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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Marginesu Giovanni

All’interno del corpus letterario di Plutarco i Moralia si distinguono per la ricchezza di contenuti e di forme; risulta perciò complesso suddividerli e classificarli in precisi generi letterari, tanto più che molti di essi risentono della cosiddetta “contaminazione dei generi” di tradizione ellenistica. Tuttavia, un gruppo ben individuabile è costituito da alcuni trattati d’impostazione retorica, incentrati su contrapposizioni di tipo sofistico su argomenti particolari. In tale gruppo rientra il De gloria Atheniensium, ovvero Πότερον Ἀϑηναῖοι κατὰ πόλεμον ἢ σοϕίαν ἐνδοξότεροι, attraverso il quale Plutarco dibatte se Atene sia diventata celebre grazie alle arti o al valore dimostrato in guerra. Al di là della tesi sostenuta da Plutarco, gli interessanti esempi e confronti forniti con abilità a suo sostegno, il testo offre ulteriori spunti di riflessione. Il De gloria Atheniensium si pone infatti come una finestra sul passato glorioso di quella che è la città più famosa di tutta l’Ellade; esso si presenta come una descrizione della potenza e della gloria di Atene all’epoca del suo splendore – principalmente il V secolo, prima che la Grecia diventasse una delle provincie dell’Impero Romano. Plutarco è cittadino dell’Impero, accetta e giustifica il dominio romano come foriero di una politica di pace; è quindi interessante rilevare il suo originale punto di vista sulla polis che più di tutte si è posta a emblema della democrazia.
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