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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Tricarico Carla

Relazioni del corso di Gestione e manutenzione delle opere idrauliche. Tale documento contiene le seguenti relazioni: verifica di una rete di distribuzione in condizione stazionaria, riabilitazione e ottimizzazione di una rete in condizione stazionaria, verifica di una rete di distribuzione idrica in condizione non stazionaria. Le esercitazioni sono state svolte con l'ausilio del software Epanet.
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Assegnato un sistema di distribuzione idrico fatto di rami e nodi, si effettui il progetto e la verifica all'incendio, alla punta e a rottura del suddetto schema. I dati in ingresso in particolare sono: quota piezometrica del punto di alimentazione della rete idrica (serbatoio); la portata massima e media defluente; la lunghezza dei vari rami che costituiscono la rete magliata e la quota geometrica dei nodi. Ciò che si richiede è: la determinazione della portata circolante in ogni tratto della rete, utilizzando il metodo delle sconnessioni; calcolare le perdite di carico, che dovranno essere all'interno di un assegnato range per consentire sufficiente pressione ai rubinetti e, al tempo stesso, una sollecitazione compatibile con la resistenza delle tubazioni (con il criterio economico degli acquedotti consortili verranno determinate le quote piezometriche di ogni nodo - e per differenza con quelle geometriche assegnate, le rispettive perdite di carico - e diametro di ogni ramo). Si procede con le verifiche: alla punta (ossia facendo nuovamente la verifica delle quote piezometriche ma con la portata massima circolante anzichè con la portata media equivalente), a incendio (si ipotizza di posizionare un idrante in un dato punto della rete e, analogamente a prima, si rieffettua il calcolo delle portate defluenti ramo per ramo e si fa la verifica delle quote piezometriche) e a rottura (ponendosi nella situazione peggiore in cui la rottura si localizzi lungo uno dei rami principali). Gran parte dei calcoli sono fatti con metodo iterativo, fino a raggiungere una convergenza soddisfacente. Ogni passaggio è ampiamente commentato e tutte le formule utilizzate sono chiaramente indicate. Clicca sul nome dell'autore per vedere tutti gli altri documenti disponibili!
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Il presente documento riporta lo svolgimento di un esercizio di progettazione di una fognatura bianca col metodo dell'invaso. In particolare, a partire dalle caratteristiche dei bacini colanti di riferimento, si richiede per un tratto di fognatura la definizione di: materiali, geometria dello speco, dimensioni caratteristiche dello stesso (il semplice diametro, se si assume sezione circolare) e pendenza dei vari collettori che la compongono. Per una miglior comprensione dello svolgimento dell'esercizio, in giallo sono evidenziati i dati di partenza (es. aree dei bacini colanti B1, B2, B3 e rispettivi coefficienti di afflusso, coefficienti "a" ed "n" della legge di pioggia h(t) = a*t^n per l'area in esame per T=10 anni, etc.); sono evidenziati ugualmente in giallo quei valori che vanno assegnati più o meno arbitrariamente (es. assegnazione di un valore di primo tentativo per un processo iterativo). In verde sono infine evidenziati i risultati più importanti ottenuti (es. diametri e pendenze dei singoli collettori). Lo svolgimento vero e proprio dell'esercizio è preceduto da alcuni richiami teorici che costituiscono una sorta di "teoria dell'esercitazione" finalizzata ad illustrare ciò che in seguito verrà fatto numericamente. Clicca sul nome dell'autore per vedere tutti gli altri documenti disponibili!
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Esercitazione per la quarta prova dell'esame di stato per l'abilitazione alla professione di ingegnere civile e ambientale. Il presente documento riporta lo svolgimento, passaggio dopo passaggio, di un esercizio di progettazione di una fognatura mista col metodo cinematico: dal dimensionamento dei collettori con riferimento alla portata massima (Q di pioggia) alla verifica degli stessi in condizioni di portata minima (Q media nera). Per una miglior comprensione dello svolgimento dell'esercizio, si premette che: in giallo sono evidenziati i dati di input dell'esercizio (es. aree dei bacini colanti B1, B2, B3 e rispettivi coefficienti di afflusso, lunghezza dei collettori C1, C2, C3 e loro pendenza, coefficienti "a" ed "n" della legge di pioggia h(t) = a*t^n per l'area in esame per T=10 anni, tempo di ruscellamento e coeff. di Strikler per la condotta); sono evidenziati ugualmente in giallo quei valori che vanno assegnati più o meno arbitrariamente (es. assegnazione di un valore di primo tentativo per un processo iterativo). In verde sono evidenziati i risultati più importanti ottenuti (es. diametri, velocità e portate defluenti nei singoli collettori). Infine sono evidenziate in grigio le celle contenenti valori tabellati (es. scala di deflusso adimensionalizzata). Chiude l'esercizio, un memorandum dei passaggi da seguire nella progettazione. Clicca sul nome dell'autore per vedere tutti gli altri documenti disponibili!
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TEMA 1(prima prova): Il candidato illustri i criteri di dimensionamento dei sistemi di drenaggio urbano - - - TEMA 2 (seconda prova): Il candidato illustri i dispositivi scaricatori di piena comunemente utilizzati nei sistemi di drenaggio urbano con particolare riferimento alle tecniche progettuali.
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