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Somma di vettori:
· consideriamo due vettori e e vogliamo vedere come è fatto il
vettore somma
Ragionando in termini grafici abbiamo due modi per ottenere la
risultante di due vettori:
Metodo della poligonale: si prende il primo vettore e si
· ridisegna il secondo vettore in modo che la sua coda
coincida con la testa del primo vettore, il vettore risultante
è quello che va dalla coda del primo vettore alla testa del
secondo vettore:
Metodo del parallelogramma: si prende il primo vettore e si
· ridisegna il secondo in modo che le due code coincidano,
costruiamo il parallelogramma tracciando i due lati
rimanenti, la somma dei due vettori è data dal vettore
diagonale che va dalla coda comune ai due vettori fino al
vertice opposto:
Se abbiamo una somma di due o più vettori il metodo della
poligonale risulta più conveniente perché possiamo tracciare la
linea poligonale tutta una volta sola e poi partire dalla coda del
primo vettore per arrivare alla testa dell’ultimo, se invece
utilizzassi la regola del parallelogramma dovremmo ogni volta
ottenere la somma parziale di due vettori e procedere così,
diventerebbe quindi complicato.
7. Differenza tra vettori: come nell’algebra scalare a-b=a+(-b)
anche nell’algebra vettoriale , per ottenere il
vettore è il vettore ribaltato, cioè con stesso modulo,
direzione e verso opposto:
Per effettuare la somma possiamo usare uno dei due
metodi spiegati prima
Versori
Finora abbiamo ragionato per via grafica, in generale quando usiamo
degli strumenti grafici è difficile, se non in casi particolari, arrivare a
risultati quantitativi, arriviamo però a risultati qualitativi che sono
comunque utili e ci possono dare un’idea di come vanno le cose nel
problema che stiamo trattando e possono poi anche servirci come
criterio di verifica rispetto ai risultati che andremo a ottenere in modo
quantitativo attraverso altri strumenti.
Per arrivare a risultati quantitativi dobbiamo introdurre il versore che è
un particolare vettore.
Il versore è un qualunque vettore di modulo unitario.
Consideriamo un generico vettore e introduciamo il versore associato
al vettore , in generale il versore si indica con ed è definito come
cioè il rapporto tra il vettore e il suo modulo, notiamo che questo
è un prodotto scalare per vettore dove il vettore è e lo scalare è ,
inoltre avremo che il modulo del versore sarà dato dal modulo del
vettore per il valore assoluto dello scalare che è positivo:
quindi abbiamo effettivamente a che fare con un versore poiché il suo
modulo è unitario. La direzione del versore è la stessa del vettore in
quanto come detto lo scalare per il quale stiamo moltiplicando il
vettore è positivo, anche il verso di è lo stesso di in quanto di
nuovo abbiamo a che fare con una quantità positiva.
Dunque il versore associato a un vettore è un vettore di modulo
unitario che ha stessa direzione e stesso verso del modulo di partenza.
Avendo introdotto il versore associato a un vettore abbiamo un modo
molto elegante per esprimere un vettore separando il suo modulo da
una quantità che riassume direzione e verso, perché a questo punto
posso scrivere e questo è il prodotto id uno scalare per un
vettore dove lo scalare è il modulo del vettore e il vettore è il versore
associato al vettore. Chiaramente il modulo del vettore contiene tutta e
sola l’informazione relativa all’intensità del vettore stesso, non
contiene alcuna informazione relativa alla direzione del vettore,
viceversa il versore associato non contiene alcuna informazione
relativa all’intensità del vettore ma contiene tutta e sola l’informazione
relativa alla direzione e al verso del vettore stesso.
I versori particolarmente importanti sono quelli cartesiani, cioè quelli
relativi ai 3 assi cartesiani:
dove è il versore coordinato per l’asse x, è il versore coordinato per
l’asse y e è il versore coordinato per l’asse z. Sono quindi 3 versori
che identificano le 3 direzioni degli assi coordinati nello spazio
Scomposizione di un vettore
E’ l’operazione opposta della somma di vettori, vogliamo esprimere un
vettore come somma di altri vettori, si deduce quindi che non abbiamo
a che fare con una operazione univoca, ciò un vettore può essere
somma di diverse coppie di vettori, ci concentriamo però sulla
scomposizione cartesiana di vettori, cioè vogliamo scrivere il nostro
vettore come risultante di 2 o 3 vettori che sono paralleli agli assi
coordinati x, y e z (nel caso di un piano solo x e y).
Lavoriamo nel piano:
a questo punto scriveremo:
Possiamo inoltre scrivere e .
In generale la corrispondenza che abbiamo tra vettori componenti e
componenti è un po' più delicata nel senso che essendo la componente
una quantità scalare dotata di segno la corrispondenza con il versore
componente riguarderà il modulo del vettore componente che sarà
uguale al valore assoluto della componente.
Consideriamo un esempio nel 4° quadrante:
potremo quindi scrivere e di nuovo questi vettori
componenti hanno una parentela stretta con le componenti ma se
volessimo scrivere ora in termini di versori coordinati i due vettori
componenti dovremo scrivere: e ma ora dal momento
che è negativo il vettore non è più parallelo e concorde rispetto
all’asse y ma è parallelo e discorde, quindi ai moduli dei vettori
componenti corrispondono i valori assoluti delle componenti in quanto
dobbiamo avere a che fare con tutte quantità positive.
Quindi essendo la scomposizione dei vettori lungo gli assi cartesiani
una operazione che ci dà un risultato univoco, un vettore risulta
univocamente determinato dai suoi vettori componenti e quindi per il
ragionamento fatto dalle sue componenti. Quindi dato un vettore sono
univocamente determinate le componenti e date le componenti di un
vettore esso è univocamente determinato.
Possiamo ora scrivere analiticamente la somma dei vettori:
e
da cui
quindi date le componenti cartesiane del vettore possiamo scrivere
analiticamente la somma di due vettori e abbiamo che ciascuna
componente del vettore somma non è altro che la somma delle
corrispondenti componenti, cioè la componente lungo x del vettore
somma è la somma delle componenti lungo x dei vettori addendi e la
componenti lungo y del vettore somma è la somma delle componenti
lungo y dei vettori addendi.
Analogamente nel caso tridimensionale.
Nel caso della differenza avrei:
Prodotto scalare e vettoriale
Il prodotto scalare di due vettori restituisce una quantità scalare, quindi
i fattori sono vettori ma il risultato è uno scalare. Il prodotto vettoriale
restituisce un risultato vettoriale a partire da due fattori che sono
vettori.
8. Prodotto scalare:
dove a e b sono i moduli, inoltre è l’angolo compreso tra i due
vettori, tra due vettori ci possono però essere due angoli:
i due angoli sono però e e il coseno non cambia, tuttavia
dovrà essere il più piccolo dei due angoli compresi.
Il prodotto scalare ci restituisce una quantità dotata di segno che
dipenderà dal valori dell’angolo compreso in quando a>0, b>0
mentre cos( ) può essere positivo o negativo, essendo infatti
dunque tra 0 e π/2 avremo che , viceversa
andando da π/2 a e π il valore di diventa negativo quindi il
risultato del prodotto scalare sarà positivo se l’angolo
viceversa sarà negativo quando e in particolare avremo
che: Se cioè i due vettori sono paralleli e concordi il valore
· del prodotto scalare sarà massimo:
e avremo che:
Se :
· avremo che
Vettori ortogonali, cioè :
· Se
· Se
·
Questi ci suggeriscono che il significato che possiamo attribuire
al prodotto scalare è legato al grado di parallelismo dei due
vettori di cui stiamo facendo il prodotto scalare. Notiamo che in
termini di valore assoluto il prodotto scalare risulta massimo
quando i due vettori sono paralleli, cioè giacciono sulla stessa
retta, man mano invece che i due vettori tendono ad essere
ortogonali il valore assoluto del prodotto scalare tende a
diminuire, inoltre il segno del prodotto scalare ci dice se il grado
id parallelismo è concorde o discorde.
Consideriamo il seguente esempio:
Scriveremo ma notiamo che
è la proiezione di b lungo il vettore a, analogamente per
Caso particolare:
Valgono tutte le proprietà che valgono nel caso di prodotto tra
scalari, quindi commutativa, associativa, distributiva etc…
Notiamo che abbiamo espresso il prodotto scalare ragionando in
termini di modulo e direzione, infatti l’angolo determina la
direzione, spesso è però utile ragionare in termini di componenti
del vettore quindi andiamo a scrivere i vettori e in termini
delle loro componenti e facciamo il prodotto scalare:
e
facendo il prodotto otterremo:
notiamo però che perché sono paralleli, inoltre
perché sono ortogonali, analogamente per
, come risultato
avremo quindi:
quindi in termini di componenti cartesiane il prodotto scalare di
due vettori è dato dalla somma delle componenti omonime
Prodotto vettoriale:
· consideriamo i due vettori e , il prodotto vettoriale dà come
risultato un vettore
Il vettore sarà caratterizzato da modulo, direzione e verso, in
particolare:
Modulo:
· c=a b sin( )
dove è l’angolo minore tra i due angoli compresi tra i due
vettori
Direzione:
· è ortogonale al piano individuato dal vettore e dal vettore
Verso:
· si fa riferimento alla regola della mano destra: pollice
corrisponde al primo vettore, l’indice al secondo e il medio
indica il vettore risultato, in questo caso sarà uscente
Se volessimo attribuire un qualche significato geometrico al
prodotto vettoriale questo sarebbe duale a quello che vorremmo
attribuire al prodotto scalare, infatti se i due moduli sono paralleli
il prodotto vettoriale è nullo, viceversa avrà modulo massimo se i
due vettori sono ortogonali, quindi se il prodotto scalare ci dà
un’idea del grado di parallelismo dei vettori di cui facciamo il
prodotto, viceversa il prodotto vettoriale ci dà un’idea del grado
di ortogonalità dei due vettori
Dalla definizione data il prodotto vettoriale gode di tutte le
proprietà di cui gode il prodotto scalare, quindi di cui gode il
prodotto