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IL LINGUAGGIO
Il linguaggio è la capacità dei membri di una specie di scambiare informazioni
complesse con gli altri membri
Negli esseri umani il linguaggio può essere parlato o scritto
Le capacità linguistiche richiedono:
l’acquisizione di informazioni sensoriali (soprattutto attraverso vista e udito)
la loro interpretazione in più centri della corteccia celebrale
la coordinazione dell’attività motoria per la scrittura e la vocalizzazione
La capacità comunicativa prevede due processi:
1. La combinazione di suoni per pronunciare le parole (fonazione)
2. La combinazione di parole e frasi corrette grammaticalmente e sintatticamente
Nonostante questa funzione sia molto complessa e coinvolge più aree della corteccia
celebrale, si considera che l’integrazione del linguaggio parlato e scritto risieda in aree
specifiche:
1. l’area di Wernicke, che si trova sulla giunzione fra i lobi parietale, temporale e
occipitale, deputata alla comprensione della comunicazione parlata o scritta
L’informazione letta giunge all’area di Wernicke dalla corteccia visiva, mentre quella
udita dalla corteccia uditiva 18
2. l’area di Broca, nella parte posteriore del lobo frontale, vicino alla corteccia frontale e
alla corteccia motoria, deputata al linguaggio o alla scrittura
3. L’informazione passa alla corteccia motoria, che origina la risposta parlata o scritta
Un danno o malfunzionamento all’area di Wernicke causa una difficoltà nella
comprensione di ciò che è stato letto o udito
Ciò prevede un mancato collegamento fra le due aree
Un danno o malfunzionamento all’area di Broca causa una difficoltà nell’espressione di
ciò che si vuole dire, nonostante ciò che è stato letto o udito sia stato compreso
Ciò prevede un mancato collegamento fra quest’area e la corteccia motoria 19
I NEURONI e la TRASMISSIONE SINAPTICA
Il neurone, o cellula nervosa: unità funzionale del sistema nervoso
è formato dal corpo cellulare (soma), contenente il nucleo della cellula e i suoi
organelli, da cui si diramano i dendriti, ricevitori dei segnali d’arrivo, e l’assone, che
trasporta il segnale in uscita
(talvolta anche il corpo centrale l’assone possono essere ricevitori di segnale)
Spesso l’assone si ramifico e questi rami sono chiamati rami o assoni collaterali
La parte finale dell’assone e degli assoni collaterali è detta terminale assonico
Le sinapsi sono le regioni di comunicazione fra l’assone del primo neurone e i dendriti
del secondo (sotto)
La grandezza, la forma ed il numero di dendriti e di assoni varia da un tipo di neurone
all’altro
Il segnale, o impulso cellulare, inizia nel corpo centrale del primo neurone
(presinaptico), passa lungo l’assone, passa le sinapsi, e giunge nei dendriti del secondo
neurone (postsinaptico), quindi nel suo corpo centrale, e il ciclo ricomincia 1
1 Nel corpo cellulare, i peptidi neurotrasmettitori (ovvero i segnali che contengono un
messaggio) vengono sintetizzati dal reticolo endoplasmatico ruvido, impacchettati in
vescicole dall’apparato del Golgi e secrete
6 Nell’apparato del Golgi vengono anche prodotte e secrete vescicole con prodotti di
scarto che attraverso i lisosomi vengono rimosse
2 trasporto assonico: le vescicole contenenti i neurotrasmettitori vengono trasportate
attraverso proteine motrici e microtubuli lungo tutto l’assone, legate ai mitocondri che
aiutano nel trasporto
3 Nella zona presinaptica le vescicole si fondono con la membrana plasmatica e, per
esocitosi, i neurotrasmettitori contenuti nelle vescicole vengono rilasciati
4 5 Le vescicole vuote vengono riciclate e ritornano al corpo centrale tramite un
trasporto retrogrado, per essere nuovamente riempite
I NEUROTRASMETTITORI
La risposta cellulare indotta dai neurotrasmettitori, a livello della membrana
postsinaptica, può essere eccitatoria o inibitoria
I neurotrasmettitori più importanti (già visti nelle lezioni precedenti) sono:
- dopamina: eccitatoria
- serotonina: inibitorio
- acetilcolina: eccitatoria per i muscoli, mentre per il SNA può essere sia inibitoria sia
eccitatoria
- noradrenalina: eccitatoria
- GABA: inibitoria
Esempi più noti di Neurotrasmettitori (my-personaltrainer.it)
LE SINAPSI
Le sinapsi sono le regioni di comunicazione fra l’assone del neurone presinaptico e i
dendriti del neurone postsinaptico
Lo ‘spazio’ fra le due cellule è detto fessura sinaptica ed è costituito da matrice
extracellulare
Le sinapsi possono essere:
- Sinapsi chimiche (la maggior parte): la cellula presinaptica rilascia un segnale chimico
che diffonde attraverso la fessura sinaptica e si lega a un recettore posto sulla
membrana postsinaptica
- Sinapsi elettriche: le cellule presinaptica e postsinaptica sono collegate da canali di
giunzione comunicante, che permettono il passaggio di corrente elettrica da una cellula
e l’altra 2
Le sinapsi possono essere
inoltre:
- Asso-somatiche: l’assone
presinaptico rilascia il
segnale al corpo centrale
- Asso-dendritiche: l’assone
presinaptico rilascia il
segnale a una spina
dendritica
- Asso-assonica: l’assone
presinaptico rilascia il
segnale a all’assone o ai
suoi rami collaterali
Durante lo sviluppo dell’embrione esistono segnali differenziativi che regolano la
crescita del neurone e permettono agli assoni di individuare la propria cellula bersaglio
giusta: gli assoni delle cellule nervose embrionali emettono prolungamenti chiamati
coni di crescita che si estendono fino a che trovano la cellula bersaglio
I coni di crescita sono gestiti da fattori di crescita, incontrati durante il percorso, che si
legano ai suoi recettori. Esempi:
- Le interagine dei coni si legano alle lamine¸ proteine della matrice extracellulare
- Le molecole di adesione delle cellule nervose interagiscono con proteine di membrana di
altre cellule
Lo sviluppo del cono di crescita è essenziale per un corretto sviluppo celebrale, per lo
sviluppo cognitivo e l’apprendimento
Nei bambini cresciuti senza stimoli (in situazioni disagianti, isolamento, orfanatrofio…)
lo sviluppo del cono assonale viene ritardato
Ne segue la perdita da disuso, ovvero la perdita di sinapsi e un ritardo nella crescita
(importanza dell’ambiente esterno e dei contatti sociali per la crescita cognitiva)
LE CELLULE GLIALI
La glia, o cellule gliali, è costituita da cellule che fungono da supporto fisico ai neuroni,
avvolgendosi attorno ad essi, e da supporto biochimico per i neuroni (nonostante non
abbiano un ruolo attivo nella trasmissione dei segnali elettrici), producendo, ad
esempio, fattori di necrosi tumorale, radicali liberi, prostaglandine, monossido di azoto,
interleuchine, fattori di trascrizione nucleari 3
Il sistema nervoso periferico ha due tipi di cellule gliali:
1) Le cellule di Schwann:
fra una cellula di Schwann e l’altra, che Guaina mielinica / cellula di Schwann
circondano l’assone, si trova un piccolo
tratto di assone libero, non circondato,
detto nodo di Ranvier
Sono caratterizzate dalla formazione di
mielina
La mielina è una sostanza composta da più strati di membrana fosfolipidica che va a
circondare gli assoni del neurone, fornendogli:
- Supporto
- Isolamento
- Accelerazione della trasmissione dei segnali
2) Le cellule satelliti: cellule di Schwann che non formano mielina
Il sistema nervoso centrale ha quattro tipi di cellule gliali:
1) Oligodendrociti: caratterizzati anch’essi dalla formazione di mielina
2) Microglia: cellule immunitarie che eliminano le cellule danneggiate e gli invasori
3) Astrociti: cellule gliali molto ramificate con diverse funzioni: aiutano i neuroni nella
produzione di ATP, aiutano a mantenere l’omeostasi, formano presso i vasi
sanguigni la barriera emato-encefalica
4) Cellule ependimali: formano uno stato epiteliale a permeabilità selettiva
Le cellule di Schwann del SNP e gli Oligodendrociti del SNC hanno in comune la
formazione di mielina.
DEGENERAZIONE DEL NEURONE
Durante le fasi della vita i neuroni possono subire danneggiamento, detto degenerazione,
in un punto specifico, che può causarne la morte:
Quando la degenerazione avviene a livello del corpo centrale, la cellula è morta
Quando avviene una degenerazione assonale, ovvero la rottura di un assone, la parte
di assone legata al corpo cellulare (detto assone prossimale) continua a vivere,
mentre la parte finale (assone distale) inizia a degenerare (poiché il nucleo e tutti gli
organelli deputati alla sopravvivenza della cellula si trovano nel corpo centrale)
Esistono in alcuni casi, rari, meccanismi riparativi, come la rigenerazione dell’assone
con creazione di un nuovo cono di crescita sulla parte di assone ancora viva.
Nel frattempo avviene il riassorbimento dell’assone distale per fagocitosi
Questi meccanismi non avvengono nel caso di sclerosi multipla 4
I NEURONI DEL SISTEMA STRIATO
Il sistema striato contiene diversi tipi neuronali fra i quali possiamo nominare:
- neuroni spinosi di proiezione (MSN): ha un corpo cellulare, molti assoni disposti ad
albero e molte spine dendritiche
- Interneuroni: neuroni che si trovano interamente all’interno del SNC e che permettono
la comunicazione fra neuroni sensitivi e neuroni motori, e coordinano gli impulsi
motori. Possono avere azione eccitatoria o inibitoria a seconda della risposta che
susciteranno nella membrana Post-Sinaptica.
- interneurone ChAT positivo: neurone che rilascia acetil-colina
- proiezioni corticostriatali: proiezioni che provengono dalla corteccia
- neuroni dopaminergici, importanti per il controllo motorio tramite il controllo
dell’attivazione dello striato. Agisce grazie ai recettori dopaminergici (D1 e D2)
TRASMISSIONE SINPATICA
La comunicazione fra un neurone e l’altro avviene principalmente per trasmissione di
un segnale elettrico attraverso la membrana cellulare dei neuroni
COS’È IL POTENZIALE DI MEMBRANA
I diversi segnali impiegati dalle cellule eccitabili (neuroni, ma anche cellule contrattili,
muscolari o cardiache) sono in gran parte determinati dalle proprietà elettriche della
membrana cellulare (o membrana plasmatica)
A riposo tutte le cellule mantengono una differenza di potenziale elettrico tra i lati
della loro membrana plasmatica, detta potenziale di membrana di riposo
In un neurone (o cellula contrattile) a riposo questa differenza di potenziale si aggira
intorno a -65 mV (varia tra -40 e -80 mV, dipende dal tipo cellulare)
La differenza del potenziale elettrico in una cellula a