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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Lucà Santo

Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Oggetto di studio della paleografia greca è il libro manoscritto, degli aspetti materiali del libro e degli aspetti grafici. La codicologia, in particolare, studia il supporto (pergamena, inchiostro) e le operazioni manuali prima che il supporto accolga il testo. Il fine dello studio della scrittura è la lettura, datazione, localizzazione di un manoscritto.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La scrittura libraria greca, attestata tra VIII a.C. e XV d.C., presenta due fasi: - scrittura maiuscola (IV a.C.-IX d.C.): presenta il corpo delle lettere inserito in un sistema bilineare; - scrittura minuscola (IX d.C.-XV d.C.): presenta il corpo delle lettere inserito in un sistema quadrilineare. Il modulo è il rapporto tra l'altezza e la larghezza delle lettere. Il ductus è la maggior o minor velocità nel condurre il calamo. Il legamento è un collegamento spontaneo tra due lettere. Il nesso è un legamento voluto tra due lettere. Il tratteggio è il numero dei tratti che compongono una lettera.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Le grafie sono diverse, ma ci sono dei tratti connotativi adoperati da ogni comunità (ad esempio lo stile di Reggio del XII sec.). Quando lo stile di una comunità si irrigidisce si passa al canone: le forme grafiche diventano la regola che la comunità deve seguire come un modello necessario. Nelle scritture bizantine la stilizzazione dura 70-80 anni, la canonizzazione dura 5-6 secoli.
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Dal corso del Prof. S. Lucà

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Nell'antichità il libro è il rotolo di papiro. Il IV sec. rappresenta il trionfo del codex. Il codex è in pergamena, materiale che deriva dalla pelle di pecora, agnello e capretto. Si ricavava un foglio, poi piegato in due, da cui si otteneva il bifolio. La piegatura a quattro (in quarto) e a otto (in octavo) dipendeva dalla grandezza dell'animale e dalla taglia del libro. Più bifolii formavano il fascicolo. Il quaternione è un fascicolo di quattro bifolii. In un foglio si distingue il lato carne e il lato pelo. Secondo la legge di Gregory le pagine in contatto devono essere dello stesso tipo. più fascicoli formano il volume. I fascicoli potevano essere numerati o meno con lettere dell'alfabeto.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La scrittura maiuscola biblica (II-IV sec. d.C.) presenta asse rigidamente verticale, modulo costante quasi quadrato, forme geometriche, tratti verticali di massimo spessore, orizzontali di minimo spessore con effetto di chiaroscuro. Si chiama maiuscola biblica perché i tre codici più rappresentativi di questa scrittura contengono testi biblici: - Codice Vaticano greco 1209 o Codice B; - Codice Sinaitico; - Codice alessandrino. A partire dal V sec. questa grafia comincia a presentare deroghe dalle forme canonizzate, es.: - Codice Vindobonensis Mediceus greco 1.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La scrittura maiuscola biblica a partire dal V sec. comincia a presentare deroghe dalle forme canonizzate. La decadenza di questa scrittura permette di individuare ambiti diversi: le diverse deroghe si cristillazzano in forme particolari e connotative in ambienti diversi. Due sono gli ambienti principali: - ambiente siro-palestinese: Codice N o Vaticano greco 2305; Vaticano greco 2061; frammento di Cassio Dione; - ambiente italo-greco: Codex Rossanensis; Patmiaco 33; Barberino greco 336; Laudiano greco 35; Vallicelliano C 34 3.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La scrittura maiuscola alessandrina o onciale copta è caratterizzata da asse verticale, occhiellature, alternanza di modulo (lettere di modulo largo e lettere di modulo stretto), tendenza a prolungare i tratti finali delle lettere con pseudo-legature. - Vaticano greco 2125, codice marcialiano o codex Q: vergato in Egitto intorno al 700, contiene il libro dei profeti; - Borgiano Copto 109, o codex T dei Vangeli: vergato in Egitto nel V-VI sec.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La scrittura maiuscola ogivale inclinata, anche detta slava, presenta inclinazione verso destra dell'asse della scrittura. Le prime testimonianze sono del III-IV sec., fu usata fino al VII, dall'VIII al X vi fu un certo manierismo. Sulla base dellinclinazione si individuano tre sottotipi: - tipo palestinese (inclinazione accentuata): Parisino greco 2179; - tipo costantinopolitano (inclinazione mediana): Parisino greco 510; - tipo italo-greco (inclinazione ridotta): Vaticano greco 2627.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Il centro scrittorio in occidente è l'officina grafica in cui i libri si producono secondo modalità grafiche e tecniche specifiche. nel mondo bizantino 'scriptorium' è un luogo di produzione libraria non coordinata da regole preordinate, bensì individuale. Il Centro di Studio a Costantinopoli è l'unico esempio di un centro scrittorio e di una biblioteca orientale con regole precise. In Italia meridionale si possono individuare due diversi ambiti di produzione libraria: - ambito calabro-siculo; - ambito pugliese o salentino o terra d'Otranto.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Esempi di maiuscola ogivale inclinata palestinese: - Vaticano greco 2282; - Sinaitico 493; - Cryptensis E b VII; - Leninopolitano greco 216; - Parisino supplemento greco 693; - Vaticano greco 2627; - Parisino greco 2179.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La maiuscola ogivale stretta di tipo diritto è una grafia stretta con lettere ogivalizzate raddrizzate. Si trova per la prima volta alla fine del VI sec. in ambito siro-palestinese, e ha raggiunto la sua massima diffusione nel IX-X sec. in ambiente micro-asiatico. Si tratta di una grafia facilmente riconoscibile per il raddrizzamento dell'asse e per la sua verticalità. Esempio: Ottoboniano greco 2.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Esempi di maiuscola ogivale stretta di tipo diritto: - Ottoboniano greco 2: presenta una grafia artificiosa con tratti ispessiti e forme monumentali; - Parisino greco 48: evangeliario; - Patmos 70: lezionario evangelico; - Vaticano greco 353: evangeliario.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La maiuscola ogivale di tipo liturgico è una grafia diritta con elementi stretti ed elementi larghi, tarda, usata fino al XI sec., di difficile localizzazione e datazione, definibile 'atemporale', in quanto elaborata in modo artificioso dalla Chiesa senza che abbia avuto una sua evoluzione. Presenta una miscela di elementi della ogivale di tipo diritto e della maiuscola biblica. Fu destinata solo all'uso liturgico e impiegata solo in ambiente monastico.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Esempi di maiuscola ogivale di tipo liturgico: - Vaticano greco 355: lettere arrotondate che evocano il tratteggio della maiuscola biblica; - Leningrado, codice greco, 31; - Bodleiano Canon. greco 92; - Vaticano greco 351: lettere monumentali con increscenze floreali; - Marciano greco 1: lettere arrotondate schiacciate alla base.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Minuscola antica rotonda di tipo Nicola: è una scrittura continua e disegnata in cui predominano i tratti rotondi e l'influenza della maiuscola. Esempi: - Petropolitanus, olim Leninopolitanus greco 219: evangeliario Uspenskij; - Vaticano greco 2079.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La minuscola antica quadrata è una scrittura posata, elegante, caratterizzata da ritmo lento, asse verticale leggermente inclinato verso sinistra, tratteggio tendente al quadrato. Esempio: - Clarkianus 39: Platone, Gorgia, IX sec.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. La minuscola di tipo Anastasio presenta tratteggio angoloso, asse verticale o leggermente inclinato verso sinistra, modulo compresso, lettere angolose, con tratti quadrati, contrasto tra lettere strette e lettere larghe. Si tratta di una scrittura disegnata, artificiosa, serrata, lenta, posata. - Ottoboniano greco 85: IX-X sec., omelie, vergato in Italia meridionale.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Le sottoscrizioni presentano talora menzione di personaggi coevi della civiltà bizantina e consentono pertano la ricostruzione della temperie culturale del periodo. Esempi: - Additional 28270; - Leninopolitano 74; - Vaticano palatino 44; - Oxoniensis bodleiano clarkianus 39; - Athon Lauras B 37; - Patmiaco 39; - Laurenziano Pluteo XIII 28; - Vaticano greco 2138; - Escorialensis IV 32; - Vaticano 1650.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Talvolta nelle sottoscrizioni i copisti ricorrevano alla criptografia, un sistema di trasposizione che procede di 9 lettere in 9 lettere, in modo che le prime 9 lettere dell'alfabeto corrispondano alle medesime lettere invertite nell'ordine, e così via. I copisti ricorrevano alla criptografia per scrivere il loro nome in modo non immediatamente leggibile per ragioni di umiltà ma anche per motivi politici, ossia per evitare riferimenti espliciti. Esempio: Escorialensis IV 32.
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Questo appunto si riferisce al corso di Paleografia greca tenuto dal professor Santo Lucà. Fino al IX sec. nella prassi libraria continua a essere usata la maiuscola. Nel IX sec. si ha il metacharacterismos, l'introduzione della minuscola nella prassi libraria, forse per influenza della minuscola latina. Nella prassi documentaria e usuale la minuscola era già presedentemente usata. Furono coloro che usavano la minuscola come scrittura documentaria che cominciarono a usarla anche come scrittura libraria. A tal fine operarono una selezione dei segni eliminando i grafemi troppo corsivi e poco fruibili.
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