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UDA
1 L'acronimo Uda sta per unità di apprendimento.
2 Rappresenta una progettazione didattica non incentrata
3 sulla conoscenza, ma sulle competenze in termini di traguardi.
4 Nella scuola dell'Autonomia che pone al centro del suo sistema
5 l'alunno, che è attivo costruttore del suo sapere, si sposta
5 l'attenzione dalla vecchia unità didattica programmata dal docente
6 sugli obiettivi, che Il discente alla fine del suo percorso, avrebbe
7 dovuto raggiungere; all’ Unità di apprendimento centrata
8 sull' autonomia dell'allievo nell’ apprendere competenze
9 necessarie per la vita reale nei suoi tempi, con i suoi modi,
10 e i suoi stili di apprendimento. Si punta Infatti a un apprendimento
11 per tutto l'arco della vita (lifelong Learning) che passi da ciò
12 che si sa, a ciò che si sa fare, a ciò che si fa in base a quello che
13 si sa.
PCTO
1 Il PCTO, acronimo di percorso di competenze trasversali e
2 di orientamento, nasce come “Alternanza scuola-lavoro” ad
3 opera del d. lgls 77/ 2005. Diventa PCTO solo dopo vari
4 emendamenti legislativi operati dalla L. 107/2015, in virtù
5 della L.145/l 2018. Si tratta di un percorso che viene fatto
6 dagli studenti che frequentano la scuola secondaria di
7 secondo grado, e lì impegnata dal terzo anno fino al quinto anno.
8 È un requisito di accesso agli esami di maturità, ed inoltre
9 la sua frequenza è oggetto di discussione in sede di esame
10 di maturità. Gli studenti durante il terzo anno scelgono di aderire
11 ad un progetto lavorativo proposto da un ente pubblico o privato
12 al Dirigente scolastico in base alle proprie attitudini e ai propri gusti.
13 Questo li prepara al mondo del lavoro, sviluppando quelle
14 competenze trasversali importanti nella vita professionale.
15 Occorre promuovere l’orientamento degli studenti durante i
16 propri studi per un più fluido percorso formativo.
8) L’ORIENTAMENTO
L’orientamento
1 L'Orientamento, sottolinea la legge 107 del 2015 promuove
2 nei giovani la motivazione la capacità relazionali, per un loro
3 progetto di vita e lavorativo. Nel 2014 il Miur ha emanato
4 le “ Linee guida nazionali per l'orientamento permanente”
5 ed esso viene riconosciuto come un diritto di ogni persona
6 per promuovere una educazione dell'individuo attiva.
7 Occorre promuovere l'orientamento degli studenti fin
8 dall'inizio dei propri studi che accompagni nel percorso formativo.
9 Un grande esempio di Orientamento è il PCTO,
10 acronimo di percorso di competenze trasversali
11 e di orientamento, ha sostituito in percorso di alternanza
12 scuola-lavoro, in virtù della L.145/2018. Gli studenti
11 che frequentano la scuola secondaria di secondo grado,
13 dal terzo anno fino al quinto, scelgono di aderire ad
14 un progetto lavorativo proposto dal Dirigente scolastico, presso
15 un ente pubblico o privato. Questo percorso li prepara al mondo
16 del lavoro e permette loro di conoscersi e orientarsi.
La dispersione scolastica
1 La scuola nell'attuale società della conoscenza deve essere in grado
2 di creare un contesto idoneo a promuovere l'apprendimento
3 significativo garantendo il successo formativo a tutti gli alunni,
4 rispettando i tempi e gli stili di apprendimento per prevenire
5 l'abbandono e la dispersione scolastica e realizzare una scuola
6 aperta quale laboratorio di ricerca sperimentazione e innovazione
7 didattica garantendo il diritto allo studio e di istruzione
8 permanente dei cittadini. Chiave contro la dispersione è l'orientamento,
9 sottolinea la legge 107 del 2015 promuove nei giovani la motivazione, le capacità
10 relazionali, per un loro progetto di vita e lavorativo. Nel 2014 il Miur ha emanato
11 le “Linee guida nazionali per l'orientamento permanente” ed esso
12 viene riconosciuto come un diritto di ogni persona per promuovere
13 una educazione dell'individuo attiva. Occorre promuovere
14 l'orientamento degli studenti fin dall'inizio dei propri studi che
15 accompagni nel percorso formativo.
Continuità didattica verticale e orizzontale
1 La continuità educativa verticale si esplicita nella continuità didattica
2 e si riferisce a una serie di azioni e di iniziative che le istituzioni
3 scolastiche svolgono per garantire dei collegamenti tra un
4 segmento d’istruzione e il successivo per ridurre il disorientamento
5 che caratterizza Il discente al passaggio da una scuola e l'altra.
6 Si tratta di iniziative mirano di tipo curriculare, didattico-metodologico,
7 valutativo. Tale continuità viene denominata curricolo-verticale.
8 Invece quando parliamo di curricolo-orizzontale facciamo
9 riferimento alla realtà sociale, culturale, economica del luogo in cui
10 la scuola opera. L’ambiente permette apprendimento informale,
11 costituisce un momento formativo dello studente anche esso.
12 Per questo, il DS e la Commissione per la continuità scolastica fanno
13 un'analisi del territorio e conoscendo le criticità, ma anche i punti
14 di forza, dello stesso progettano in modo tale da creare situazioni
15 vantaggiose per gli studenti e per la loro crescita formativa sul e per
16 il territorio.
Obbligo d’istruzione e obbligo formativo
1 Dal primo settembre 2007, la legge n.296, ha elevato l'obbligo di
2 istruzione o scolastico è a 10 anni. Il sistema scolastico italiano, si allinea
3 con quello degli altri paesi dell'Unione Europea, e per gli studenti
4 italiani è obbligatoria la scuola dal sesto fino al compimento del
5 sedicesimo anno d'età. E’ finalizzato al conseguimento
6 di un titolo o di una qualifica professionale di durata almeno triennale.
7 Diverso è l'obbligo formativo; si tratta di un diritto-dovere
8 dei giovani di frequentare attività formative fino a diciotto anni,
9 sulla base dei propri interessi e delle capacità. proseguendo gli studi,
10 frequentando un sistema di formazione professionale, l’apprendistato
11 o un corso di istruzione per adulti
Interculturalità
1 L'articolo 34 della Costituzione stabilisce che la scuola è aperta
2 a tutti, e sancisce il diritto all'istruzione in una società multiculturale.
3 La scuola deve impegnarsi a promuovere l'integrazione
4 interculturale, cioè la valorizzazione della cultura di appartenenza,
5 soprattutto per evitare fenomeni di dispersione scolastica.
6 Le Linee Guida dettate nel 2014, per l'accoglienza degli alunni stranieri,
7 esplicitano le situazioni che possono crearsi: alunni con cittadinanza
8 non italiana, o adottati, senza cittadinanza. Le scuole devono favorire
9 un orientamento che guidi all’ eterogeneità della composizione delle
10 classi, devono favorire il coinvolgimento delle famiglie. L'accoglienza
11 è il primo passo fatto dalla scuola per favorire l’integrazione di
12 questi ragazzi; in base poi ad una valutazione diagnostica
13 i docenti decideranno se attivare percorsi individualizzati e personalizzati (PDP)
14 e comunque si serviranno di strumenti didattici che favoriranno l’interculturalià:
15 come ad esempio il Service Learning, che prevede un'assistenza
16 dei compagni di classe e favorisce lo scambio.
9) L’AUTONOMIA
Autonomia organizzativa e didattica
1 La legge n. 59 del 1997 conosciuta come Legge Bassanini,
2 all'art. 21 ha delegato il governo alla riorganizzazione
3 del sistema scolastico, fissando dei parametri
4 per il riconoscimento della personalità giuridica e
5 dell'Autonomia alle istituzione scolastiche. Nella scuola
6 dell'Autonomia, quella organizzativa è disciplinata
7dall'art. 5 del DPR 275/99 essa è espressione della
8 libertà progettuale di cui godono le scuole.
9 Infatti essi in modo coerente agli obiettivi nazionali fissati
10 dal Miur per ogni indirizzo di studi, organizza in modo
11 efficiente ed efficace le risorse a sua disposizione
12 in termini di personale docente e non docente e
13 dotazioni finanziarie, dando flessibilità e diversificazione
14 al servizio è solo scolastico, con il fine di creare una
15 “ scuola di qualità” in continuo dialogo con la comunità e per garantire il
16 successo formativo di tutti e di ciascuno.
Autonomia di ricerca e sviluppo e sperimentazione
1 La legge n. 59 del 1997 conosciuta come Legge Bassanini, all'art. 21
2 ha delegato il governo alla riorganizzazione del sistema scolastico,
3 fissando dei parametri per il riconoscimento della personalità giuridica e
4 dell'Autonomia alle istituzioni scolastiche. Nella scuola dell'
5 Autonomia, quella di ricerca, sviluppo e sperimentazione
6 disciplinata dall'art. 4 del DPR 275/99, consente alle scuole
7 singolarmente o associate in rete con altre scuole di collaborare
8 con enti o con università tra loro, di fare ricerca attraverso
9 l’attuazione di progetti in conformità al Piano Triennale dell'
10 offerta formativa delle singole istituzioni scolastiche
11 Tali progetti devono essere approvati dal
12 Collegio dei docenti, se si tratta di iniziative di tipo didattico,
13 approvate dal Consiglio d'Istituto, se comporto non moviment
14i finanziari. Scopo della ricerca è quello di fornire un
15 riscontro rispetto alle esigenze culturali ed economiche.
16 Il modello diffuso e la ricerca azione
Autonomia funzionale
1 La legge n. 59 del 1997 conosciuta come Legge Bassanini,
2 all'art. 21 ha delegato il governo alla riorganizzazione
3 del sistema scolastico, fissando dei parametri per il
4 riconoscimento della personalità giuridica e
5 dell'Autonomia alle istituzioni scolastiche. Nella scuola dell'
6 Autonomia, quella funzionale è disciplinata dall'art. 1 del
7 DPR 275/ 99. Essa si esplicita con la progettazione e
8 la realizzazione di interventi educativi, di formazione e di
9 istruzione, mirati allo sviluppo della persona umana, ove
10 lo studente diventa centrale in tutto il processo di riorganizzazione.
11 Al decentramento delle funzioni e all'attribuzione di autonomia
12 alle scuole consegue che ogni istituzione scolastica definisce
13 una propria offerta formativa all’interno di un curricolo tenendo conto dei traguardi
14 fissati a livello nazionale, alle esigenze del territorio,
15 in cui è stanziata la scuola delle famiglie e degli alunni.
16 Trova quindi espressione del principio di sussidiarietà.
Reti di scuole
1 La legge n. 59 del 1997 conosciuta come Legge Bassanini,
2 all'art. 21ha delegato il governo alla riorganizzazione
3 del sistema scolastico, fissando d