Calcolare il terzo quartile:
b 69
9 Data una serie di valori numerici, il valore a cui corrisponde la
massima frequenza si chiama:
c Moda
1 Cosa si intende variabilità:
a E' l'attitudine di un fenomeno quantitativo ad assumere
differente modalità
2 Quale dei seguenti indici indica la variabilità di una serie dei dati:
d Scarto quadratico medio
3 La devianza è:
a La somma degli scarti dalla media aritmetica al quadrato
4 Conoscendo la devianza, lo scarto quadratico medio si ricava
calcolando:
d La radice quadrata del rapporto tra devianza e numerosità
del collettivo
5 Calcolare la varianza dei seguenti numeri: 12,6,7,3,15,10,18,5:
b 23,75
6 Calcolare lo scarto quadratico medio dei seguenti numeri:
12,6,7,3,15,10,18,5:
b 4,87
7 Il coefficiente di variazione è dato dal rapporto, espresso in termini
percentuali, tra:
a Lo scarto quadratico medio e media aritmetica
8 La differenza interquartile è data dalla:
c Tra terzo e primo quartile
9 Il campo di variazione è dato dalla:
a Differenza tra valore massimo e minimo della distribuzione
10 La mutabilità è:
b L'attitudine di un fenomeno qualitativo ad assumere
differente modalità
1 Dire se la seguente distribuzione è simmetrica: 8,14,16,16,16,21,21:
c Non è simmetrica
2 L'asimmetria di una distribuzione denota che:
a I valori del caratteri sono distributi con frequenze differenti
attorno al suo valore centrale
3 L'asimmetria di una distribuzione può essere:
a Nulla, positiva o negativa
4 Se la distribuzione è asimmetria positiva si ha:
a Med-Q1 < Q3-Med
5 Se la distribuzione è asimmetria negativa si ha:
b Med-Q1 > Q3-Med
6 L'indice di asimmetria Skewness di Pearson è calcolato:
a Come differenza tra la media aritmetica e la moda divisa la
deviazione standard
7 La curtosi rappresenta:
c Il grado di schiacciamento di una distribuzione intorno al suo
centro di gravità e rispetto alla curva normale
8 La distribuzione di dice platicurtica se:
a E' più schiacciata rispetto alla normale
9 La distribuzione di dice leptocurtica se:
c E' più appuntita rispetto alla normale
10 Il coefficiente di curtosi di Pearson è uguale:
a Momento quarto/quadrato della varianza
1 Si ha indipendenza in media tra due variabili statistiche se:
a Le media parziali sono uguali tra di loro ed uguali alla
media generale
2 L'indipendenza in media:
b Non è un concetto simmetrico
3 Il rapporto di correlazione di Pearson varia:
b Tra 0 e 1
4 Si ha concordanza tra due variabili se:
a Cod(X,Y)>0
5 Si ha discordanza tra due variabili se:
b Cod(X,Y)<0
6 Si ha indipendenza correlativa tra due variabili se:
d Cod (X,Y)=0
7 Due variabili si dicono perfettamente correlate se:
c Il coefficiente di correlazione è pari a 1 in valore assoluto
8 Date le variabili: X(Velocità km/h): 60,80,100,120,130 Y(Consumo in
quinta km/litro): 28.8, 24.2,20,18.2,16. La codevianza (X,Y) è:
a -577.6
9 La covarianza (X,Y):
c E' una misura simmetrica
10 Il coefficiente di correlazione:
b E' un numero puro
1 Il coefficiente angolare b rappresenta:
i
a La pendenza della retta
2 Con il metodo dei minimi quadrati:
a Si minimizza la somma dei quadrati degli scarti tra valori
osservati e valori teorici
3 Date le variabili: X(Velocità km/h): 60, 80, 100,120,130 Y(Consumo
in quinta km/litro): 29.8, 24.2, 20, 18.2, 16,2. Determinare l'equazione
della retta:
a y = 39,882-0,1857x
^ i
4 Date le variabili: X(Velocità km/h): 60, 80, 100,120,130 Y(Consumo
in quinta km/litro): 29.8, 24.2, 20, 18.2, 16,2, il coefficiente di
determinaziome lineare è:
b 0,9650
5 Il coefficiente di determinazione lineare è uguale a 1 se è nulla:
c La devianza residua
6 La devianza di regressione misura:
b Quanta parte della variabilità della Y è spiegata dalla
relazione lineare
7 Se la Cod (X,Y)>0:
b La retta di regressione è crescente
8 Il coefficiente di determinazione lineare è:
c Il quadrato del coefficiente di correlazione lineare
9 Il coefficiente di determinazione lineare è nullo se è nulla:
c La devianza di regressione
10 Se il coefficiente di correlazione r=0:
b Non c'e correlazione lineare
1 Un esperimento casuale è:
b Un'operazione il cui risultato non può essere previsto con
certezza
2 Dati i seguenti eventi: A=(1,2,3), B=(2,3,4). Determinare A∪B:
a A∪B={1,2,3,4}
3 Dati i seguenti eventi: A=(1,3,5,7), B=(3,5,9,10), C(1,5,9,10).
∪ ∪
Determinare A B C:
b A∪B∪C={1,3,5,7,9,10}
4 Dati i seguenti eventi: A=(1,3,5,7), B=(3,5,9,10), C(1,5,9,10).
Determinare A∩B:
b A∩B={3,5}
5 Dati i seguenti eventi: A=(1,3,5,7), B=(3,5,9,10), C(1,5,9,10).
Determinare A∩C:
a A∩C={1,5}
6 Dati i seguenti eventi: A=(1,3,5,7), B=(3,5,9,10), C(1,5,9,10).
Determinare B∩C:
c B∩C={5,9,10}
7 Dati i seguenti eventi: A=(1,3,5,7), B=(3,5,9,10), C(1,5,9,10).
Determinare A∩B∩C:
a A∩B∩C={5}
8 Per il postulato 2 dell'assiomatizzazione del calcolo delle probabilità,
l'evento certo Ω ha probabilità:
b P(Ω)=1
9 La probabilità dell'unione di due eventi A e B non incompatibili:
c P(A∪B)= P(A)+P(B)-P(A∩B)
10 Se due eventi A e B sono indipendenti allora:
a P(A∩B)= P(A)P(B)
1 Una variabile casuale:
a E' una funzione definita sullo spazio dei campioni
2 La funzione di ripartizione di una variabile casuale:
c Esprime la probabilità che la variabile casuale assuma valori
inferiori o uguali ad un valore fissato
3 Una distribuzione di probabilità di una variabile casuale:
c L'insieme delle coppie probabilità dei diversi valori possibili
della variabile casuale
4 La funzione di ripartizione di una variabile casuale discreta:
b E' una funzioni a gradini non decrescente
5 Sia data una v.c X, se essa assume valori in corrispondenza di un
insieme numerabile allora X è:
b Discreta
6 Una variabile casuale continua X:
a Assume tutti i valori appartenti ad un intervallo
7 Affinchè una v.c X continua sia ben definità occorre che:
b
8 Il valore atteso E(b+X) è: (b è una costante reale):
b E(b+X)=b+E(X)
9 Il valore atteso E(X+Y) è: (X e Y sono due varibili casuali):
c E(X+Y)= E(X)+E(Y)
10 La Var (aX+b) è: a e b sono due costanti reali:
a Var (aX+b)=a²Var (X)
1 La variabile casuale uniforme discreta:
d E' tale che ogni sua realizzazione è equiprobabile
2 La distribuzione della normale standardizzata:
b Ha media uguale a 0 e varianza uguale 1
3 La distribuzione binomiale:
c Può essere utilizzata per descrivere casi in cui gli esiti possibili
di una prova sono solo due
4 La distibuzione normale è:
b E' simmetrica rispetto al valor medio
5 A quanto corrisponde l'area sotto la curva normale tra z=0 e z=1,2:
a 0,3849
6 A quanto corrisponde l'area sotto la curva normale tra z=0 e z=1,4:
b 0,4192
7 A quanto corrisponde l'area sotto la curva normale tra z=0,81 e
z=1,94:
b 0,1828
8 La variabile casuale chi-quadrato:
a Non può assumere valori negativi
9 La variabile casuale t di student:
c Al tendere di n all'infinito la v.c t di student tende alla normale
standardizzata
10 La variabile casuale F di Fisher-Snedecor:
d Ha valore atteso E(F)= m/(m-2)
1 Nel campionamento bernoulliano:
a Ogni unità statistica può entrare a far parte più volte del
campione
2 Nel campionamento bernoulliano:
b I risultati delle estrazioni sono indipendenti
3 Da una popolazione composta da 5 unità statistiche ( A, B, C, D, E )
si voglia estrarre, con ripetizione, un campione casuale di numerosità
2. Lo spazio campionario è composto da:
a 25 possibili campioni
4 Da una popolazione composta da 4 unità statistiche ( A, B, C, D ) si
voglia estrarre, con ripetizione, un campione casuale di numerosità 2.
Lo spazio campionario è composto da:
c 16 possibi campioni
5 Da una popolazione composta da 4 unità statistiche ( A, B, C, D ) si
voglia estrarre, con ripetizione, un campione casuale di numerosità 3.
Lo spazio campionario è composto da:
c 64 possibili campioni
6 Una statistica è:
a Una variabile casuale definita sui campioni
7 Una distribuzione campionaria è:
b La distribuzione di probabilità di una statistica
8 La media della distribuzione della media campionaria:
c Coincide con la media della popolazione
9 Quando la popolazione è infinita:
c Lo schema di campiomento con ripetizione coincide con lo
schema di campiomaento senza ripetizione
10 Il teorema del limite centrale:
c Afferma che al crescere di n la forma della distribuzione della
media campionaria si approssima alla forma normale
1 Cosa si intende per stima puntuale:
c La stima attraverso la quale si giunge alla determinazione di un
solo valore numerico per uno o più parametri della popolazione
2 Cosa si intende per stima intervallare:
c La stima attraverso la quale si giunge alla determinazione di un
intervallo, che include il parametro stimato, con livello di
confidenza 1-
3 Lo stimatore di un parametro:
b È una variabile casuale
4 Si definisce stima:
b Il valore assunto dallo stimatore per un dato campione
5 Uno stimatore corretto:
b È tale che il suo valore medio coincide con il valore del
parametro da stimare
6 Se lo stimatore è corretto:
a EQM=Varianza dello stimatore
7 Lo stimatore varianza campionaria corretta:
b Ha media pari al parametro da stimare
8 Uno stimatore si dice consistente:
c Al crescere della numerosità campionaria, tende a concentrarsi
sul parametro da stimare
9 Uno stimatore corretto è più efficiente di un altro stimatore corretto
del parametro"teta"non noto se:
c Se presenta varianza inferiore
10 Dati due stimatori T1 e T2 di uno stesso parametro:
d Se entrambi sono non distorti, il confronto tra i due stimatori in
termini di efficienza può essere effettuato solo sulla base della
varianza
1 Un intervallo di confidenza è:
b Un intervallo di valori che si ritiene contenga il vero parametro
della popolazione con una prestabilita "fiducia"
2 Una quantità pivotale è:
c Una quantità che è funzione delle osservazione e del parametro
del quale si vuole costruire l'intervallo di confidenza, con la
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