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COME SI LEGGE GENERALMENTE UN TESTO?
La lettura sequenziale: ogni pagina viene visitata seguendo la numerazione delle pagine.
COME SI LEGGE UN IPERTESTO?
La lettura associativa: ogni pagina viene visitata seguendo dei legami associativi.
MARKUP
In un documento, il markup è il codice che contiene le informazioni per la sua formattazione, visualizzazione
e navigazione. I linguaggi markup sono i linguaggi con cui tali informazioni possono essere aggiunte ai testi.
Per visualizzare un testo creato con un linguaggio di markup occorre un opportuno editor. Per questi editor il
testo è costituito da due parti: nella prima parte avremo il contenuto vero e proprio, nella seconda parte
avremo le istruzioni che specificano come il contenuto deve essere rappresentato sul dispositivo. Le
istruzioni sono chiamate tag (o etichette o codici) e in genere racchiudono il testo vero e proprio. I tag sono
comunque scritti usando i normali caratteri e perciò i documenti finali sono sempre documenti visionabili
anche attraverso i normali editor di testi anche se non nella modalità markup.
HTML
L’Hyper Text Markup Language (HTML) è un linguaggio di markup con cui vengono scritti gli ipertesti
presenti sul Web. L’HTML non è un linguaggio di programmazione, è un linguaggio che permette di
descrivere la disposizione e la formattazione di tutti gli elementi presenti all’interno di un documento.
I documenti scritti in HTML sono sempre dei file in formato testo (codice ASCII). Si possono creare anche
con dei documenti editor di testo dando l’estensione .htm o .html in fase di salvataggio. I broswer leggono i
documenti HTML e li visualizzano interpretando le specifiche di formattazione e navigazione in modo
sequenziale.
Ogni istruzione HTML ha sempre la seguente struttura: <nome comando>-informazioni-</nome comando>.
Un documento HTML inizia sempre con il tag <html> e termina sempre con il tag </html>. Il linguaggio
HTML è case-insensitive e quindi <HTML>, <html>, <Html> sono tutti tag leciti. La macrostruttura di un
documento HTML è la seguente: <html>-<head>che contiene le caratteristiche del documento</head>-
<body> che contiene il contenuto del documento </body>-</html>.
-L’<head> contiene alcune informazioni fondamentali sia per la visualizzazione che per gli algoritmi dei
motori di ricerca.
-Il <body> contiene il contenuto informativo del documento.
Un esempio di attributi del tag <body> che specificano alcune caratteristiche grafiche che il browser dovrà
utilizzare per la visualizzazione del documento: <body (bgcolor = colore sfondo, background = nome file
dell’immagine inserita come sfondo, text = colore testo, link = colore link da visitare, vlink = colore link
visitato, alink = colore link selezionato)>. Non è importante l’ordine con cui vengono scritti.
Ogni colore può essere codificato mediante tre numeri compresi tra 0 e 255 che rappresentano le quantità di
Rosso Verde e Blu presenti nel colore stesso. Ogni numero compreso tra 0 e 255 deve essere trasformato
nella rappresentazione esadecimale (base16) corrispondente. Con questa codifica si possono rappresentare
più di 16,7 milioni di colori diversi. Si può trovare il codice RGB di un colore usando la tavolozza dei colori
di un programma di grafica, come ad esempio paint. Una volta trovato il codice RGB del colore in notazione
decimale, si può usare la calcolatrice per trovare la codifica esadecimale corrispondente.
Il contenuto del documento viene visualizzato dai broswer seguendo le direttive di formattazione contenute
all’interno dei tag <body>. Ad ogni elemento grafico corrisponde uno specifico tag. Per esempio, nel caso si
vogliono inserire i titoli si possono usare i seguenti tag:<h1>titolo1</h1> oppure <h2>titolo 2</h2>. E per
andare a capo si usa <br> oppure <p>….</p>.
TAG RICORRENTI: I CARATTERI:<b>grassetto</b>; <i>corsivo</i>; <em>enfatizzato</em>;
<code>codice</code>; <strong>grassetto</strong>; <font size =”3”> testo </font>; <font color = ”blue”>….
</font>; <font face = “Arial”>… </font>.
TAG RICORRENTI: L’ALLINEAMENTO: <p align = “center”>; <p align = “right”>; <p align =
“justify”>; <center> testo da centrare </center>.
TAG RICORRENTI: GLI ELENCHI: <ul> e <li> (unordered list); <ol> e <li> (ordered list).
HTML: I LINK
Il tag per inserire dei link ad altri documenti HTML è <a>…</a>.
Nel dettaglio <a href = “URL”> testo del link </a>.
Uniform Resource Locator (URL) è l’indirizzo per trovare in modo univoco un documento nel web. La
struttura di un URL tipicamente è: protocollo://indirizzo internet del server/pathname.
I link possono essere anche interni ad uno stesso documento o pagine, ciò si realizza sempre attraverso lo
stesso tag sfruttando l’attributo name. HTML: LE TABELLE
Per organizzare graficamente contenuti articolati all’interno di un documento, è possibile utilizzare delle
tabelle e riempire ciascuna cella con testo o immagini con formattazioni differenti. Ancora oggi molte pagine
web presenti in rete hanno una struttura tabellare. Le tabelle si usano principalmente per organizzare gli
elementi all’interno di una pagina. Esistono però altre strutture o strategie ancora più astratte e flessibili per
organizzare i contenuti di una pagina: i frame, i container, i box,ecc. I frame servono per suddividere il
browser in parti indipendenti all’interno delle quali si possono caricare documenti HTML diversi. E’
necessario innanzitutto realizzare un file HTML che definisca la struttura della pagina, ovvero la sua
suddivisione in parti indipendenti. Il tag <frameset> serve per creare una pagina strutturata in frame,
sostiruisce il comando <body>.
<frameset> ha due attributi: il primo rows divide lo schermo in righe orizzontali; il secondo cols divide lo
schermo in colonne verticali. Le dimensioni delle righe e delle colonne possono essere espresse in pixel
oppure in percentuale. Tra gli altri attributi si può usare frameborder per associare un bordo alle varie
porzioni dello schermo. BASE DI DATI
Sono una delle applicazioni informatiche che hanno avuto il maggiore utilizzo in uffici, aziende, servizi e
oggi anche sul web. L’obiettivo è quello di memorizzare grandi quantità di informazioni, rendendone
disponibili anche le operazioni di modifica e di reperimento. Data una realtà da modellare bisogna capire
quali informazioni sono utili, capire come le informazioni utili sono correlate, sapere chi può accedere a
quali informazioni per eseguire quali azioni e avere strumenti per lavorare sui dati. Per progettare una base di
dati bisogna fare:
1. Analisi dei requisiti, individuare e studiare le funzionalità che il sistema dovrà fornire;
2. Progettazione, di tipo concettuale, logica e fisica;
3. Collaudo, verifica del corretto funzionamento del sistema.
L’analisi dei requisiti è la raccolta e lo studio delle funzionalità che il sistema dovrà avere. Comporta
l’interazione con gli utenti del sistema e si conclude in una descrizione informale dei suoi requisiti.
La progettazione concettuale ha lo scopo di rappresentare la realtà di interesse in termini di una descrizione
precisa e completa ma indipendente dai criteri di rappresentazione usati dal sistema informatico scelto per
gestire la base di dati (rappresentazione astratta).
La progettazione logica ha lo scopo di rappresentare la realtà di interesse in termini di una descrizione ancora
indipendente dai dettagli fisici ma concreta, in quanto presente nei sistemi di gestioni delle basi di dati. Lo
schema concettuale definito nella fase precedente viene tradotto nello schema logico.
Nella progettazione fisica lo schema logico viene completato con le specifica dei parametri fisici di
memorizzazione dei dati (organizzazione dei file e degli indici). Si definisce lo schema fisico dei dati che
dipende dal sistema di gestione di basi di dati scelto.
MODELLO ENTITA’-RELAZIONI (E-R)
Questo modello consente di rappresentare la realtà di interesse tramite un insieme di costrutti, ogni costrutto
ha una rappresentazione grafica corrispondente. Le entità sono classi di oggetti che hanno tutti le stesse
proprietà ed esistono in modo autonomo; ogni entità è quindi un insieme di oggetti, detti anche istanze o
occorrenze. Le relazioni (o associazioni) sono legami logici fra due o più entità. Anche un’associazione è un
insieme, è l’insieme delle correlazioni fra i singoli elementi delle entità coinvolte. In un schema E-R ogni
relazione ha un nome che la identifica in modo univoco ed è rappresentata mediante un rombo. Nella scelta
dei nome per le relazioni è preferibile usare sostantivi anziché verbi per evitare di dare un “verso” alla
relazione (ad esempio ESAMI invece di HA SOSTENUTO). Gli attributi descrivono le proprietà elementari
di Entità e Relazioni, ogni attributo assume dei valori all’interno di un insieme di valori ammissibili detto
dominio. Anche le relazioni possono avere degli attributi che vengono rappresentati come nel caso delle
entità, ma sono associati ai rombi che le descrivono. Per ogni entità che partecipa a una relazione è possibile
indicare il numero minimo e massimo di legami che le sue istanze possono avere con istanze delle altre entità
partecipanti alla medesima relazione. Se la cardinalità minima è 0 si dice che la partecipazione dell’entità
relativa è opzionale, se la cardinalità minima è maggiore o uguale a 1 allora la partecipazione è obbligatoria.
Nella maggior parte dei casi si usano solo tre valori: 0, 1 e il simbolo N (ovvero >=1). se la cardinalità
massima è 1 la partecipazione all’entità può essere vista come una funzione che associa ad una occorrenza di
una entità una sola occorrenza dell’altra entità. Se la cardinalità massima è N esiste una associazione con un
numero arbitrario di occorrenze dell’altra entità. Osservando le cardinalità massime si ottiene la
classificazione seguente: 1:1; 1;N (uno a molti); N:M (molti a molti).
IDENTIFICATORI (CHIAVI)
Ogni entità è un isieme di oggetti aventi le stesse proprietà. E’ necessario poter identificare in modo univoco
ciascuna istanza di un’entità. Identificare interno è un sottoinsieme di attributi che costituiscono una chiave
per l’entità. Identificatore esterno è quando non