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II
South Gasprom:50%, ENI:35%,
2015-2018 15,75x4* 3463 15,5
Stream Basf: 15%
Regioni Botas, Bulgargas, MOL,
Nabucco 2017 25,5-31,0 3296 7,9
di Transgas, OMV, RWE.
Caspio ITGI 2017 12 800 Depa/Edison, EGIL, 0.8
Statoil:42,5% E.ON.: 15%
TAP 2016-2017 10 (+10) 685 1,5
Sonatrach: 41,6%,
Edison:20,8%,
Algeria GALSI 2014 8,0 1470 2,0
ENEL:15,6%,Sfirs:11,6%,
Hera: 11,4%
Arab Gas Pipeline
Egitto n.d. 10 70 - -
Expantion
Iran Gas
Iran n.d. 37 1047 NIGEC -
Trunkline 9
Fonte: IEA, 2011
Note: South Stream sarà costruito in quattro fasi ognuna di 15,75 miliardi di
metri quadrati.
L'effetto combinato della crisi economica e della diminuzione dei prezzi degli
idrocarburi minaccia oggi di rallentare le decisioni sugli investimenti nella rete
infrastrutturale tra l'Europa ed i Paesi produttori esterni ritardandone lo sviluppo.
Per far fronte a tale criticità, la Commissione europea ha fatto del sostegno
finanziario alle infrastrutture energetiche una delle priorità dell'Economic
29
Recovery Plan, il pacchetto per la ripresa economica approvato nel maggio 2009.
L’accesso alle risorse localizzate in quello che la Comunicazione della
Commissione Priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre: piano per
una rete energetica europea integrata definisce “il più vasto giacimento di gas al
mondo, il bacino del Mar Caspio/Medio Oriente”, rappresenta il principale motore
della politica europea verso il Corridoio Sud. Potenzialmente, infatti, il corridoio
29 Cfr. supra, p. 30 46
potrebbe raggiungere un mercato immenso, che va dalla Russia all’Iran e all’Iraq,
includendo i Paesi ricchi di gas del Mar Caspio e dell’Asia Centrale - Azerbaijan,
Kazakistan Turkmenistan e Uzbekistan. Tutti insieme, questi sette Paesi detengono
circa il 50 per cento delle riserve mondiali di gas convenzionale, con una
30
produzione aggregata di oltre 850 milioni di metri cubi annui .
2.1.1. Nord Stream
Nel 2007 Finlandia ha dato il via libera alla costruzione del gasdotto Nord
Stream nelle proprie acque territoriali. Il pronunciamento di Helsinki ha seguito il
parere positivo espresso dalle competenti autorità nazionali sull’impatto
ambientale dell’infrastruttura, che aveva minacciato di sospendere la costruzione
del gasdotto in ragione degli elevati rischi geologici connessi alla particolare
morfologia del Mar Baltico. Il progetto Nord Stream è frutto di una joint venture
partecipata per il 51 per cento da Gazprom, assieme alle tedesche E.On Ruhrgas e
Wintershall (20 per cento ciascuna) ed alla olandese Gasunie (9 per cento). È stato
inoltre recentemente previsto che E.On e Wintershall riducano la loro
partecipazione di un 4,5 per cento per consentire l’ingresso nel consorzio, con una
partecipazione del 9 per cento, alla francesce Gdf Suez. Il pronunciamento
finlandese segue le analoghe decisioni prese, nei mesi passati, dagli altri Paesi
interessati al transito del Nord Stream, deputato al trasporto di gas dal terminale
russo di Vyborg a quello tedesco di Greifswald attraverso una rotta offshore
transitante attraverso le acque territoriali finlandesi, svedesi e danesi. Il
superamento delle difficoltà poste dai Paesi di transito è stato solo l’ultimo
ostacolo in ordine di tempo che il progetto ha dovuto affrontare. Negli anni scorsi,
i Paesi baltici e la Polonia si erano opposti in modo fermo al progetto, destinato a
tagliarli fuori dalle linee di trasporto russe. Le pressioni congiunte della Russia e
dei suoi partner europei, soprattutto la Germania, avevano tuttavia anche in quel
caso portato ad un superamento delle opposizioni al progetto. La prima delle due
30 Commissione europea, Priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre: Piano per una
rete energetica europea integrata, (COM(2010) 677 Definitivo) Bruxelles, Novembre 2010.
http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2010:0677:FIN:IT:PDF
47
linee è stata completata ed entrata in funzione in novembre del 2011. La seconda
linea invece è entrata in funzione da poco, e, precisamente in ottobre del 2012
(Figura 2.2.).
Figura 2.2. Il gasdotto Nord Stream.
Fonte: http://erictham.wordpress.com/tag/nord-stream-pipeline/
2.1.2. Tap
Il progetto Tap, lanciato dalla svizzera Egl in collaborazione con la tedesca
E.On e la compagnia nazionale norvegese Statoil, ha l’obiettivo di realizzare un
gasdotto che colleghi la Grecia alle coste della Puglia. La tratta terrestre del
gasdotto dovrebbe attraversare Grecia e Albania per una lunghezza di circa 680
chilometri, mentre la parte sottomarina dovrebbe passare per il tratto più breve e
meno ripido del Mar Adriatico, lungo poco più di 100 chilometri (Figura 2.3.). La
capacità iniziale del gasdotto dovrebbe essere di circa 10 milioni di metri cubi
all’anno, espandibile fino a 20 milioni di metri cubi in caso di maggiori forniture
provenienti dal Caspio, e con la possibilità di invertire la direzione dei flussi
(reverse flow) per 8,5 milioni di metri cubi in caso di necessità sul mercato greco o
su quello albanese. I costi ufficiali di realizzazione di Tap dovrebbero aggirarsi
attorno agli 1,5 miliardi di dollari. Igi-Poseidon e Tap sono due progetti molto
simili, che hanno l’obiettivo di portare tra gli 8 e i 10 milioni di metri cubi
48
31
inizialmente disponibili da Shah Deniz II sui mercati greco, albanese e italiano,
attraverso quella che è stata ribattezzata la southern route (il percorso meridionale)
del Corridoio Sud, di interesse strategico per l'Italia. Entrambi i progetti sono
flessibili, relativamente economici, e realizzabili in tempi brevi, permettendo al
gas azero di essere trasportato in Europa, una volta che sarà commercializzabile,
32
presumibilmente a partire dalla fine del 2018.
Figura 2.3. Il gasdotto Tap.
Fonte: http://pipelinesinternational.com/news/tap_selected_by_shah_deniz/
2.1.3. L’interconnettore del gas Turchia-Grecia-Italia (ITGI),
ITGI è il frutto dell’accordo intergovernativo siglato nel luglio 2007 dai ministri
competenti dei tre Paesi coinvolti, consentirà l’importazione di circa 10 milioni di
31 Shah Deniz II è il giacimento che si trova nella regione dell’Azerbaijan con le riserve che
ammontano a 1000 miliardi di metri cub,i lo sviluppo del quale è guidato dal consorzio BP e la
compagnia statale norvegese Statoil. L’estrazione del gas in questo giacimento è cominciata nel
2006 con i volumi massimi di 8, 6 miliardi di metri cubi all’anno.
32 N.SARTORI, «Politica europea dell’energia: Corridoio del Sud», Osservatorio della politica
internazionale, n. 56, giugno 2012 49
metri cubi all’anno dall’area del Caspio, in particolare dall’Azerbaigian, attraverso
gli interconnettori Turchia-Grecia (ITG) e Grecia-Italia (IGI). Il primo di essi è
stato completato nel settembre 2007, mentre il secondo sarà costituito da un tratto
onshore, da realizzare in territorio greco a opera dell’operatore greco Desfa, e da
uno offshore sino alle coste pugliesi che sarà costruito da Edison e dalla
compagnia statale greca Depa, tramite la joint venture paritetica Poseidon (Figura
2.4.). L’entrata in funzione del metanodotto è prevista per il 2015 e, in base agli
accordi tra le due società, l’80 per cento della capacità di trasporto dell’IGI sarà
riservata a Edison, mentre il restante 20 per cento sarà destinato a Depa. L'ITGI,
sia pur con una portata relativamente più limitata rispetto ad altri progetti
infrastrutturali in cantiere lungo la direttrice Caspio-Ue, rappresenta il progetto in
fase più avanzata di realizzazione nel quadro dello sviluppo del corridoio
energetico meridionale (NG3). L'Ue ha sostenuto la realizzazione del progetto
ITGI sin dalla sua nascita assicurandogli, nel 2006, l’etichetta di “progetto di
interesse europeo” nel quadro dell’asse prioritario del gas “Paesi del Mar Caspio –
Medio Oriente – Unione europea”. Nella stessa prospettiva, il gasdotto Poseidon è
stato incluso nei 43 progetti energetici sostenuti dalla Commissione europea
attraverso l’Economic Recovery Plan, con un'offerta di cofinanziamento pari a 100
milioni di euro.
La rilevanza dell'ITGI per lo sviluppo del corridoio energetico meridionale
dell'Ue è testimoniata dalla crescente attenzione rivoltagli dagli Stati membri
dell'Ue appartenenti all'area del Mar Nero. Il riferimento va in particolare alla
Bulgaria.
Figura 2.4. Il gasdotto ITGI. 50
Fonte: http://www.edison.it/it/azienda/infrastrutture-gas/itgi.shtml
Anche alla luce della crisi del gas russo-ucraina dell'inverno 2009, che ha
determinato l'interruzione delle forniture russe per alcune settimane, Sofia ha
individuato nell'ITGI un efficace strumento di diversificazione dei canali di
approvvigionamento di gas (a la Bulgaria dipende per il 90 per cento dalla
Federazione russa). Su questo sfondo, lo scorso 5 marzo, la joint venture Poseidon
e la Bulgarian Energy Holding (Beh) si sono accordate per la costituzione di una
asset
Company paritetica incaricata della costruzione di un’interconnettore fra Grecia e
Bulgaria (IGB). L'IGB consentirà entro il 2013 l'importazione in Bulgaria di un
volume di gas compreso tra i 3 e i 5 Gmc all’anno, lungo una rotta di 160
chilometri. Gli investimenti previsti per la realizzazione dell'interconnettore
ammontano a circa 140 milioni di euro, 45 dei quali sono Stati offerti dalla
33
Commissione europea attraverso l'Economic Recovery Plan.
2.1.4. Medgaz.
Medgaz è un progetto strategico per l'Algeria, la Spagna e il resto d'Europa. In
quanto permetterà il rifornimento di gas naturale direttamente dall’Algeria, senza
33 Idem, p. 30 51
richiedere il transito attraverso i Paesi terzi, aumentando, in questo modo,
notevolmente la sicurezza degli approvvigionamenti. Inoltre si tratta del metodo
più conveniente di fornitura di gas naturale verso l'Europa meridionale. Gli esperti
del settore intravedono in questo progetto un possibile futuro hub energetico
europeo. Medgaz aiuterà senz’altro a colmare in parte la domanda crescente di gas
naturale in Europa.
Questo progetto di condotta sottomarina risponde pienamente alle condizioni
prescritte nel protocollo di Kyoto, ricevendo un notevole sostegno da parte delle
istituzioni e delle agenzie governative.
In Europa, il progetto ha ottenuto l’approvazione dalla Commissione Europea
come il «piano di interesse prioritario all'interno della programmazione delle reti
transeuropee nel settore dell'energia» (Decisione 1229/2003/CE).
L'idea di costr