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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Zilianti Annamaria

Questo lavoro nasce dalla curiosità, come futura assistente sociale e come donna, di conoscere in modo più approfondito la sindrome del burnout, e verificare se e quanto la diversità di genere possa incidere sulle dinamiche del suo sviluppo. Ho condotto la mia ricerca attraverso la consultazione degli studi sul tema presenti in letteratura sin dagli anni '70. Gli assistenti sociali, così come tutti gli operatori delle professioni d'aiuto, sono esposti all'insorgere di tale sindrome, tradotta in italiano come “sindrome dell'operatore bruciato”. Il contatto diretto con le persone e l'elevato coinvolgimento che ne può conseguire caratterizzano questa professione. Inoltre, il difficile confronto con la realtà, può far sì che l'operatore sperimenti alti tassi di stress e che arrivi a sentirsi “bruciato”, con conseguenze negative per se stesso e per l'utenza. Nel primo capitolo ho svolto una breve analisi della professione, soffermandomi sulle motivazioni che spingono le persone a sceglierla e ipotizzando una correlazione con la sindrome del burnout. Sono i problemi presenti nella realtà sociale che il più delle volte ostacolano l'operato dei professionisti, portandoli alla demotivazione e al conseguente stress che può poi sfociare nella sindrome del burnout. Ho quindi inquadrato anche la situazione attuale, ricca di problematiche che mettono a dura prova gli assistenti sociali e il servizio sociale professionale. Nel secondo capitolo ho affrontato il tema della sindrome del burnout, come una delle possibili conseguenze delle complessità professionali. Ho definito l'argomento, e ho poi analizzato il modo in cui la sindrome si esplica nelle persone, la sintomatologia. Ho approfondito le cause, suddividendole in “fattori personali”, “fattori organizzativi” e “contesto sociale”, andando a verificare come la loro concatenazione condizioni l'insorgere del burnout. Ho poi dedicato ampio spazio al tema della cura e della prevenzione, nella maggior parte dei casi intrecciandone i contenuti poiché la sindrome, per il suo carattere processuale, può verificarsi a diversi livelli e necessitare di cura quanto di prevenzione anche nello stesso momento. Nell'approcciarmi al tema del burnout ho ipotizzato che le donne potessero essere maggiormente esposte all'insorgere della sindrome, a causa delle loro caratteristiche “naturali” di genere, che le portano a coinvolgersi maggiormente. Ho deciso quindi di sviluppare il terzo capitolo andando a verificare la presenza femminile apparentemente maggiore nella professione, e andando a ricercarne le cause. Ho pensato poi che proprio l'identità di genere possa incidere sulle motivazioni che spingono a compiere tale scelta professionale e che probabilmente ci siano differenze anche nel modo di operare, di approcciarsi all'utenza e quindi anche di recepire e gestire lo stress. Il progetto mira a verificare se e in che modo la sindrome del burnout abbia più probabilità di intaccare gli assistenti sociali donne, per questo nell'ultimo paragrafo ho approfondito il tema del burnout nella specificità femminile, verificando se effettivamente esiste una maggiore esposizione alla sindrome e se sì per quali motivi. In ultima analisi ho costruito una breve intervista e l'ho sottoposta a quattro assistenti sociali che lavorano presso l'U.E.P.E. della Sede di Servizio di Oristano, dove ho svolto il tirocinio del terzo anno. La prima domanda riguarda le motivazioni che li hanno portati a scegliere la professione di assistente sociale; nella seconda ho chiesto se secondo loro il genere incide su tale scelta; con la terza ho chiesto la loro opinione sulla prevalenza di colleghe donne; con la quarta ho chiesto se loro percepiscono una differenza di genere nel modo di operare; la quinta è stata tesa a indagare se hanno mai avuto sintomi da burnout e nella sesta e ultima domanda ho chiesto se secondo loro il genere può influire sull'insorgere della sindrome. Il campione, essendo costituito da sole quattro persone, di cui tre donne e un uomo, non è statisticamente significativo. Il mio intento è stato quello di cercare un piccolo riscontro pratico alle teorie di seguito esposte.
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