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INTRODUZIONE alla DUPLICAZIONE del DNA
Origini di replicazione
La duplicazione inizia da sequenze specifiche conservate del DNA che vengono chiamate
origini di replicazione: queste sequenze devono aprirsi per esporre le basi azotate.
Procarioti: vengono chiamate sequenze OriC
Sono formate da sequenze: x3 ripetizioni 13 nucleotidi + x5 ripetizioni 9 nucleotidi.
Eucarioti
Le prime sono state osservate nei lieviti e sono le ARS (autonomous replicating sequence).
Mentre l’origine di replicazione del cromosoma batterico è una sola, le ARS sono multiple
(30.000 nel genoma umano): su un cromosoma di lievito ci sono diversi punti in cui inizia la
replicazione.
Le ARS non iniziano a replicare tutte nello stesso momento: alcune sono chiamate precoci,
altre tardive, a seconda di quando parte la copiatura.
Anche le ARS sono riconosciute da un complesso multiproteico chiamato ORC (origin
replication complex) che si associa alle ARS, le destruttura e consente la formazione della
bolla.
Proteine iniziatrici
Sono proteine che riconoscono l’origine di replicazione, vi si legano e
denaturano il DNA in regioni ricche in AT, poiché tale legame è stabilizzato solo da due
legami idrogeno, quindi più semplice da rompere. La doppia elica di DNA viene denaturata
in 2 filamenti singoli che insieme formano una bolla di replicazione.
Negli eucarioti costituiscono il complesso ORC.
Una serie di proteine iniziatrici si associano in prossimità del punto di congiunzione tra DNA
a doppia elica e DNA a singola elica: ogni bolla di replicazione presenta due estremità a
livello delle quali si associano le proteine che si occupano della replicazione.
Chiamiamo forcella di replicazione il punto in cui si separano i 2 filamenti di DNA e dunque il
punto in cui si forma la bolla.
Replicone
Il tratto di DNA duplicato da un’origine di replicazione prende il nome di replicone. Può
essere lungo tra le 50-300 kb (kilobase = un tratto di DNA lungo mille paia di basi).
Negli eucarioti, il replicone è quindi un tratto del cromosoma la cui replicazione dipende da
un’unica ARS (esempio: su un cromosoma ci sono cinque ARS, quindi ci saranno cinque
repliconi).
Monomeri
La sintesi del DNA, in quanto reazione di polimerizzazione presenta dei monomeri.
I monomeri entrano nelle reazioni di polimerizzazione sempre associati a dei carrier. Nel
caso degli acidi nucleici il carrier è proprio il pirofosfato: i nucleotidi non entrano come
nucleotidi monofosfato, ma come nucleotidi “attivati” dalla presenza del pirofosfato, perché è
la rottura di questo legame esterico a fornire l’energia perché la reazione avvenga.
Infatti, quando un nucleotide trifosfato viene aggiunto alla catena vengono scissi 2 gruppi
fosfato: la loro scissione rilascia l’energia necessaria alla formazione del legame
fosfodiesterico con il primo gruppo fosfato e il desossiribosio del nucleotide adiacente.
Polimerizzazione
Nella reazione catalizzata dalla DNA polimerasi, i momenti (nucleotidi attivati) son
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SSD
Scienze biologiche
BIO/19 Microbiologia generale
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher a_pisa31 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia e genetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Catalanotto Caterina.