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Le principali teorie della motivazione in psicologia offrono una comprensione approfondita di come
e perché gli individui agiscono in determinati modi. Tra queste, la teoria dei bisogni di Maslow
suggerisce che gli esseri umani sono motivati a soddisfare una gerarchia di bisogni, partendo dai
bisogni fisiologici fino a quelli di autorealizzazione. Altre teorie, come la teoria
dell’autodeterminazione di Deci e Ryan, enfatizzano l'importanza della motivazione intrinseca e
dell'autonomia, indicando che le persone sono motivate a impegnarsi in attività che promuovono il
proprio benessere e crescita personale. La Teoria dei due fattori di Herzberg distingue tra fattori
motivanti, che portano a una maggiore soddisfazione, e fattori igienici, che se assenti possono
causare insoddisfazione. Queste teorie influenzano il comportamento e le scelte degli individui,
poiché le persone tendono a perseguire esperienze e obiettivi che rispondono ai loro bisogni e
motivazioni specifiche. Nel lavoro di uno psicologo, comprendere queste teorie è fondamentale. In
terapia, la consapevolezza delle motivazioni sottostanti può aiutare a identificare le cause di
comportamenti disfunzionali e a sviluppare interventi mirati. Ad esempio, un terapeuta può
incoraggiare un paziente a esplorare i propri bisogni e obiettivi allineati con la loro
autorealizzazione, migliorando la loro motivazione intrinseca. In conclusione, la comprensione
della motivazione aiuta a progettare piani di sviluppo personale efficaci. Gli psicologi possono
facilitare il cambiamento comportamentale, supportando i pazienti nel trovare e coltivare le
motivazioni interne che sosterranno il loro percorso di crescita e miglioramento personale. -----------
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b) Esamina come i gruppi sociali - come la famiglia, gli amici, le comunità e le organizzazioni -
contribuiscono alla formazione e all'evoluzione dell'identità di un individuo. Considera come le
dinamiche di gruppo e le norme sociali possono influenzare le scelte personali e il
comportamento, nonché implicazioni per gli assistenti sociali.
Svolgimento (risposta di max 20 righe)
I gruppi sociali, come la famiglia, gli amici, le comunità e le organizzazioni, rivestono un ruolo
cruciale nella formazione e nell'evoluzione dell'identità di un individuo. Fin dalla nascita, la
famiglia fornisce i valori fondamentali, le norme e le aspettative che influenzano il modo in cui una
persona percepisce se stessa e il proprio posto nel mondo. Le interazioni con i membri della
famiglia plasmano le prime esperienze relazionali, creando modelli che verranno riprodotti nelle
relazioni future. Gli amici, a loro volta, rappresentano un'importante sfera sociale in cui si
sviluppano competenze relazionali e si sperimentano dinamiche di gruppo. Le pressioni positive o
negative che provengono dall'amicizia possono orientare le scelte personali, da comportamenti a
stili di vita, influenzando ulteriormente l'identità. Nelle comunità, l'appartenenza a determinati
gruppi etnici, culturali o professionali può fornire un senso di identità collettiva, creando legami
forti e influenzando le aspirazioni e le ambizioni individuali. Le norme sociali, che governano il
comportamento di gruppo, possono sia sostenerne l’adattamento sia limitare l'autonomia, portando
talvolta a conflitti interni quando le aspettative esterne contrastano con i desideri personali. Gli
assistenti sociali devono essere consapevoli di queste dinamiche, poiché la loro pratica è spesso
radicata nel contesto sociale dei clienti. Comprendere l'impatto dei gruppi sociali sulla formazione
dell'identità aiuta a promuovere interventi che riconoscano e rispettino l'individualità, mentre si
affrontano le sfide che possono emergere dall'influenza dei gruppi, facilitando così un processo di
cambiamento positivo e sostenibile.-----------------------------------------------------------------------------
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c) Analizza in che modo le normative europee influenzano le legislazioni nazionali relative ai
diritti sociali in Italia. Discuta l'importanza di queste normative per la tutela dei diritti dei
cittadini, in particolare per le categorie vulnerabili, e come si inseriscono nel quadro giuridico
italiano.
Svolgimento (risposta di max 20 righe)
Le normative europee hanno un impatto significativo sulle legislazioni nazionali italiane riguardanti
i diritti sociali, fungendo da guide per l'armonizzazione e il rafforzamento delle normative interne.
L’Italia, in quanto Stato membro dell'Unione Europea, è tenuta a rispettare principi e direttive
europee che promuovono diritti fondamentali, come la non discriminazione, la protezione sociale e
il diritto al lavoro. Queste normative offrono un quadro di riferimento che incoraggia l'adozione di
misure specifiche per la tutela delle categorie vulnerabili, come migranti, disabili e donne. Un
esempio concreto è la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, che stabilisce diritti
essenziali, contribuendo a rafforzare il sistema di protezione sociale in Italia. Inoltre, le direttive
europee in materia di occupazione e sicurezza sociale influenzano l'adeguamento delle leggi
nazionali, garantendo che le politiche sociali siano più inclusive e coese. La giurisprudenza della
Corte di Giustizia dell'Unione Europea funge da ulteriore leva, stabilendo precedenti giuridici che
incoraggiano l'interpretazione estensiva delle legislazioni nazionali. Le normative europee non solo
promuovono l'adeguamento delle legislazioni, ma anche la cooperazione tra Stati membri,
favorendo un approccio comune ai diritti sociali. Questo è fondamentale per garantire che i diritti
dei cittadini, specialmente quelli delle categorie vulnerabili, non siano lasciati in secondo piano.
Inoltre, la possibilità di ricorrere a istanze europee per la violazione dei diritti sociali conferisce
maggiore protezione ai cittadini, ampliando le loro possibilità di accesso alla giustizia. Pertanto, la
normativa europea rappresenta un elemento chiave nella costruzione di un sistema giuridico più
equo e solidale in Italia. -------------------------------------------------------------------------------------------
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d) discuti i principali principi e metodologie utilizzati nel processo di valutazione delle
disabilità, facendo riferimento alla Riforma della disabilità in Italia. Analizza come questi
processi possano garantire un’assistenza adeguata, facilitando l'integrazione e l'autonomia
delle persone disabili all'interno della società.
Svolgimento (risposta di max 20 righe)
La Riforma della disabilità in Italia, attuata con la Legge 104/1992 e successivi sviluppi, ha
introdotto un approccio multidimensionale e personalizzato nel processo di valutazione delle
disabilità. I principali principi includono la centralità della persona, l’inclusione sociale e l’ottica
bio-psico-sociale. Questo modello riconosce non solo le limitazioni fisiche, ma anche le condizioni
ambientali e relazionali che possono influenzare la qualità della vita delle persone disabili. Le
metodologie di valutazione si avvalgono di strumenti diagnostici, interviste, e osservazioni dirette,
inoltre è previsto il coinvolgimento di un'équipe multidisciplinare che integra competenze sanitarie,
sociali e pedagogiche. Questo approccio consente di identificare non solo il grado di disabilità, ma
anche le potenzialità e le risorse individuali. La valutazione, oltre a determinare il riconoscimento
della disabilità, è fondamentale per la creazione di piani personalizzati di assistenza e sostegno.
Questi piani, elaborati in base alle esigenze individuali, favoriscono l'autonomia personale e
l'integrazione sociale, incoraggiando la partecipazione attiva alla vita comunitaria. Attraverso
l’implementazione di servizi adeguati, come l’educazione inclusiva, l’inserimento lavorativo, e la
fruizione di spazi pubblici, si promuove un contesto favorevole che sostiene il diritto
all'autodeterminazione delle persone disabili. In questo modo, il processo di valutazione non è solo
un passaggio burocratico, ma un fondamentale strumento di empowerment, contribuendo a
realizzare una società più inclusiva e giusta.-------------------------------------------------------------------
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Svolgimento TRACCIA n. 2
a) Analizza l'importanza delle emozioni nel processo decisionale degli individui. Esplora le
teorie psicologiche che collegano emozioni e decisioni, discutendo come le emozioni
possano tanto facilitare quanto ostacolare la capacità di prendere decisioni consapevoli.
Svolgimento (risposta di max 20 righe)
Le emozioni rivestono un ruolo cruciale nel processo decisionale degli individui, influenzando non
solo le scelte quotidiane ma anche quelle più complesse e significative. Diverse teorie psicologiche,
come la Teoria del confronto affettivo di Zajonc, suggeriscono che le emozioni possono precedere e
influenzare la cognizione, evidenziando come le reazioni emotive immediate possano guidare le
decisioni senza il coinvolgimento razionale. Al contrario, il modello di doppio processo di
Kahneman distingue tra un pensiero veloce, intuitivo e emotivo, e un pensiero lento, razionale e
deliberato, mostrando come le emozioni possano talvolta offuscare il giudizio critico. Le emozioni
positive, come la gioia e l'entusiasmo, possono facilitare il processo decisionale rendendo gli
individui più aperti a nuove opportunità e più inclini a rischiare. In contrasto, emozioni negative,
come la paura e l'ansia, possono portare a una paralisi decisionale, indirizzando le scelte verso
comportamenti più conservativi o evitando situazioni potenzialmente rischiose. Inoltre, la Teoria
dell'affetto di Clore sottolinea come le emozioni siano una fonte di informazione importante,
fornendo indizi su ciò che potrebbe essere vantaggioso o svantaggioso, contribuendo