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Sostenibile Ingegneria Industriale (D.M. 270/04)
Docente: Calabria Alfonso
Lezione 01
- L'efficienza energetica deve essere intesa come il:
- rapporto tra l'energia utile prodotta e l'energia primaria consumata moltiplicato per il rendimento di distribuzione.
- il prodotto tra l'energia utile prodotta e l'energia primaria consumata.
- il prodotto tra l'energia utile prodotta e l'energia primaria consumata per il rendimento di distribuzione.
- rapporto tra l'energia utile prodotta e l'energia primaria consumata.
- Le varie fonti energetiche primarie vengono suddivise in:
- idraulica e Meccanica.
- chimica, potenziale.
- convenzionale e fotovoltaica.
- convenzionali, nucleari e rinnovabili.
- L'efficienza energetica:
- pur non essendo una forma di energia, viene considerata come una forma virtuale solo se consente risparmio di energia elettrica.
- non può essere considerata come una forma di energia.
- pur non essendo una forma di energia, viene considerata come...
Una forma virtuale, poiché consente di non attingere alle forme energetiche naturali (energia non spesa). Pur non essendo una forma di energia, viene considerata come una forma virtuale solo se consente risparmio di energia termica.
04. Come possono essere suddivise le fonti primarie di energia?
05. Riportare la classificazione delle fonti secondarie di energia.
4: Le varie fonti energetiche primarie vengono suddivise in:
- CONVENZIONALI: Sono quelle che godono del più largo utilizzo ed hanno un assetto ben consolidato nel mercato energetico. (Petrolio, gas naturale, carbone)
- NUCLEARI: Viene considerata a sé stante, perché, pur essendo largamente consolidato il suo ruolo nel mercato dell'energia ed avendo importanti possibilità di impiego, presenta problematiche che necessitano una trattazione differenziata. (Uranio, torio)
- RINNOVABILI: perché hanno tempi di ripristino che ne assicurano una disponibilità praticamente illimitata nel tempo.
( Energia solare, eolica, legno biomasse)5: le fonti secondarie di energia di si classificano in:CONVENZIONALI, derivati del carbone e derivati del petrolio.NUCLEARE, combustibili per la fissione e combustibili per la fusione.RINNOVABILI, combustibili da fonti rinnovabili, biogas biometano, idrogenobiodiesel. Data Stampa 11/05/2023 14:47:11 - 13/50Set Domande: SISTEMI ENERGETICI PER LA MOBILITA'SOSTENIBILEINGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)Docente: Calabria AlfonsoLezione 01201. Il barile di petrolio equivale a:158,981 litri158,981 kW158,981 kelvin1589,81 litri
02. Il TEP (Tonnellata di Petrolio Equivalente) corrisponde a:44,7 x 10^9 kelvin44,7 x 10^9 watt44,7 x 10^9 joule secondi44,7 x 10^9 joule
03. Rappresentare il bilancio energetico della Terra. Data Stampa 11/05/2023 14:47:11 - 14/50Set Domande: SISTEMI ENERGETICI PER LA MOBILITA'SOSTENIBILEINGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)Docente: Calabria AlfonsoLezione 01301. Nel caso di un ciclo turbogas reale:per qualsiasi
valore delle temperature estreme, si avrà un lavoro reale di compressione superiore a quello ideale e viceversa è un lavoro reale di espansione inferiore a quello idealea parità di temperature estreme, si avrà un lavoro reale di compressione superiore a quello ideale e viceversa è un lavoro reale di espansione inferiore a quello idealea parità di temperature estreme, si avrà un lavoro reale di compressione minore a quello ideale e viceversa è un lavoro reale di espansione inferiore a quello idealea parità di temperature estreme, si avrà un lavoro reale di compressione superiore a quello ideale e viceversa è un lavoro reale di espansione superiore a quello ideale
02. Un impianto turbogas di Media taglia ha una potenza pari a:
- qualche kW
- qualche GW
- qualche MW
- qualche TW
03. Il rendimento ideale del ciclo Brayton è uguale a :
1 - 1/β
1 - 1/β^ε
1/β^ε
1 + 1/β^ε
04. Il ciclo
Brayton è composto dalle seguenti trasformazioni di un gas: 1. una compressione adiabatica, 2. una cessione di calore a pressione costante 3. un riscaldamento a pressione costante 4. un'espansione adiabatica 1. una compressione adiabatica, 2. un riscaldamento a pressione costante 3. un'espansione adiabatica 4. una cessione di calore a pressione costante 1. una compressione adiabatica, 2. un'espansione adiabatica 3. un riscaldamento a pressione costante 4. una cessione di calore a pressione costante 1. un riscaldamento a pressione costante 2. una compressione adiabatica 3. un'espansione adiabatica 4. una cessione di calore a pressione costante 5. Rappresentare e descrivere il ciclo ideale e reale di un impianto turbogas. Ciclo ideale: Il ciclo di riferimento degli impianti turbogas è il ciclo Brayton (o Joule), composto dalle seguenti trasformazioni di un gas: - una compressione adiabatica; - un riscaldamento a pressione costante; - un'espansione adiabatica.- adiabatica;
- una cessione di calore a pressione costante.
Ciclo reale: Nelle macchine reali si adotta un ciclo aperto che ha le seguenti caratteristiche rispetto al ciclo chiuso:
- Nella prima parte del ciclo il fluido di lavoro è l'aria, che è aspirata dal compressore alla pressione e alla temperatura ambiente;
- L'introduzione di calore nel ciclo avviene mediante un processo di combustione interna: l'aria, che è stata compressa dal compressore, perviene in una camera di combustione in cui viene iniettato il combustibile. I prodotti della combustione costituiscono il fluido di lavoro per la parte seguente del ciclo;
- La cessione di calore all'ambiente esterno avviene semplicemente disperdendo nell'atmosfera i gas combusti scaricati dalla turbina.
Data Stampa 11/05/2023 14:47:11 - 15/50
Set Domande: SISTEMI ENERGETICI PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Calabria Alfonso
Lezione 014
01. Il rendimento di un...
Ciclo Hirn è pari a: 1+Q2/Q11-Q2Q2/Q11-Q2/Q102.
Nel ciclo Hirn Reale l'espansione in turbina è più una trasformazione isobara, con conseguente diminuzione del lavoro prodotto.
L'espansione in turbina non è più una trasformazione isoentropica, con conseguente diminuzione del lavoro prodotto.
L'espansione in turbina non è più una trasformazione isoentropica, con conseguente aumento del lavoro prodotto.
L'espansione in turbina è ancora una trasformazione isoentropica, ma si ha una diminuzione del lavoro prodotto.
03. Un impianto a vapore si definisce di grossa taglia se supera i: 1.000 kW
1.000 MW
1.000 TW
1.000 W
04. Rappresentare e descrivere il ciclo ideale e reale di un impianto a vapore.
Il fluido impiegato è l'acqua che entra sotto forma di liquido all'ingresso del generatore di vapore con una pressione elevata (50 - 100 bar) ottenuta grazie all'utilizzo di pompe di alimento. All'interno
Della camera di combustione l'acqua aumenta il suo livello entalpico fino allo stato di vapore surriscaldato grazie all'apporto di calore ottenuto dalla combustione. Il fluido, sotto forma di vapore surriscaldato (circa 500°C), ai massimi livelli entalpici all'uscita della camera di combustione e ad una pressione inferiore a quella di ingresso per le inevitabili perdite di carico, procede espandendosi nella turbina a vapore. Il moto del fluido all'interno della turbina a vapore è prevalentemente assiale. L'espansione del vapore termina al condensatore. Per garantire un elevato salto di pressione nella turbina, così da aumentare il lavoro utile, si cerca di lavorare con una bassa pressione di condensazione, ma anche nei casi più spinti non si scende al di sotto dei 0,05 bar per problemi di scambio termico nel condensatore tra il fluido che condensa (la cui temperatura è circa 30-35°C) e che deve cedere calore e l'acqua esterna.
di raffreddamento che è a temperatura ambiente. Nel caso di un ciclo reale in espansione, la trasformazione 3-4 non è più una trasformazione isoentropica, con conseguente diminuzione del lavoro prodotto.
Il rendimento effettivo totale di un impianto con turbina a vapore, è inferiore al rendimento teorico del ciclo termico impiegato, per la presenza di numerose perdite di energia nei vari elementi costitutivi dell'impianto.
Data Stampa 11/05/2023 14:47:11 - 16/50
Set Domande: SISTEMI ENERGETICI PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Calabria Alfonso
Lezione 015
01. Dal punto di vista elettrico i sistemi fotovoltaici si dividono in:
- Sistemi centralizzati
- Sistemi connessi in rete
- Sistemi isolati
- Sistemi connessi ad accumulatori
- Sistemi isolati
- Sistemi connessi in rete
- Sistemi semisolati
- Sistemi connessi ad accumulatori
02. Dal punto di vista delle strutture di sostegno dei moduli, si parla di:
- Sistemi ad
trasformare l'energia solare disponibile, rendendola utilizzabile dall'utenza sotto forma di energia elettrica.
04. Rappresentare e descrivere lo schema di un sistema fotovoltaico connesso in rete con sistema di accumulo.
Rete Quadro elettrico di interfaccia Inverter. ->Campo fotovoltaico. -> Utenza
Data Stampa 11/05/2023 14:47:11 - 17/50
Set Domande: SISTEMI ENERGETICI PER LA MOBILITA' SOSTENIBILE
INGEGNERIA INDUSTRIALE (D.M. 270/04)
Docente: Calabria Alfonso
Lezione 016
01. Una cella fotovoltaica è costituita principalmente da:
boro.
lantanide.
silicio.
tugsteno.
02. Il watt di picco (Wp) è relativo alla potenza fornita dal