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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Lombardi Laura

L’elaborato si articola in tre parti, la prima inizia con una breve spiegazione delle emozioni primarie, delle loro funzioni e delle loro differenze: riguardo all’emozione della paura si trattano le caratteristiche principali e le origini. Ci si sofferma poi sulle paure specifiche (anche chiamate fobie) e sulla nictofobia, la paura del buio, argomento cruciale ai fini di poter trattare le “Nighttime Fears”: ne vengono spiegate la definizione, la diffusione e le cause che le originano. Vengono poi esposte le principali terapie adottate per dissipare le NFs in ambito clinico e non, senza tralasciare degli aiuti pratici che si possono attuare nella vita quotidiana delle famiglie coinvolte. Un paragrafo a sé è dedicato alla biblioterapia, la quale usufruisce dei libri come mezzo per dissipare la paura. La seconda parte opera un’analisi di quattro articoli scientifici che trattano le “Nighttime Fears”: nel primo articolo viene dimostrata l’efficacia delle terapie cognitivo-comportamentali, il secondo studio sperimentale tratta gli effetti dell’ambiente circostante sull’emozione della paura, il terzo articolo si concentra sulla biblioterapia, ed infine il quarto spiega il rapporto tra le paure notturne e i problemi comportamentali dei bambini. La tesi si conclude con le conclusioni, riassumendo i risultati degli studi sperimentali svolti negli anni, evidenziandone i limiti e proponendo delle accortezze da tenere in considerazione nelle indagini future: nonostante la scarsità di letteratura scientifica riguardante il diffusissimo fenomeno delle “Nighttime Fears”, negli ultimi anni l’interesse per l’argomento è cresciuto e con esso sono aumentate anche le risposte agli aspetti incerti di questa patologia: l’eziologia non è ancora certa ma sono stati rilevati dei fattori scatenanti; di fronte alla mancanza di strumenti specifici per la diagnosi ne sono stati adattati alcuni dedicati ad altri disturbi; infine, la biblioterapia e più in generale le terapie cognitivo-comportamentali si sono rilevate le migliori terapie risolutive. Tra le limitazioni principali degli studi sperimentali sottolineiamo la mancanza del gruppo di controllo e la poca importanza data alle variabili moderatrici o ai fattori esterni, insomma, urgono esperimenti più scrupolosi. Degna di nota è anche la quasi totale mancanza di letteratura scientifica italiana sull’argomento, suggerendo quindi l’esigenza di una promozione degli studi sulle paure notturne negli Stati poco informati, come l’Italia.
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