Questo lavoro affronta l’analisi del paratesto dell'opera La solitudine dei numeri primi, romanzo d’esordio dello scrittore Paolo Giordano.
Un’opera letteraria è costituita non soltanto da un testo, ma anche da un paratesto, ovvero una serie di elementi che fanno da contorno al testo vero e proprio. Il paratesto costituisce l’abito del testo, e svolge quindi la funzione di trasformare il testo in opera, assicurandogli la sua presenza nel mondo, la sua circolazione in libreria, il suo consumo in forma di libro.
Il primo capitolo analizza il concetto di paratesto, con particolare riferimento all'opera di Gerard Genette, Seuils (Soglie), considerata da molti studiosi come l’opera fondamentale per la teoria del paratesto.
Lo stesso termine venne coniato per la prima volta proprio da Genette, che lo introdusse negli anni Ottanta del Novecento. Viene specificato che il paratesto si divide in peritesto (tutto il materiale presente fisicamente sul libro: titolo, copertina, dedica ecc.) ed epitesto (tutto ciò che riguarda il libro ma che ne è fisicamente fuori: interviste, recensioni, ecc).
I successivi capitoli analizzano l’opera di Giordano. Il capitolo 2 è dedicato al peritesto, ed in particolare l’attenzione è incentrata su quegli elementi considerati come importanti meccanismi promozionali: il peritesto editoriale, il nome dell'autore, il titolo, la dedica e l’epigrafe.
Il capitolo 3 analizza invece la descrizione della trama, elemento con una duplice valenza: peritestuale, nel suo essere presente sul libro stesso; epitestuale, nel suo essere presente in vari luoghi fisicamente esterni al libro (siti internet, riviste, depliant pubblicitari, ecc). In questa sede verrà analizzata da vicino la trama presente in sovraccoperta del libro di Giordano.
Infine, il capitolo 4 riguarda l’epitesto, di cui vengono analizzati due elementi principali: la recensione e l’intervista televisiva. Per quanto concerne la prima, viene appunto descritto il fenomeno della recensione, che negli ultimi anni ha assunto dimensioni giganti, grazie soprattutto ad internet. Vengono poi riportati degli esempi di recensioni, estratte da alcuni siti e blog. L’intervista televisiva, invece, è analizzata partendo da un breve excursus dei programmi televisivi italiani che hanno riportato alla ribalta la cosiddetta intervista personale “lunga”, passando infine all' analisi dettagliata di un’ intervista di Paolo Giordano concessa, in occasione della promozione del libro, ad una delle trasmissioni simbolo di questa categoria: Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio.
L’oggetto d’analisi di questo lavoro sono quindi le soglie del testo, fondamentali per comprendere quali sono le strategie comunicative che esse innescano sul lettore e quali processi esse determinano in sede di acquisto del libro. Viene anche rilevato un uso “meno nobile” del paratesto, quello cioè che lo vede protagonista delle strategie di marketing. Perché se esso serve a trasformare un testo in opera, in libro, allora è sulle scelte di titoli, copertine e risvolti di sovraccoperta che l'editore si giocherà tutte le sue carte per attrarre il lettore e per raggiungere l'obiettivo vendite, prospettiva dalla quale non si può prescindere soprattutto nel mercato editoriale contemporaneo, dove si produce un numero di libri superiore a quelli che sono davvero letti, si scrive più di quello che si legge, e per questo le case editrici devono trovare un modo per far notare il proprio prodotto in libreria. Ecco perché il settore dei libri, ormai da alcuni decenni, è diventato un settore industriale molto importante, e si è cominciato a parlare del romanzo costruito ''a tavolino'', la cui pratica ha coinciso con la massificazione della cultura.
Vengono quindi indagate le ragioni degli ottimi risultati di vendita del romanzo di Giordano, tracciando nel corso dell'analisi anche una sorta di identikit del potenziale lettore del libro, elaborando un’ipotesi su quali siano gli elementi che lo spingono all'acquisto.
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