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EVENTI DI BERNOULLI
Prendiamo l’asse dei tempi e lo discretizziamo mediante intervalli di
lunghezza T e che chiamiamo :
Consideriamo poi degli eventi casuali che obbediscono a queste regole:
·20 In ogni intervallo può cadere al massimo un evento
·21 Gli eventi sono i successi di una sequenza infinita di prove di
Bernoulli con P(evento in )=p.
Quindi per ognuno di questi intervalli si esegue una prova di
Bernoulli con probabilità di successo pari a p e se la prova e mi fornisce
un successo inserisco un evento nell’intervallo, se invece è un
insuccesso lascio vuoto l’intervallo
Gli eventi che obbediscono a queste regole prendono il nome di eventi di
Bernoulli. Per ciascun intervallo possiamo dire se c’è o non c’è un evento di
Bernoulli e, come si vede, per ogni istante di tempo viene eseguito un
esperimento casuale che è una prova di Bernoulli, ad esempio potrebbe
essere che per ognuno di questi intervalli si lancia in alto una moneta, se
esce testa avremo un evento mentre se esce croce lasceremo vuoto
l’intervallo. Gli eventi di Bernoulli sono particolarmente facili da simulare al
calcolatore poiché basta simulare delle prove di Bernoulli e decidere nei vari
intervallini se deve esserci un evento o no.
A partire da questi eventi di Bernoulli possiamo arrivare, con procedimento al
limite, agli eventi di Poisson.
EVENTI DI POISSON
Consideriamo degli eventi di Bernoulli in cui la probabilità di successo è
proporzionale alla larghezza degli intervalli cioè p= , possiamo vedere gli
eventi di Poisson come degli eventi di Bernoulli in cui T->0, quindi
consideriamo degli eventi di Bernoulli in cui la discretizzazione dell’asse dei
tempi diventa sempre più fine, da un certo punto di vista questa definizione è
meno rigorosa di altre definizioni possibili e più avanti in questo capitolo
forniremo anche delle definizioni più rigorose degli eventi di Poisson, tuttavia
possiamo anticipare che queste definizioni sono molto meno espressive
mentre per come siamo arrivati attraverso gli eventi di Bernoulli risulta
abbastanza chiaro quale è la natura di questi eventi di Poisson, in pratica in
ogni intervallino piccolo c’è una probabilità che ci sia un evento o che non ci
sia un evento e questa probabilità è in qualche modo indipendente da quello
che è successo in precedenza e da quello che succederà in seguito perché
eredita questa proprietà dalle prove di Bernoulli.
Il parametro , che determina la probabilità di successo, è detto densità degli
eventi di Poisson.
Vediamo degli esempi degli eventi di Poisson:
·22 Emissione di particelle radioattive da parte di un materiale
radioattivo. In particolare è possibile in qualche modo ascoltare degli
eventi di Poisson e una di queste rappresentazioni acustiche può
essere quella del contatore di radioattività (o contatore Geigel) in cui
c’è un ticchettio quando viene rilevata l’emissione di una particella
radioattiva, questi ticchettii arrivano in modo casuale e la sequenza
può essere effettivamente descritta da un punto di vista probabilistico
come un processo di Poisson
·23 Arrivo di telefonate a un call center
·24 Accessi ad un sito web
·25 Passaggio di automobili al casello autostradale
·26 Bip dei lettori di codici a barre in un supermercato con molte
casse
In questi esempi bisogna pensare che essi mi forniscano delle semplificazioni
di processo di Poisson solo su una certa finestra temporale, infatti se ad
esempio consideriamo il casello autostradale è chiaro che nel cuore della
notte passano meno automobili quindi se pensiamo al processo di Bernoulli
iniziale come se la probabilità di successo, quindi la probabilità che in un
intervallino di tempo arrivi un’automobile, quindi ci sia un evento, è una
probabilità di successo che cambia nel tempo, quindi c’è una probabilità di
successo più alta all’ora di punta e più bassa di notte, quindi a rigore il
passaggio di un automobile al casello non sarà praticamente mai un processo
di Poisson, lo stesso potremo dire per le telefonate a un call center che in
alcuni orari saranno più frequenti e in altri meno, lo stesso vale per un sito
web etc…, quindi in una finestra temporale limitata potrebbero essere degli
eventi di Poisson ma una caratteristica fondamentale degli eventi di Poisson è
l’omogeneità che viene ereditata dall’evento di Bernoulli, infatti sappiamo
che le prove di Bernoulli hanno sempre la stessa probabilità di successo. Va
anche detto che riguardo agli eventi di Poisson si introducono anche gli eventi
di Poisson non omogenei, significa che la densità è una funzione del tempo,
quindi in alcuni momenti il processo di Poisson ha una densità maggiore,
quindi gli eventi sono più frequenti, in altri momenti invece potrebbe essere
minore, questo si può descrivere con una densità che sia funzione del
tempo.
Consideriamo l’ultimo esempio riportato: un evento di Poisson che può essere
anche ascoltato, se in un supermercato ci sono molte casse si sente un
sottofondo nelle orecchie di bip che sono le letture di codice a barre che
arrivano in maniera irregolare. Devono esserci molte casse perché una delle
caratteristiche degli eventi di Poisson è che è possibile anche che ci siano
eventi molto ravvicinati, questo viene ereditato dagli eventi di Bernoulli,
siccome ad ogni intervallino si fa una prova di Bernoulli ex novo allora è
chiaramente possibile avere due successi in due successive prove di
Bernoulli, in particolare quindi in un processo di Bernoulli in due intervallini
adiacenti. Quando faccio il limite per T->0 comunque rimane il concetto di
intervallini adiacenti quindi anche nel caso degli eventi di Poisson è
teoricamente possibile avere due eventi molto vicini; se io considero una
singola cassiera del supermercato fisicamente non può leggere dei codici a
barre senza avere un minimo di ritardo, quindi non è possibile
istantaneamente leggere un codice a barre e subito quello dopo senza un
ritardo di qualche tipo, quindi il bip di una singola cassiera non è sicuramente
assimilabile a un evento di Poisson mentre il sovrapporsi dei bip di diverse
cassiere assomiglia molto di più a degli eventi di Poisson, ci sono anche delle
ragioni teoriche nel senso che il sovrapporsi di più processi ad eventi che
sono quelli delle singole cassiere che non sono Poissoniani, sotto certe
condizioni questa sovrapposizione tende a diventare Poissoniana.
Definizione
Dati degli eventi di Poission, con N(t ) indichiamo la variabile casuale numero
a
di eventi che si verificano in un intervallo di lunghezza t .
a
Scrivendo N(t )=3 vuol dire che nell’intervallo indicato cadono 3 eventi di
a
Poisson.
Vogliamo ora capire la probabilità di avere un certo numero di eventi di
Poisson in un intervallo di lunghezza t .
a
Teorema
La probabilità che K eventi di Poisson cadano in un intervallo di lunghezza t è
a
data dalla seguente formula:
P(N(t )=K)= questa formula è detta Poissoniana.
a
Ovviamente è una variabile casuale discreta perché infatti prende solo valori
interi nel senso che nell’intervallo t è probabile che cadano 0 eventi,
a
potrebbero caderne 1, 2, 3, non possono cadere un numero negativo di
eventi, inoltre non c’è un limite superiore al numero degli eventi, se la
disegniamo è il classico pettine di impulsi:
La cui espressione è quella riportata dove è il k-esimo impulso
Questa è un’ulteriore variabile casuale che si aggiunge alle variabili casuali
che già conosciamo quindi domandiamoci anche quale sia il valore atteso e
quale sia la sua varianza. Un aspetto interessante è che la variabile casuale
di Poisson ha media uguale alla varianza, quindi:
·27 E[X]=
·28 Var[X]=
Questo potrebbe lasciarci perplessi perché ricordiamo che la varianza è un
quadrato rispetto alla media, quindi come è possibile che media e varianza
siano uguali se sappiamo che la varianza dimensionalmente è il quadrato
della media? In questo caso in realtà non c’è contraddizione perché in realtà
la variabile casuale non ha dimensioni, è un numero puro perché è il
conteggio del numero di eventi che si verificano nell’intervallo quindi può
accadere che la sua varianza sia uguale alla media.
Da questo risultato possiamo anche capire meglio il significato della densità
infatti quindi è la frequenza media dei nostri eventi di Poisson.
Vediamo un esempio: consideriamo le nascite in una clinica ostetrica e che
queste nascite siano assimilabili ad eventi di Poisson con neonati al
giorno, vorremmo calcolare:
·29 la probabilità di avere 0, 1, 2 neonati in un’ora
·30 La probabilità di avere almeno 1 neonato nel 1° minuto
dell’anno
Per risolvere la prima richiesta possiamo procedere come segue: l’unità di
misura del tempo è i giorni perché eventi/giorno quindi giorni.
Applichiamo ora la formula: P(N( )=0)= quindi è
abbastanza elevata la probabilità di non avere nascite in un’ora. La
probabilità di avere una nascita si esprime come P(N( )=1)=
, la probabilità di avere 2 nascite nella stessa ora
diventa invece: P(N( )=2)= .
Passiamo ora alla seconda richiesta, è importante come richiesta perché se
nasce un neonato il primo minuto dell’anno tipicamente verrà segnalato
come il primo nato dell’anno nuovo quindi potrebbe finire sui giornali etc…
Notiamo che la traccia ci chiede la probabilità di avere almeno un neonato e
non la probabilità di avere un solo neonato, possiamo quindi dire che la
probabilità di avere almeno un neonato è esprimibile come 1-P(nessun
neonato)=1-P(N( )=0) dove poiché è il primo minuto,
ora calolando P(N( )=0)= =>
dove l’approssimazione è stata fatta perché è piccolo e
è la probabilità di almeno un neonato
TEMPI DI INTERCORRENZA TRA EVENTI DI POISSON
Teorema
Se abbiamo eventi di Poisson con densità , il tempo di attesa X tra un
generico evento di Poisson e l’evento successivo è una variabile casuale
esponenziale con parametro .
Dimostrazione:
Calcoliamo la funzione di distribuzione di X del tempo di attesa:
F (x)=P(X<=x)=1-P(X>x) cioè la probabilità che il tempo d’attesa pe