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Considerazioni:

- All’asciutta la produzione media delle primipare è all’incirca uguale alla media

tra le loro produzioni a 20-25 giorni di lattazione e a 70-75 giorni (valido

in stalle a persistenza normale e con interparto di 13-13.5 mesi).

- All'asciutta, a produzione media delle bovine mature è all'incirca la metà di

quella al loro picco di produzione (valido in stalle a persistenza normale e

con interparto di 13-13.5 mesi).

- Le bovine alimentate con unifeed in genere presentano picchi di produzione più

bassi di quelle alimentate tradizionalmente, ma presentano maggior

persistenza.

- Le stalle in cui la gestione avviene per gruppi tendono ad avere curve di

lattazione più irregolari.

- La condizione corporea precedente al parto determina la forma della

curva di lattazione ed in qualche modo anche l'altezza del picco.

- I livelli d'energia (e fibra) dell'assunzione globale della razione (Sostanza Secca

+

- Riserve Corporee) e la struttura corporea della bovina sono i due elementi che

maggiormente influiscono sull'altezza del picco in una curva di lattazione.

- La lunghezza della curva al picco è determinata dalla combinazione di vari

fattori, quali la gestione alimentare, la quantità e la qualità del tenore

energetico e proteico della razione e la gestione della bovina durante il periodo

di transizione.

Curva delle proteine e del grasso

Durante questo periodo, il contenuto di grasso e proteine nel latte segue un

andamento opposto alla produzione di latte: inizialmente scende rapidamente a

causa della diluizione e poi cresce gradualmente (il minimo delle proteine e del

grasso corrisponde al massimo della produzione di latte - producendo tanto latte le

proteine sono in concentrazione minore – se la produzione di latte cala il grasso e le

proteine sono più concentrate ). Questo effetto di diluizione può essere causato da

fattori esterni, come il clima.

L'analisi delle curve del grasso e della proteina nel latte fornisce informazioni utili

sulla gestione dell'alimentazione e sullo stato di salute della bovina. Queste

curve inoltre possono anche subire variazioni dovute alla razza o alla stagione, però

sono generalmente correlate sono infatti quasi sempre paralleli durante l’arco della

lattazione la curva della percentuale proteica è di solto pari al 80/85% rispetto a

quella del grasso

Le curve di questi componenti seguono un andamento inversamente speculare

rispetto alla produzione di latte:

Grasso: inizialmente attorno al 3.7-3.9%, cala durante il picco di lattazione

 fino a 3.5% e poi risale gradualmente fino a raggiungere l’3.8% circa.

Proteina: inizia intorno al 3.2%, scende fino a circa 3.1% (non dovrebbe mai

 scendere sotto il 2.9) nel picco e risale fino al 3.6%.

Queste variazioni dipendono dalla composizione della razione alimentare e dalla

capacità della bovina di digerire e utilizzare i nutrienti. Un rapporto grasso/proteina

alterato può indicare problemi di alimentazione o di salute ruminale, come l’acidosi o

uno squilibrio proteico. Le curve di grasso e proteina nel latte bovino

riflettono le variazioni nella qualità e quantità di energia nella razione

alimentare della bovina.

Se l'assunzione di sostanza secca e la condizione corporea sono adeguate, le

pendenze rimangono costanti.

Curva del grasso

La percentuale di grasso dipende dalla quantità di fibra ingerita (ADF, NDF e NDF

da foraggi) e dalla condizione corporea della bovina – riserva energetica.

In caso di squilibri ruminali, le curve gel grasso (e delle proteine) non aumentano con il

declino della produzione.

Idealmente, la curva del grasso dovrebbe avere una pendenza positiva dai 70 ai 320

giorni di lattazione.

- Sotto i 50 giorni: una percentuale troppo alta riflette una perdita eccessiva

di condizione corporea dell'animale, mentre un tenore troppo basso è

indizio di deficienze energetiche.

- da 50 a 150 giorni: le percentuali lipidiche saranno prossime ai valori più

bassi: in particolare, per le bovine ad alta produzione, valori compresi tra 3.0 e

3.3% si possono considerare normali.

- oltre 150 giorni: la curva percentuale del grassi si dovrebbe attestare si valori

normali per la razza (3.8%)

Curva delle proteine

La curva delle proteina ha una pendenza positiva dai 50 ai 320 giorni.

- si verifica una carenza di carboidrati fermentescibili determinandosi perciò

una riduzione della produzione di proteina microbica nel rumine: sarà

bene valutare i livelli d'amido, zuccheri e fibra fermentescibile.

- per quanto riguarda la razione, analizzare i livelli di proteina totale, proteina

rumino-degradabile e non degradabile ed i bilancio amino-acidico.

- determinare se esistono i fattori che possono limitare la crescita microbica

ruminale (come per es. l'acidosi).

- la distribuzione di grassi insaturi o non protetti può abbassare la percentuale

proteica del latte: anche se la quantità prodotta è aumentata, i tenore proteico

rimane costante.

- una scarsa assunzione di sostanza secca ed una bassa digeribilità possono

ridurre la produzione microbica e l'assunzione di proteina indegradabile.

Inversione delle curve

L'inversione delle curve (proteina maggiore del grasso) si verifica quando il

rapporto grasso/proteina del latte presenta una percentuale del grasso inferiore di

esempio se una bovina presenta per es. una

0.2 punti rispetto alla proteina, cioè per

curva della proteina pari a 3.0 e quella del grasso pari a 2.8. Questo può derivare da

un eccesso di proteina solubile o rumino-degradabile, oppure da una carenza di fibra.

Un'eccessiva proteina nella razione o una carenza di carboidrati

fermentescibili possono far salire la proteina del latte oltre il 3.3-3.4%. Se la

curva della proteina aumenta improvvisamente dopo 200 giorni, potrebbe indicare un

eccesso proteico o mastiti subcliniche (la possibilità di mastite è presente anche in

caso in cui la curve percentuali del grasso e proteina siano pressoché uguali introno a

290/320 gironi di lattazione. Un’inversione delle curve verso la fine della

lattazione (dal 260° giorno) può indicare un'alimentazione troppo ricca di

cereali e povera di fibra, ostacolando il recupero della condizione corporea.

Se la proteina supera il 3.4% tra 50 e 80 giorni di lattazione con problemi

riproduttivi, la razione potrebbe essere carente di energia o troppo ricca di proteina

rumino-degradabile. Una proteina inferiore al 2.9% può invece segnalare una scarsa

condizione corporea. Deficienze di magnesio e zolfo, o eccesso di potassio,

possono ridurre sia grasso che proteina nel latte

Tale inversione si verifica quando in razione vi sia un eccesso proteico (in

particolare di proteina solubile o rumino-degradabile), oppure una scarsità

di fibra, soprattutto di NDF da foraggi.

Uso dei dati delle curve

Le percentuali di grasso e proteina forniscono indicazioni sulla salute della microflora

ruminale e sul metabolismo. La bovina in lattazione produce normalmente più grasso

che proteina, con un rapporto costante tra i due valori (80-85% per le Frisone).

L’inversione delle curve segnala un’alterazione dell’equilibrio tra acido

acetico e propionico nel rumine, spesso dovuta a eccesso di carboidrati

solubili (acidosi) o di proteina rumino-solubile (eccesso di ammoniaca).

Questo porta alla mobilizzazione delle riserve corporee, perdita di peso e problemi

riproduttivi.

Le variazioni nella percentuale lipidica del latte tra una lattazione e l’altra possono

indicare cambiamenti nella condizione corporea durante l’asciutta. La presenza di

mastite influisce sulle curve, riducendo l'aumento del grasso rispetto alla proteina

negli ultimi 200 giorni. Inoltre, un valore di grasso superiore a 4.8% nelle prime fasi,

con proteina normale o bassa, può indicare chetosi, segno di metabolismo energetico

alterato e perdita di condizione corporea.

Curva di ingestione e peso vivo riguarda l’energia

La curva di ingestione rappresenta l’ingestione di sostanza secca, che all'inizio

della lattazione è insufficiente a coprire i fabbisogni energetici. Per questo motivo, la

bovina utilizza le riserve di grasso corporeo (tessuto adiposo), causando una perdita di

peso. Con il passare delle settimane, l'assunzione di cibo aumenta fino a raggiungere

un picco di ingestione, permettendo all'animale di recuperare peso. Nella fase finale

(asciutta),

della lattazione, la produzione di latte diminuisce e l'energia in eccesso

viene immagazzinata sotto forma di grasso. in realtà la bovina non ingrassa

ma aumenta di peso perché cresce il feto.

Bilancio energetico

Durante la prima fase della lattazione, il bilancio energetico è negativo, poiché

l'energia richiesta dalla produzione di latte supera quella ingerita (dunque l’energia

mancante la prendono dal tessuto adiposo – diminuzione di peso). In una seconda fase

la bovina comincia a prendere peso e in una terza fase, produce meno latte e ha meno

fabbisogno energetico. Dunque, il bilancio diventa positivo quando l'energia

ingerita supera il fabbisogno della lattazione. l’ingestione rimane abbastanza

costante ma dato che necessitano meno energia la immagazzinano sotto forma di

tessuto adiposo. La capacità di produzione energetica varia tra gli animali: le bovine

ad alta produzione destinano più energia alla lattazione rispetto a quelle meno

produttive.

Le “curve” della lattifera si capiscono meglio se le vediamo dal punto di

vista del bilancio energetico!

(Domanda: perché la fecondazione

avviene in un periodo di bilancio

energetico negativo? Se l’animale è in

un bilancio energetico negativo sta

usando la riserva corporea per usare

energia. Il corpo dell’animale è regolato

da un sistema ormonale e di risposta

che non accetta di iniziare una nuova

gravidanza quando già è impegnato (sta

trasformando il grasso in glucosio nel

fegato ecc) . L’inseminazione avviene,

magari anche la fecondazione ma poi

aborto. E l’animale ritorna in calore. I

primi calori non si vedono. L’allevatore aspetta circa 80-90 giorni. C’è un elevato

rischio che non parta la gravidanza. Verso l’80, che cade in quel periodo di bilancio

energetico ancora negativo, la bovina può essere fecondata perché il calore inizia a

vedersi. L’allevatore deve fare in modo che il bilancio energetico positivo arrivi prima.

Rendo la razione più energetica.)

Le curve di una bovina da latte

Frisona Italiana (lattazione media (a 305 d))

- Nel 2005 – 8.758 kg

- Nel 2016 – 9.742

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher agnesecolombo5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Tamburini Alberto.
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