediatica che ha mandato in pensione quella

cartacea e che fornisce in un attimo tutte le informazioni desiderate, sempre

aggiornate e utilissime a studenti e non.

È il non plus ultra nel campo dell'informazione. YouTube, al contrario,

serve come intrattenimento e divertimento e avvicina a tutti i tipi di

giochi e passatempi.

Dunque, tutti i tipi di social usati con prudenza e con saggezza sono ritenuti

utili perché bisogna essere sempre aggiornati e favorire tutto ciò che

avvicina e rende la vita più semplice. nel bene e nel male, senza usare “via

di fuga”.

2.2 L’AMICIZIA, LA FIDUCIA E LE SUE FORME

Avere un’amica o un amico è una grande cosa, indescrivibile,

probabilmente non è per tutti uguale, significa avere una persona con cui

ti puoi confidare, puoi dirgli tutto standone certa che non dice niente a

nessuno; ma deve anche saperti far divertire.

Ma non solo tu devi essere sincera anche lei deve essere onesta così

tutti e due sanno di potersi fidare l’una dell’altra.

Nell’amicizia deve esserci anche affetto, complicità, cioè se una è

chiusa in casa l’amica viene a farti compagnia e a farti divertire oppure

ad aiutarti, se si è con un amica e si parla di qualcosa deve capirti al

volo: parlate di quella cavolata che vi è successa l’ultima volta (anche un

anno fa) e scoppiate dal ridere, però questo non può succedere con

chiunque solo con le migliori amiche, che a volte sono anche matte,

con cui fate le cavolate più assurde Però un amica non deve avere

solo queste qualità, deve anche divertirti e aiutati nel momento del

bisogno, se qualcuno ti prende in giro deve saperti difendere, se vieni

lasciata da un ragazzo o se una delle tue amiche ti delude

deve essere capace di consolarti.

Fino ad ora ho parlato di come deve essere, ma non ho ancora detto

come bisogna essere per far si che nasca un'amicizia reciproca: anche

tu devi essere sincera, gentile, spiritosa, in grado di consolarla e di

difenderla, sentendosi capita anche lei tenderà a confidarsi con te. Se

si vuoi uscire con un'altra tua amica non deve essere gelosa, non deve

escluderti o escludere qualcun'altra dal gruppo.

Con le tue amiche non ti annoi quasi mai, ti inventi un’infinità di

cose per non stare ferma a girarti i pollici. Gli amici a volte sono come

un'ombra: ti stanno accanto solamente quando solamente quando hai il

sole dentro.

Ho voluto ricordare questo tema con questo proverbio, proprio per far

capire che il vero amico è colui che è capace di starti accanto.

Attualmente con i social network, come nel caso di “Facebook”, c’è

sempre una lotta di popolarità su chi ha più amici e chi ne ha di meno.

Su Facebook appena aggiungi una persona alla tua lista di contatti la

ritieni tua amica. Magari ci parli spesso, ed è proprio questo che ti fa

pensare che questa persona sia tua amica.

Ma se fai una prova, quando ne avrai bisogno, nessuno di quella lista dei

contatti che hai su Facebook che tu ritieni “amica” ti aiuterà.

Voltaire affermava che l’amicizia è un tacito contratto tra due persone

sensibili e virtuose e non esiste nessuna definizione più completa di

questo sentimento di reciproco di affetto, esistente fra due persone.

In quasi tutte le culture, l’amicizia viene intesa e percepita come un

rapporto alla pari, basato sul rispetto, stima e disponibilità che non pone

vincoli specifici di comportamento delle persone coinvolte.

I filosofi e i letterati hanno quasi sempre attribuito un valore notevole

all’amicizia, secondo linee interpretative diverse.

In senso originario ed ampio, viene inteso come affinità e mutua

solidarietà fra elementi in un cosmo ordinato.

In senso umano e sociale, l’amicizia costituisce un motore fondamentale

del dialogo interpersonale e dello scambio, più semplicemente, una virtù

etica.

Platone individua nell’amicizia il tramite della pratica dialogica, mentre

Aristotele assegna al termine un’importanza superiore all’eros; infatti, in

tale sentimento il filosofo greco avverte la realizzazione perfetta e

disinteressata dell’inclinazione naturale alla condivisione affettiva,

emotiva ed intellettuale.

Se questa definizione è facilmente condivisibile, ci dobbiamo però

chiedere se nei fatti ci comportiamo in modo veramente conforme ad

essa e soprattutto che spazio hanno rapporti completamente

disinteressati e finalizzati alla pura e semplice divisione solidale nella

nostra società.

In un momento in cui le relazioni familiari (rapporti con la famiglia) e

amorosi (rapporti con il coniuge in senso lato) sono in crisi, l’amicizia

continua a mantenere il suo ruolo di primo piano, almeno in apparenza.

Da qualche anno pare che i social network contribuiscano a socializzare,

a scambiare opinioni e ad incontrare amici; tuttavia, non sempre, o

meglio quasi mai, il web arriva a promuovere un’amicizia autentica,

un’amicizia che vada oltre la pura e semplice curiosità e che, a volte,

può sconfinare nel morboso.

I social hanno senz’altro un alto potenziale comunicativo, ma una scarsa

possibilità di generare “amicizia”.

Quello che conta è la quantità degli amici, a scapito della qualità e della

profondità dei rapporti.

Questa nuova forma di interazione non è altro il prodotto di una società

in cui la partecipazione critica ed autonoma è ridotta ai minimi termini e

in cui si perseguono finalità legate ad interessi esterni, quale quella di

apparire, magari anche diversi da quello che si è, in un contesto

spettacolare, al maggior numero di persone che definiamo amici, ma che

sono soltanto dei semplici spettatori.

I social, invece di promuovere l’apertura dell’individuo al mondo

tramite la socializzazione, determina piuttosto un ripiegamento su stessi

perché quello che conta è la necessità di “fare amici” oppure di “essere

amici” e se il numero aumenta, l’autostima e il consenso aumentano.

2.3 L’EVOLUZIONE DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI

MASSA E I POTERI DELL’INFORMAZIONE

Ecco un’analisi dei principali mezzi comunicazione nel corso dei secoli,

dei metodi e degli strumenti che ci hanno permesso di rimanere in

contatto con i nostri cari, partendo dalla stampa.

Con questi mezzi però, i più grandi limiti erano i lunghi tempi d’attesa

necessari poiché i messaggi arrivassero a destinazione e la limitatezza

delle informazioni scambiabili.

Nel corso del tempo, lo scambio di idee e messaggi è diventato sempre

più facile grazie alla creazione di nuove tecnologie. Infatti, se prima

della rivoluzione industriale il potenziamento dei mass media è stato

piuttosto lento, a partire dall’invenzione della stampa le notizie, prodotte

con molta più facilità, iniziarono ad essere trasmesse in tempi

brevissimi.

Oggi, ci troviamo in una situazione che non ha precedenti nella storia

dell’uomo per l’abbondanza degli strumenti di informazione disponibili

e per l’ampiezza della loro diffusione ed accessibilità.

Un grande passaggio nella storia delle tecnologie comunicative è stata

l’invenzione della stampa a carattere mobile da parte del tedesco

Johannes Gutenberg nel 1456.

Metodi di stampa esistevano da secoli sia in Asia che in Europa, ed

erano usati principalmente per riprodurre testi scritti.

Tuttavia, un cambiamento radicale era inevitabile a causa del forte

progresso delle risorse tecniche

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
45 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher frapuzzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche della comunicazione di massa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof La Rosa Caterina.