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Elementi essenziali dell'atto amministrativo
Soggetto: organo competente ad esercitare il potere adottando il provvedimento.
Oggetto: persona, cosa o situazione giuridica su cui si producono gli effetti dell'atto amministrativo. Deve essere determinato o determinabile e idoneo a subire gli effetti del provvedimento.
Causa giuridica: finalità tipica di pubblico interesse prevista dalla legge per l'atto in questione.
Motivazione: ogni provvedimento amministrativo deve essere motivato con indicazione dei presupposti di fatto e delle ragioni giuridiche che stanno alla base della decisione della P.A. (gli unici atti per cui non è richiesta la motivazione sono gli atti normativi e gli atti a contenuto generale).
Forma: è tendenzialmente libera; in genere la legge stabilisce quale forma debba avere l'atto amministrativo. Se la forma è prevista come elemento essenziale, la sua violazione comporta l'annullabilità dell'atto; se è considerata elemento costitutivo,...
La sua mancanza comporta la nullità dell'atto.
ELEMENTI ACCIDENTALI (eventuali):
- Condizione: l'inizio o la cessazione dell'efficacia dell'atto sono subordinati al verificarsi di un evento futuro ed incerto.
- Termine: indica il momento dal quale avrà inizio l'efficacia dell'atto (termine iniziale) o dal quale cesseranno gli effetti dell'atto (termine finale).
- Modo: può essere apposto all'atto amministrativo solo nei casi previsti dalla legge.
LEZIONE 23 DOMANDA 9. Descrivere i caratteri dei provvedimenti amministrativi.
- Tipicità: per essere valido il provvedimento deve essere espressamente previsto dall'ordinamento.
- Autoritarietà: capacità del provvedimento di incidere unilateralmente sulla situazione giuridica del soggetto destinatario dell'atto, anche contro la volontà di quest'ultimo.
- Esecutività: capacità di porre in essere le attività materiali che danno
amministrativo possono essere:
- Provvedimenti (relativi a singoli individui);
- Atti amministrativi generali (che riguardano una generalità determinata di individui);
- Regolamenti (fonti di rango secondario): quando il provvedimento amministrativo impugnato si fonda su norme di un regolamento ritenuto illegittimo, gli interessati possono portare all'esame del giudice amministrativo sia il provvedimento, sia la norma secondaria sulla quale il provvedimento si fonda.
LEZIONE 24 DOMANDA 8. Quali sono i ricorsi amministrativi contro gli atti della pubblica amministrazione?
Il ricorso amministrativo è l'istanza diretta ad una pubblica amministrazione al fine di ottenere una tutela della propria situazione giuridica soggettiva, nella specie di interesse legittimo o, nei casi di giurisdizione esclusiva, di diritto soggettivo.
Lo scopo principale di questo tipo di ricorsi è quello di ridurre il ricorso alla magistratura per la composizione delle controversie. Con il ricorso
amministrativo si può chiedere il riesame degli atti adottati dalla pubblica amministrazione, per ottenere l'annullamento, la revoca o la riforma. Nell'ordinamento italiano sono previsti i seguenti ricorsi amministrativi:
- Ricorso gerarchico proprio
- Ricorso gerarchico improprio
- Ricorso in opposizione
- Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
VEDERE ANCHE DOMANDA 6 LEZIONE 24
LEZIONE 24 DOMANDA 9. Cosa sono i diritti soggettivi e gli interessi legittimi?
Lesione di un diritto soggettivo: competenza del giudice ordinario. Il giudice ordinario non può annullare l'atto amministrativo impugnato (per il principio della separazione dei poteri), ma può dichiararlo illegittimo e disapplicarlo, nonché disporre il risarcimento del danno. Lesione di un interesse legittimo: competenza del giudice amministrativo. Il giudice amministrativo può annullare (o sospendere in via cautelare) l'atto amministrativo. Il diritto soggettivo è una
sussidiaria, l'interesse individuale. L'interesse legittimo non è tutelato da una norma specifica, ma può essere invocato solo in presenza di una norma che tutela l'interesse generale o collettivo. Il diritto soggettivo è un diritto che spetta a una persona in quanto individuo, mentre l'interesse legittimo è un diritto che spetta a una persona in quanto membro di una collettività o in quanto titolare di un interesse generale. La differenza principale tra diritto soggettivo e interesse legittimo è che il primo è tutelato in modo diretto e immediato, mentre il secondo è tutelato solo in via sussidiaria e solo se collegato a un interesse generale o collettivo. In caso di violazione di un diritto soggettivo, il soggetto lesato può ottenere la reintegrazione nella situazione originaria o il risarcimento del danno. Nel caso dell'interesse legittimo, invece, il soggetto può ottenere solo la tutela dell'interesse generale o collettivo, senza poter pretendere la reintegrazione nella situazione originaria o il risarcimento del danno. In conclusione, il diritto soggettivo è una situazione soggettiva di vantaggio tutelata direttamente e immediatamente, mentre l'interesse legittimo è una situazione soggettiva di vantaggio tutelata solo in via sussidiaria e solo se collegata a un interesse generale o collettivo.indiretta («di riflesso») l’interesse del singolo. L’interesse del singolo, quindi, è contemplato dal diritto oggettivo non in via primaria, ma solo occasionalmente. Il titolare dell’interesse legittimo gode di poteri strumentali (ad esempio, può partecipare al procedimento amministrativo o contrastare un atto della P.A.) in vista della tutela dell’interesse stesso. Il portatore di un interesse legittimo può farlo valere solo se esso coincide con uno specifico interesse pubblico. Chi viene leso nel suo interesse legittimo può ottenere l’eliminazione dell’atto della pubblica amministrazione che ha causato la lesione. Illustrare il ricorso in opposizione. LEZIONE 24 DOMANDA 10. Con l’opposizione il soggetto leso si rivolge alla stessa amministrazione che ha emanato l’atto impugnato, specificando le ragioni per cui invita l’amministrazione a ritornare sulla sua decisione. È un rimedio di carattereeccezionale (cioè deve essere previsto tassativamente dalla legge), previsto solo in determinate materie. Può essere presentato entro trenta giorni dalla data della notificazione o della comunicazione amministrativa del provvedimento impugnato. Il ricorso può avere ad oggetto solo provvedimenti non definitivi, può comprendere ogni reclamo concernente sia i diritti soggettivi sia gli interessi legittimi, può comprendere censure sia di legittimità sia di merito.
LEZIONE 24 DOMANDA 11. Illustrare il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
Il ricorso straordinario al Capo dello Stato si conclude con un decreto del Presidente della Repubblica. È un rimedio di carattere generale. Può essere esperito entro centoventi giorni dalla data della notificazione o comunicazione amministrativa del provvedimento impugnato. È ammesso solo per motivi di legittimità ed è esperibile solo nei confronti di provvedimenti definitivi.
Parlamento.